Se in trent’anni è stata azzerata non una classe, ma un’intera organizzazione economica, significa che non siamo a un semplice cambiamento, ma alla trasmutazione definitiva, all’accentramento progressivo in un’oligarchia di multinazionali aeree, apolidi, non gravate da imposte e tasse nazionali, inesistenti quelli internazionali. Tale oligarchia eleggerà, prima o poi, un rappresentante temporale che, in simbiosi col Re del Mondo, il Giusto, dominerà il futuro.
Disoccupazione in aumento, lavoricchi, abbassamento dei prezzi, fuga dalla qualità e dalla creatività, redditi di sudditanza, standardizzazione, detumescenza del desiderio. Eliminazione del desiderio poiché il desiderio implica brama e la brama ansia di possesso continua, e voglia di migliorare; ambizione. Ma qui, ragiona il Potere, non c’è più nulla da migliorare, siamo ai tempi ultimi, la Storia è finita, l’umanità deve considerarsi sazia. Il Potere vuole, infatti, la pace, intesa come stazionarietà. Distillati orientali sulla rinuncia invaderanno blog e giornali. Beppe Grillo che, ricordiamolo, dice sempre la verità, la verità vera, essendo il politico decisivo dell’inizio del nuovo Millennio, ha già anticipato tutto. Pace, ecologismo, tecnica, ritrovati da quattro soldi, sport, pornografia, de-erotizzazione, regressione culturale in nome dell’antidiscriminazione, fine di ogni dottrina economica: redistribuzione meschina di soldi digitali in cambio di ciarpame. Un piano preparato da secoli e in via di completamento inevitabile.
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