Cialtroni

Come mai accade questo? Ci ha studiato Luigi Zingales per la Chicago University. La sua conclusione è che la produttività italiana ha smesso di migliorare da metà degli anni ’90 non tanto perché il lavoro fosse troppo regolato e protetto, e nemmeno, tutto sommato, a causa delle inefficienze del sistema pubblico. La vera causa starebbe nella incapacità degli imprenditori di  aver colto  la rivoluzione delle telecomunicazioni, per ristrettezza culturale; la mancanza di criteri meritocratici nella selezione dei migliori .”Familismo e clientelismo”  sono le due cause della nostra perdita, arretratezza culturale e intellettuale di un paese che, nel suo insieme, ha smesso lo sforzo di essere migliore nel mondo.

http://faculty.chicagobooth.edu/luigi.zingales/papers/research/Diagnosing.pdf

Siamo, a parte le valorose eccezioni, un popolo zombificato.

Zombificazione” è il termine che usa per l’Italia un economista che simpatizza con la rivolta italiana, Bruno Bertez. “La banche italiane, riempite di titoli di  debito pubblico (per volontà di Draghi), non fanno più il loro mestiere di aprire crediti. E siccome l’economia non produce  più salari per la  austerità imposta dai tedeschi, non c’è potere d’acquisto nel sistema italiano. Draghi ha aggravato il problema: i titoli di debito pubblico che lui ha incitato le banche italiane ad acquistare, sono titoli che (nel quantitative easing in corso) possono essere rifilati alla BCE: ciò ha permesso di mascherare la situazione detrimento del vero mestiere delle banche: finanziare le imprese, la crescita e l’occupazione.

Così, “il male italiano, a causa delle politiche imbecilli del suo establishment, dell’Europa, di Draghi, s’è installato nella zombificazione. In Italia, tutto ciò che è ufficiale, è zombi. Le stesse strutture del paese sono intaccate dalla zombificazione”.

E come non bastasse, “un patto vergognoso e infame hanno fatto le dirigenze italiane con Bruxelles, con la Merkel: noi prendiamo in carico e ci  teniamo, in Italia, parcheggiate, le orde di migranti, e voi in cambio chiudete gli occhi sui nostri problemi che non abbiamo risolto”.

E’ esattamente il patto che hanno stretto Renzi e il Pd e le sinistre con la UE.

Per Bertez il voto populista è “la reazione delle forze primarie, istintive, sotterranee – magari primarie e rettiliane, non intelligenti ma vitali – che si alzano e dicono: non vogliamo continuare ad essere zombi, vogliamo vivere.” Fornire intelligenza a queste forze primitive vitali, sarà il compito del governo nuovo. Non domandatevi se è il caso di  credergli. Bisogna domandasi invece chi sta remando contro, perché ci vuol mantenere zombi.

E quando i media  chiederanno, provocatori, dove il governo troverà i soldi per mantenere le sue  promesse, magari il governo risponderà: cominciamo da voi.

I giornali sono per il Sistema e contro il governo giallo-verde. Li pagate voi. Quanti ne leggete? Di molti io stesso non sapevo nemmeno che esistessero.

estratto da https://www.maurizioblondet.it/nellitalia-zombificata-cercansi-forze-vitali/

Chi governa davvero

Gli effetti del caso Skripal producono effetti anche in Italia. Espulsi due diplomatici russi dal suolo nazionale, i motivi si leggono in una nota diffusa dalla Farnesina: “A seguito delle conclusioni adottate dal Consiglio Europeo del 22 e 23 marzo scorso, in segno di solidarietà con il Regno Unito e in coordinamento con partner europei e alleati Nato, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale ha notificato la decisione di espellere dal territorio italiano entro una settimana due funzionari dell’ambasciata della Federazione russa a Roma accreditati in lista diplomatica”.

Scelta italiana sofferta

I giornali parlano di una decisione presa a malincuore, nel quadro dei “doveri” internazionali che derivano all’Italia dai rapporti con gli alleati europei e occidentali. Tuttavia, la decisione ha fatto infuriare la destra. Salvini parla, a Porta a Porta, di quanto ritenga sbagliata la scelta diplomatica e ribadisce che lui, a Mosca, le sanzioni le toglierebbe subito. Gli fa eco la Meloni che dai social spiega di ritenere “inaccettabile” che un governo dimissionario decida di espellere due funzionari dell’ambasciata e interpreta il gesto come “gli ultimi colpi di coda di un governo asservito alla volontà di Stati esteri”.

“Un gesto di inimicizia verso la Russia”

Intanto, oggi è arrivato anche il commento dell’Ambasciata russa in Italia che parla apertamente di un gesto di “inimicizia”.

In una nota dell’Ambasciata guidata da Sergey Razov si legge: “È con profondo rammarico che abbiamo recepito la decisione di espellere due funzionari di rappresentanze russe in Italia. Peraltro non ci è stata fornita alcuna prova del loro coinvolgimento in attività incompatibili con lo status di diplomatico. Tale eclatante gesto, prettamente politico, è stato spiegato con la necessità di attuare la decisione assunta dal Consiglio Europeo relativamente alla famigerata solidarietà euroatlantica con Londra. Naturalmente questo atto non resterà senza risposta da parte nostra”. E ancora: “Considerando illegittimi i riferimenti al cosiddetto «affare Skripal» – un’aperta provocazione della Gran Bretagna, – rileviamo che questo gesto di inimicizia di Roma è in netto contrasto con la plurisecolare tradizione di buone e stabili relazioni russo-italiane, introduce un elemento di sfiducia in quel dialogo pragmatico che non si è mai interrotto neanche quando la UE ha adottato la politica sanzionatoria, indebolisce i positivi sviluppi potenziali della cooperazione bilaterale”.

La chiosa finale: “Vorremmo ricordare che anche nel periodo della contrapposizione ideologica della «guerra fredda» tra Occidente e Unione Sovietica, l’Italia si è fatta guidare prima di tutto da una propria visione dell’opportunità politica e non da pareri imposti dall’esterno. Attiriamo l’attenzione sul fatto che questa iniziativa è stata intrapresa da un Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana formalmente dimissionario. Auspichiamo che il nuovo governo del paese, espressione dell’esito delle elezioni parlamentari, voglia perseguire con decisione una politica di sostegno al dialogo costruttivo e di sviluppo della collaborazione in tutti i campi con la Russia”.

Espulsi da Mosca due diplomatici italiani

L’Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia presso la Federazione Russa è stato convocato presso il Ministero degli Affari Esteri russo oggi venerdì 30 marzo. In tale occasione, il Direttore del Primo Dipartimento Europeo ha consegnato all’Incaricato d’Affari una Nota verbale con la quale Mosca formalizza la decisione di espellere due funzionari dell’Ambasciata italiana. Lo rende noto la Farnesina, specificando che ai funzionari espulsi è stata concessa una settimana di tempo per lasciare il territorio della Federazione.

http://www.barbadillo.it/73913-il-caso-skripal-diplomatici-russi-via-dallitalia-lambasciatore-ravoz-gesto-di-inimicizia/

Timeo Danaos et dona ferentes

Proprio due giuristi che più di sinistra non si può, Ugo Mattei e Alberto Lucarelli, vi hanno proposto – e sul “vostro” giornale Il Fatto – di aderire a un Governo di salute pubblica. “

“Dopsei anni di Governo di viceré Europei che utilizzano linguaggi e categorie tecniche che evocano un processo di sovversione costante”, scrivono, “è necessario  che i parlamentari si schierino con il popolo sovrano nel suo scontro mortale con il neoliberismo e che schierino le personalità più coerenti con l’implementazione del programma del Governo di Salute Pubblica, che deve agire su questi punti: 1) Lotta al lavoro precario; 2) Abolizione della Legge Fornero; 3) Rinegoziazione radicale delle obbligazioni internazionali, in primis quelle con l’Eurogruppo e per le spese militari; 3) Ripristino degli spazi di democrazia effettiva contro i decisionismi verticali; 5) Grande piano di cura del territorio per generare lavoro, beni comuni e ambiente”

https://www.maurizioblondet.it/un-governo-costituzionale-salute-pubblica/

Il compito di Renzi

Il compito di Renzi

Si tratta dunque di una politica irrazionale e illogica, a meno che ne si colga il vero significato che non è economico non nel senso di risolvere la crisi, ma di gestirla in una precisa direzione: si tratta di distruggere lo Stato sociale, e di convertire il suo sistema di protezioni (dalle pensioni alla sanità, dal limite degli orari di lavoro alla tutela dei soggetti più deboli…), in opportunità di affari per le banche, e i gruppi finanziari, che investono appunto in tali settori. Lo scopo finale è però politico: il grande giornalista Robert Fisk ha sentenziato che oggi “i banchieri sono i dittatori dell’Occidente”. Mentre un altro statunitense, uno studioso, docente universitario, Michael Hudson ha denunciato quella che esattissimamente chiama “la transizione dell’Europa dalla socialdemocrazia alla oligarchia finanziaria”.

Angelo d’Orsi

Anatomia del governo Renzi

Anatomia del governo Renzi

Dunque … in primis possiamo notare che c’è la presenza minacciosa all’economia e finanze, che si distacca da tutto il resto, di Padoan Car Carlo, pardon … Pier Carlo, ex dell’ocse e del fmi, e di Cottarelli Carlo, ex fmi dove ha girato vari dipartimenti, che cura i tagli alla spesa sociale e ai servizi pubblici. Cottarelli, con tanto di spending review, è stato portato di peso da Renzi a Palazzo Chigi. Padoan è quello per cui il dolore dei popoli, alimentato dalle politiche neoliberiste e antisociali, sta producendo risultati … positivi per solo il capitale finanziario, ci possiamo scommettere. Un sadico, un torturatore sociale e un bastardo, ottima sponda governativa per le élite. In lui ideologia neoliberista e marchese De Sade si fondono inestricabilmente. Cottarelli, invece, con un ruolo non da ministro, ma da “censore” e potatore di spesa, è quello che vi renderà più costoso e difficoltoso persino prendere l’autobus, o la corriera. I due figuri in questione – soprattutto Padoan, all’economia e finanze – costituiscono una garanzia per le onnipotenze esterne che controllano il programma di governo, pilotandolo a loro piacimento.

Eugenio Orso

Colpo di stato?

A leggere le seguenti considerazioni c’è da riflettere:

“È la prima volta nella storia repubblicana che oltre un mese dopo le elezioni generali, un governo NON si presenta alle Camere per rimettere il mandato o per ottenere la fiducia, mentre la Costituzione stabilisce che debba farlo entro dieci giorni. ( art 94 terzo comma).

Il pretesto che il governo non sia stato sfiduciato, potrebbe forse reggere se nel frattempo il Parlamento non fosse stato cambiato ( e quanto!). La prassi repubblicana è rapida e trasparente, la presente procedura è ambigua e costituisce un pericoloso precedente.

La Costituzione dice, senza possibili equivoci, che ogni atto del Presidente della Repubblica per essere valido deve essere controfirmato dal ministro competente che se ne assume la responsabilità. ( art 89 primo comma), perché il Presidente è politicamente irresponsabile dei suoi atti ( art 90).
Per le questioni istituzionali non esiste ministro ( ma una commissione parlamentare che viene accantonata) e per le questioni economiche, la nomina della Commissione dei “saggi” dovrebbe portare la controfirma del ministro dello sviluppo economico o di quello dell’economia.
Per la nomina del Presidente del Consiglio, non è prevista la controfirma di nessuno, ma non è previsto nemmeno il rinvio sine die della decisione di nomina.

Il governo è da considerarsi defunto per il fatto stesso che era l’espressione di un Parlamento decaduto. Qualcuno ha controfirmato la delibera Napolitano ? Chi? In forza di quali poteri?

Se a questa situazione di grave distorsione costituzionale si aggiunge che, con un comunicato stampa di un mezzo colonnino di giornale, il governo – non più in carica che per l’ordinaria amministrazione – ha derogato alla legge sullo Stato degli ufficiali prorogando il comando del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Leonardo Gallitelli che è stato raggiunto dai limiti ( invalicabili) di età, mentre – sempre il governo – non ha riempito il posto vacante del defunto ( il 19 marzo) capo della polizia, abbiamo il quadro completo atto a favorire le condizioni utili a un colpo di Stato con cui uno dei poteri dello stato ( l’esecutivo della Repubblica) potrebbe esautorare il potere legislativo ( il nuovo Parlamento) della sovrana prerogativa di approvare un governo ed il suo programma e si è cautelato unificando il controllo dell’ordine pubblico omettendo di fare nuove nomine nei tempi di legge.

L’operazione si svolge in comode rate atte a non far percepire il vulnus inferto alla prassi ed allo spirito della legge fondamentale.

Non si sa se ci sia un Presidente incaricato. Non c’è un programma di governo, non c’è un governo di cui si percepisca l’azione, non c’è la fiducia del Parlamento. Non c’è più nemmeno la fretta che spinse a licenziare in fretta e furia Berlusconi. Non c’è uno straccio di indicazione di politica economica. Non una parola sulla situazione sociale, nessuna garanzia che ci sarà un qualsiasi esito e quando.”

estratto da http://www.oltrelacoltre.com/?p=16045