Il conflitto di Natale

Il piano di Washington di fornire armi letali a Kiev potrebbe “causare nuove vittime” e scatenare un “bagno di sangue” nell’est dell’Ucraina, avverte Mosca. “Oggi, gli Stati Uniti conducono le autorità ucraine verso un nuovo bagno di sangue”, ha denunciato questo sabato il viceministro russo degli Esteri, Serguéi Riabkov, in un comunicato, secondo l’agenzia russa locale Russia Today (RT). Il Dipartimento di Stato USA ha annunciato il venerdì la sua decisione di offrire all’Ucraina “capacità di difesa migliorate” perchè possa fare fronte agli indipendentisti delle regioni orientali. Con riferimento a questa dichiarazione, Riabkov ha allertato che le armi statunitensi potrebbero provocare nuove vittime in Ucraina. “I revanscisti di Kiev stanno aprendo il fuoco sul Donbass tutti i giorni, non vogliono portare avanti negoziati di pace e sognano con farla finita con la popolazione disobbediente. Gli Stati Uniti hanno deciso di fornire loro le armi per fare questo”, ha spiegato il viceministro russo. Sulla stessa linea, Grigori Karasin, vicecancelliere russo, ha lamentato il fatto che gli USA abbiano scelto di “appoggiare la parte che vuole la guerra” a Kiev, ed avverte che il fornire armamenti letali all’Ucraina finirà con il sotterrare il processo di pace e andrà ad ostacolare l’adempimento degli accordi di Minsk. “L’appoggio USA al partito della guerra presente in Ucraina, aumenta il pericolo di affossare del tutto qualsiasi soluzione di pace in Ucraina e mette in dubbio ogni possibilità di realizzare gli accordi del trattato di Minsk”, ha argomentato Karasin nel corso di una intervista concessa questo sabato all’agenzia russa RIA Novosti. In altra parte delle sue dichiarazioni, Karasin ha insistito che l’unica soluzione possibile alla crisi attuale in Ucraina è quella di ” un dialogo onesto e diretto”. “Non c’è altro modo per risolvere il conflitto interno ucraino”, ha precisato. “Il pacchetto totale di difesa assegnato all’Ucraina ascende a 47 milioni di dollari ed include la vendita di 210 missili anticarro e 35 lanciamissili”, secondo le informazioni rivelate dalla ABC News. Bisogna ricordare che dal 2014, anno in cui la penisola di Crimea ha optato per la sua adesione alla Russia con un referendum, Kiev ha portato avanti una campagna militare per fare fronte agli indipendentisti ucraini dell’est. L’Ucraina e l’Occidente, con Washington come istigatore principale, accusano la Russia di aver inviato sue forze nelle zone orientali per aiutare i secessionisti. Truppe ucraine e Poroshnko

Nota: La Russia ha sempre negato di aver inviato proprie truppe nelle province dell’Est Ucraina anche se ha ammesso di aver inviato convogli di aiuti umanitari per le popolazioni rimaste intrappolate nel conflitto. In ogni caso la Russia ha dichiarato in più di una occasione che non rimarrà con le braccia conserte ad assistere ad una offensiva dell’Esercito di Kiev che vuole annientare la resistenza dei secessionisti e condurre la pulizia etnica della popolazione di etnia russa del Donbass. La decisone del Dipartimento di Stato USA rischia quindi di riaccendere il conflitto in Europa che potrebbe assumere delle dimensioni incontrollabili. Da vari analisti viene sottolineato che i settori dominanti dei “neocons” negli USA vogliono spingere ad una guerra con la Russia e per questo premono per fornire armamento letale all’Ucraina e gettare benzina sul fuoco. Un intervento russo a difesa delle popolazioni del Donbass sarebbe il pretesto ricercato per muovere ad una guerra preventiva contro la Russia ed è per questo che da mesi la NATO sta conducendo esercitazioni nei paesi baltici ed in Polonia e sta installando basi militari e missilistiche direttamente ai confini della Federazione russa. L’ombra di un grande conflitto si staglia sull’Europa nel totale disinteresse dei grandi media e dei governi della Germania e degli altri paesi europei della UE che pure hanno precise responsabilità nell’aver fomentato la crisi in Ucraina appoggiando il golpe a Kiev (golpe di Maidan) che ha rovesciato il precedente governo e portato al potere un governo considerato “fantoccio” di Washington che dipende in tutto e per tutto dal sostegno economico degli USA e del FMI e che risulta inquinato da forze revansciste e neonaziste. FontI: Hispan TV RT Actualidad Traduzione e nota: Luciano Lago

Donbass

Gli Osservatori dell’OCSE rilevano violazione degli accordi di Minsk La Missione di monitoraggio speciale dell’OSCE (CMM), nel corso di una ispezione, aveva individuato due giorni prima l’artiglieria pesante delle forze armate ucraine nel Donbass, posizionata all’interno della zona di restrizione (secondo gli accordi di Minsk) , dove non dovrebbero essere posizionate armi pesanti. Gli osservatori nelle aree controllate dal governo hanno individuato sei cannoni ad autopropulsione, “Gvozdika” e due di calibro C-1 da 122 mm vicino alla città di Kurakhovo, a 40 km da Donetsk. Inoltre, gli osservatori della missione hanno scoperto due carri armati T-72. Si trovavano su piattaforme merci nella zona della città di Volnovaha, controllata da Kiev. Questa non risulta affatto la prima violazione dell’artiglieria ucraina. Pochi giorni fa, il 5 novembre, il DPR ha affermato che l’esercito ucraino aveva utilizzato il sistema di fuoco multirazzo Grad contro gli insediamenti del Donbass. A causa dei bombardamenti, un certo numero di civili sono stati feriti e le infrastrutture civili sono state distrutte – la Federazione russa ha avviato un relativo procedimento penale. Nota: Le autorità della autoproclamata Repubblica di Donetsk avevano più volte denunciato queste violazioni me le denunce sono rimaste lettera morta. Nel frattempo il Congresso degli Stati Uniti sta valutando di fornire armi letali al Governo di Kiev e questo aggraverebbe ancora di più la situazione. Alcuni analisti osservano che il presidente ucraino Poroshenko, trovandosi in forti difficoltà all’interno per la grave crsi in cui si trova l’Ucraina, starebbe cerando di avviare una ripresa del conflitto con le province sepratiste in modo da “distrarre ” l’attenzione della sua opinione pubblica verso il pericolo di una aggressione russa. Un gioco che potrebbe rivelarsi molto pericoloso per le sue conseguenze. Fonte: Fort Russ Traduzione e nota: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/ripreso-il-conflitto-sul-donbass-lartiglieria-ucraina-riapre-i-fuoco-sulle-aree-civili-di-dontesk/

Il casus belli

In questa sede abbiamo già avvertito più volte che il possibile teatro di una futura guerra sarà il Donbass  ed ecco che si prepara il pretesto, dopo che i tamburi di guerra hanno ben ben tuonato sulla pericolosità della Corea.

Lo dice un articolo del New York Times attribuendo ad una fabbrica Ucraina i motori dei missili coreani: “L’ovvia implicazione è che, se vera, l’Ucraina lavora da anni con la Corea democratica, anche sotto l’amministrazione Obama, lo stesso presidente che diede via libero al colpo di Stato in Ucraina, suggerendo che l’attuale crisi sia esplicita conseguenza delle politiche estere di Obama. Ecco perché si leggono i seguenti passi divertenti sul NYT: “Come i motori di progettazione russa RD-250 siano arrivati nella Corea democratica è ancora un mistero“. Inoltre, Elleman dichiarava che i potenti motori finiti nella Corea democratica, malgrado le sanzioni delle Nazioni Unite, suggeriscono il fallimento totale delle informazioni di molte nazioni che controllano Pyongyang. Fallimento o forse complicità dell’intelligence statunitense in ciò che l’Ucraina farebbe di nascosto. Il NYT scrive che “non è chiaro chi sia responsabile della vendita dei missili e dei progetti, e i funzionari dell’intelligence hanno diverse teorie. Ma Elleman avanza un caso circostanziale, implicando il deterioramento del complesso e gli ingegneri disoccupati. “Li capisco”, affermava Elleman che visitò la fabbrica un decennio prima, mentre lavorava ai programmi federali per frenare la minaccia delle armi. “Non vogliono fare del male”.” Si può solo immaginare come Elleman li avrebbe “capiti” se la fabbrica fosse stata russa o cinese. Descrivendo la lunga storia del contrabbando di tecnologia missilistica nella Corea democratica, soprattutto dall’ex-URSS, il NYT scrive che alla fine il Nord si è rivolto a una fonte alternativa per i segreti del motore, l’impianto Juzhmash in Ucraina, nonché all’ufficio di progettazione Juzhnoe”.

https://aurorasito.wordpress.com/2017/08/15/lucraina-fornisce-i-motori-per-i-missili-nordcoreani/

Ragioniamo

Carta di Laura Canali da Limes
Carta di Laura Canali da Limes

Quando si parla di qualcosa bisognerebbe sempre partire da dati concreti come la Storia e la Geografia: come si vede dalla carta,  l’Ucraina fa fatica a stare insieme anche senza sollecitazioni esterne.
Dopo Minsk in un articolo leggiamo: “l’Ucraina s’impegna a riprendere i pagamenti delle prestazioni sociali che sono state sospese per i residenti di Donbass. Questa è senza dubbio una vittoria per la Russia.”

Ora considerando che le prestazioni sociali sono gli stipendi e le pensioni dei residenti,  a me sembra una loro vittoria personale oltre che un loro diritto.

Ucraina

Ma è chiaro che, all’inizio, agivano anche nel Donbass <le quattro forze che si erano stratificate da tempo su tutto il territorio ucraino> interviene Samojlov: <gli oligarchi, in lotta tra sé per la spartizione delle proprietà; le bande criminali, anch’esse con proprie formazioni armate, ma sostanzialmente in guerra tra sé; gli “ucrainisti” filonazisti, una componente che, nel Donbass, è allo stato latente; il popolo insorto, ma ancora non ben definito in quanto realtà compatta>.

[…]

Ma, anche se non ben definito, sottolinea Gurjanov La situazione è in movimento ed è imprevedibile>.

http://contropiano.org/internazionale/item/28958-la-sinistra-russa-che-sostiene-il-donbass

Ucraina o Italia?

A firma di Valerio Evangelisti,  al link sottoindicato, trovate un articolo su “I ribelli del Donbass” che incorpora il seguente

MANIFESTO DEL FRONTE POPOLARE PER LA LIBERAZIONE DELL’UCRAINA, TRANSCARPAZIA E NOVOROSSIJA (7 luglio 2014)

Al di là del contesto specifico, mi ha colpito l’affinità con lo spirito della nostra Costituzione del 1948 (contrapposta alla situazione attuale):

Qual è l’obiettivo della nostra lotta?

Costruire sul territorio dell’Ucraina una Repubblica Popolare senza oligarchia e burocrazia corrotta.

Chi sono i nostri nemici?

La classe dirigente liberal-fascista, l’alleanza criminale di oligarchi, burocrati, funzionari della sicurezza e la criminalità, servitori degli interessi di Stati esteri. Ufficialmente proclamano valori liberali europei ma tengono il paese sotto controllo con bande dell’estrema destra, scatenando l’isteria sciovinista per contrapporre gruppi etnici fra di loro.

Chi sono i nostri alleati?

Tutte le persone di buona volontà, indistintamente dalla loro cittadinanza ed etnia, che riconoscono gli ideali di giustizia sociale, che sono pronti a combattere per questi ultimi.

Qual è la Repubblica Popolare per la quale stiamo combattendo?

La Repubblica Popolare è la forma politica di organizzazione sociale in cui:

• Gli interessi delle persone, quello spirituale, intellettuale, sociale, fisico, sono i più alti obiettivi dello Stato;

• Tutto il potere appartiene al popolo, che lo esercita con organi eletti attraverso la rappresentanza diretta;

• Ogni lavoratore ha il diritto alla salute, all’istruzione, alla pensione e alla sicurezza sociale a spese dello Stato;

• Sono pagate pensioni dignitose, e tutti i cittadini possono godere delle garanzie di protezione sociale in caso di perdita del lavoro, disabilità temporanea o permanente;

• Sono ammesse eventuali iniziative private o collettive a condizione che avvantaggino le persone [la comunità];

• È vietato il capitalismo e l’usura bancaria che vive degli interessi sui prestiti. Il denaro deve essere guadagnato per mezzo della realizzazione di progetti utili.

• Lo Stato, che agisce per conto del popolo, è controllato dai rappresentanti di quest’ultimo. Lo Stato è il più grande detentore dei capitali e controlla i settori strategici dell’economia;

• È consentita la proprietà privata, ma le grandi fortune, i loro investimenti in politica e nell’economia, sono sotto il controllo della società – a nessuno è permesso di operare parassitariamente o creare un impero oligarchico o dominare sulle altre persone per mezzo dei monopoli.

Leggi tutto su http://www.carmillaonline.com/2014/09/20/i-ribelli-donbass/