Come ci descrivono sulla stampa estera, lo so da 30 anni. Non è una novità. Siamo sempre stati descritti come un popolo di buffoni e di fannulloni, e dietro a questo cliché, non sono mai state raccontate le notizie esatte sulla nostra situazione. Questo tipo di pregiudizio o diffamazione di massa del nostro paese, attuato da tutta la stampa mainstream in coro, è equiparabile al fenomeno del bullismo di classe, così come puzzava di bullismo tutto il concerto mediatico internazionale contro Berlusconi, a suo tempo, per predisporre l’opinione pubblica al famoso golpe del 2011.
“Come si dovrebbe definire il comportamento di una nazione che prima chiede qualcosa per farsi finanziare il suo proverbiale dolce far niente e poi minaccia coloro che dovrebbe pagare se questi insistono sul regolamento dei debiti?”
Nel paragrafo successivo si scrive della “devastazione” delle montagne svizzere, dove non si vede più gente del posto né mucche, ma solo ricchi designer milanesi che si sono costruiti le case.
Tutti ricchi eh gli italiani?
Nel terzo paragrafo l’autore si dilunga sulla “ricchezza degli italiani”: “non ho potuto non pensare alla ricchezza degli italiani” quando è stato presentato il contratto di governo con promesse di meno tasse,”pensionati prima e un reddito di base generale”, con una previsione di spesa tra i 100 e i 125 miliardi di euro all’anno.
Altro sottotilo: KEIN ARMES LAND: NON è UN PAESE POVERO
(Quindi possiamo continuare a spogliarlo)
Il paragrafo successivo spiega come il conto per farci continuare “la dolce vita” lo vogliamo far pagare alla Germania poiché nel contratto si parla di cancellazione del debito di 250 miliardi. Il giornalista non spiega che tale cancellazione sarebbe puramente scritturale e contabile e verterebbe sul 10% dei debiti pubblici di tutti gli Stati dell’eurozona e non spiega che la BCE con una creazone monetaria scritturale, liquiderebbe i detentori di titoli di Stato. E la domanda da porsi è: come mai, nell’inconscio collettivo tedesco, è come se il debito pubblico italiano fosse in mano alla Nazione tedesca, è come se la Germania ce lo avesse finanziato, ed è come se gli chiedessimo a loro di cancellarlo con le loro tasche?
Ora non so come chiamarlo, lapsus freudiano di massa? Mistificazione di massa?
Non capisco come mai questo, nell’immaginario collettivo tedesco, equivalga a sborsare di tasca propria per pagarci il “dolce far niente”.
Come mai tutti in Germania credono che il debito pubblico italiano sia finanziato dalle loro tasche? La BCE appartiene alla Germania? Quando il sistema bancario europeo crea dal nulla la moneta da prestare agli Stati, prestandola a più caro prezzo all’Italia, tramite il cartello delle banche primary dealers che semmai è più vicino alla Federal Reserve che non alla Buba, chi è che sta finanziando cosa a chi? L’Italia come paese che sta pagando molto di più i rendimenti dei suoi titoli di Stato o la Germania che grazie a un vantaggio competitivo enorme nel rifornimento monetario che paga poco o niente, può godere di una moneta a costo zero mentre l’Italia la paga al 4%?
Leggendo attraverso le righe si può dire che tutto l’establishment tedesco, ma anche europeo, stanno manipolando l’opinione pubblica affinché non solo non si parli di uscire dall’euro ma soprattutto non si parli di azzerare lo spread, facendo di una moneta fintamente unica una vera moneta unica, e di trasformare la BCE in vera pagatrice di ultima istanza, imponendone un governo politico. Questa è la verità. Perchè nella situazione ibrida e caotica di politica monetaria attuale, c’è la finanza che trae enormi profitti, soprattutto da paesi come l’Italia.
E infatti Die Spiegel ripete la frase: “L’Italia non è un paese povero”. E giù a snocciolare dati fantasiosi fuori contesto: “Secondo la London School of Economics, una famiglia media italiana dispone di 275205 euro – 80.035 euro in più rispetto alla controparte tedesca.” Immagino che si riferisca al capitale immobiliare medio. visto che non è specificato. Invidia. Tutti sappiamo come questo capitale immobiliare, oramai neanche più distribuito equamente, sia pesantemente tassato e preso nel mirino di una eventuale “patrimoniale” di un Cottarelli, oltre che gravemente svalutato. Ci vogliono prendere le case, questa è la verità. I borghi, i terreni, il patrimonio artistico, i porti, gli aeroporti, l’acqua (già presa), e continuare a saccheggiare le risorse del sottosuolo: questa è la verità. L’Italia è il paese di bengodi per le multinazionali e gli investitori internazionali.
La frase seguente parla dell’ingratitudine degli italiani: almeno il mendicante dice grazie, mentre l’Italia ti accoppa.
La frase successiva parla di ricatto: gli italiani starebbero minacciando la Germania. O ci date quanto ci spetta, oppure facciamo saltare il banco (cioè l’euro).
L’articolo si conclude nel peggiore dei modi, dichiarando che gli italiani, scrocconi, vivono al di sopra dei propri mezzi grazie al fatto che si fanno mantenere dai tedeschi – questa è l’immagine di propaganda persistente: giornalismo trash della peggiore specie del settimanale con la massima tiratura in Germania.
In sintesi, siamo un popolo di fannulloni che ha vissuto al di sopra dei suoi mezzi grazie alla generosità della Germania e che oltre a non ringraziare, ricatta la Germania con la fuoriuscita dall’euro.
Ora non mi soffermo né sui tecnicismi dello spread né sulla situazione politica ma semplicemente sulla fake news e sul meccanismo psicologico che porta un paese intero a credere a queste diffamazioni. Il perché della diffamazione è facilmente spiegabile: fare accettare al popolo di un paese vicino l’attacco alla democrazia in Italia, togliendo qualsiasi facoltà di critica alla politica dell’austerity che l’euro impone a tutti gli Stati europei, Germania compresa che dall’altro canto invece ha guadagnato tantissimo in export dall’adesione all’euro e dallo spread, come detto sopra.
La fake news consiste in questo: oltre al fatto che le statistiche ci spiegano con tanto di dati che siamo il paese dall’orario lavorativo più lungo in Europa, dagli straordinari meno pagati, e dal minor numero di giorni di ferie, e che la ricchezza di cui parlano è un mix che fa leva sull’invidia dei nostri vicini che in qualche modo sperano di potere approfittare del nostro artificioso e procurato default, a ricattarci con lo spread, sono gli stessi media con la complicità della Germania e non certo l’italia.
Questo rovesciamento paranoico dei termini tra due paesi dove un paese ricatta l’altro con lo spread, sostenendo il veto incostituzionale su un ministro perchè farebbe aumentare lo spread, mentre chi ricatta è colui che si dice ricattato, significa una cosa sola: che a vivere sopra i propri mezzi non è l’Italia ma la Germania, altrimenti non si spiega come mai tutto il paese sia scosso da un terrore irrazionale all’idea che l’Italia possa non dico ventilare la possibilità di uscire dall’euro, ma tenerla come piano B in un cassetto nel caso non si ridiscutessero alcuni termini della moneta unica per farne una vera moneta, non subordinata al dollaro, con una banca pubblica pagatrice di ultima istanza (che è poi quello che sta facendo la BCE con i QE ma in modo erratico e arbitrario).
Questo terrore irrazionale che fa additare l’Italia come la ricattatrice della Germania fa pensare che la Germania, sempre nel suo inconscio collettivo, sa che in realtà si appoggia e “scrocca” il vantaggio competitivo monetario. Se si sapesse così forte che problema ci sarebbe a cancellare una quota del debito, anche suo, o alla possibilità di ventilare la possibilità di una fuoriscita dall’euro?
Concludo qua dicendo, che mentre scrivo, lo spread aumenta nonostante sia stato scelto Cottarelli, il che significa che gli ambienti tedeschi e internazionali stanno vendendo in massa i nostri titoli e a prezzi eccellenti. Tutto as usual nel trading speculativo.
La mossa di Mattarella, come ha detto Cottarelli è di imporci una finanziaria come vogliono i mercati. E per questo, si è disposti a tutto: compreso a grossolonamente calpestare la Costituzione e veicolare a più non posso fake news su moneta, popoli, ricatti e spread.
Nicoletta Forcheri 29/5/2018
https://nicolettaforcheri.wordpress.com/2018/05/29/italia-germania-fake-news-e-manipolazioni-di-massa/