Il nostro futuro prossimo

Il 15 giugno si sono verificati furiosi scontri tra bande di ceceni e arabi nella città francese di Digione che sono continuati, con la polizia rimasta passiva al 4 ° giorno della violenza.

Nel giorno 14 Giugno , una macchina ha cercato di affrontare una banda di circa 100 ceceni armati di tubi, coltelli e altre armi. L’auto ha fracassato  e [si è fracassata intransitivo] poi si è capovolta.

Dopo essere stati in inferiorità numerica per alcuni giorni, inseguiti e picchiati dai ceceni, le bande arabe hanno portato fucili d’assalto AK47 e ora pubblicano video e foto su Twitter, chiedendo ai ceceni di lasciare la città.
Il governo francese ha inviato rinforzi di polizia ed un alto funzionario a Dijon quando la situazione era ormai largamente fuori controllo.

Gli avvenimenti degli ultimi giorni nel quartiere Gresilles di Dijon, dove si erano riuniti gruppi di giovani che hanno dato fuoco ai container di spazzatura ed alle auto, hanno portato più insicurezza e paura nella popolazione locale, per causa degli avvenimenti del fine settimana.

Sono stati schierati reparti di polizia anti-sommossa nell’est della città ma ancora si deve vedere come questi affronteranno gruppi di persone armati con fucili d’assalto.

Il prefetto locale, Bernard Schmeltz, ha dichiarato che questi scontri sono parte di una guerra fra bande fra i componenti della comunità cecena con quella nordafricana residente.

Fonte: South Front

Traduzione: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/scontri-furiosi-fra-bande-di-migranti-arabi-e-ceceni-a-dijon-mentre-la-polizia-francese-rimane-passiva-e-non-arresta-nessuno/

Le mappe della discordia

Sotto la mappa “Peters” del 2006

Ciascuno può constatare la forza destabilizzane di questa mappa (che probabilmente è all’origine anche dalla paranoia della casa regnante saudita,che non si sente più protetta da Washington ). Con l’ambizione di correggere gli accordi colonialisti Sykes-Picot, l’americano (aiutato dalla PNAC) crea problemi incendiari: fra l’altro occorrendo suscitare inimicizie sanguinose mal sopite (il progetto israeliano: beati i seminatori di zizzania), e nazionalismi in gruppi linguistici e religiosi che   mancano da sempre di questa aspirazione, essendo stati membri di imperi tradizionali (la Persia, la Cina, la Russia, l’impero ottomano…), sono adusi a far riferimento identitario ai loro clan, tribù e kabile,  e quindi sono privi della cultura politica di autogoverno necessaria a formare uno stato:   basti come esempio, quello di una popolazione “di civiltà occidentale” che non riesce a farsi stato-nazione e affonda nella corruzione, nella guerra civile, nel collasso economico e nell’oppressione neonazi: l’Ucraina, la cui esistenza dipende soltanto dai miliardi che vi pompano il FMI, Bruxelles e il Dipartimento di Stato.

estratto da http://www.maurizioblondet.it/forse-la-mappa-impazzire-erdogan/