La grande scacchiera

Il centro dell’Islam radicale in Europa, si trova nel Kosovo, uno stato artificiale voluto dagli anglosassoni, nato grazie all’operazione della NATO nella ex Yugoslavia nel 1999 ed è uno stato che, posto nel centro dei Balcani, è intrecciato con il fulcro del terrorismo e del traffico di droga e che rappresenta uno fra gli strumenti più importanti della politica occidentale. Non a caso si trovo in Kosovo la più grande base USA, “Camp Bondsteel”, da dove si dirigono molte delle operazioni occulte dei servizi di intelligence USA. Tutti questi processi sono attentamente organizzati e supportati dai servizi speciali anglosassoni di Washington e Londra e sono la loro arma principale.

Il tutto avviene sotto la copertura della NATO che ha il presidio territoriale e che cerca di assorbire tutti i paesi della regione, inclusa la Macedonia e la Serbia. L’adesione di quest’ultima alla NATO è ostacolata dal problema territoriale con il Kosovo, e quindi l’Occidente in ogni modo impone l’idea di scambiare territori, dove la Serbia deve accettare la perdita del Kosovo, ma potrebbe ottenere altri territori in cambio. Tuttavia i nazionalisti serbi filo russi si oppongono fermamente a questo scambio.

Manifestazione filo USA in Kosovo

Il fallimento nella realizzazione del califfato radicale islamico in Siria, ha costretto gli anglosassoni a raggruppare le loro forze. Alcuni di questi gruppi jihadisti sono stati trasferiti in Asia centrale, e un’altra parte è stata collocata, in attesa di ordini, nell’area dei Balcani. L’obiettivo è lo stesso di sempre -il nemico geopolitico numero 1 – la Russia, che viene attaccato da direzioni convergenti sulla mappa geopolitica da diversi lati.

La costituzione di un califfato salafita nei Balcani è un nuovo obiettivo strategico della strategia USA: dovrà costituirsi (prevedono gli esperti) entro la metà del nuovo secolo. Ora ci sono processi di costruzione di strutture portanti di questo califfato. Tra 10-15 anni si formerà il nucleo, i cui confini sono delineati dall’habitat della popolazione che pratica l’Islam. Si tratta dell’Albania (56,7% di musulmani), Bulgaria, Grecia, Macedonia (33,3%), Bosnia-Erzegovina (40%), Montenegro (19%), Kosovo (96,9%).
La presenza di popolazione mussulmana è in forte aumento ed è dovuta sia all’alto tasso di natalità sia all’apporto delle ondate migratorie e questa presenza è destinata a cambiare a medio termine il panorama demografico di tutti questi paesi. Questa presenza sarà un focolaio dell’islam radicale, che opera attraverso il terrorismo nel ventre sud-orientale dell’Europa. Superfluo domandarsi chi andrà a beneficiare. La risposta è così ovvia che non vale la pena parlarne, visto che trattasi delle stesse centrali che sospingono le migrazioni e le destabilizzazioni di paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Guerre, rivoluzioni colorate e migrazioni, sono fenomeni intimamente collegati.

https://www.controinformazione.info/parte-dai-balcani-la-strategia-degli-anglosassoni-per-circondare-la-russia/

Kosovo

di Luciano Lago Da quando la Yugoslavia fu attaccata dalla NATO nel 1999, lo Stato-farsa del Kosovo è stato da sempre un territorio sotto controllo militare-giurisdizionale degli Stati Uniti e della NATO. L’attuale governo di Pristina viene diretto da tal Hashim Thaci, ex Primo Ministro e membro terrorista dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (ELK), organizzazione criminale conosciuta per avere stretti collegamenti con le grandi organizzazioni del crimine albanese ed europeo. La CIA ha appoggiato direttamente, verso la metà degli anni ’90, l’organizzazione del ELK così come anche i servizi di intelligence tedeschi (BND), per utilizzarlo nella guerra sporca che dura dal 1999. Il Kosovo ricordiamo che decretò la propria indipendenza unilateralmente nel 2008 con il totale appoggio degli USA e degli alleati vassalli della UE. Soltanto la Spagna non lo riconobbe ma indirettamente ne ricobobbe la legittimità sostenendo, per bocca di Josep Borrell, che il Kosovo era stato uno stato “oppresso” e pertanto aveva diritto a rendersi indipendente contro il criterio adottato dall’allora governo socialista di Zapatero. Salvo poi autosmentirsi con recenti dichiarazioni in cui ha sostenuto che “la dichiarazione di indipendenza del Kosovo è stata una volta di più una manifestazione del potere americano”. Vedi: EuropaPress, Josep Borrel Se si vuole avere una idea di chi sia l’attuale figura di presidente del Kosovo, Hashim Thaci, fondatore anche del denominato Partito “Democratico” del Kosovo, bisogna andare a verificare i suoi trascorsi. Thaci è conosciuto per essere stato uno dei componenti del sindacato del crimine organizzato che aveva la gestione completa del traffico di droga e controllo della prostituzione in tutta la regione. Negli anni novanta Thaci aveva fondato il denominato “Grupo Drenica“, un sindacato criminale con base in Kosovo ma con collegamenti con la mafia albanese, con quella macedone e con la mafia italiana (indrangheta). Vedi: Il presidente del Kosovo è il boss di una organizzazione criminale internzionale I boss della droga in Kosovo, in Albania e Macedonia (che avevano strette relazioni con la mafia italiana), negli anni ’90 si erano trasformati in quegli anni nella nuova elite economica, associati con frequenza agli interessi degli affari delle multinazionali occidentali. I grandi ricavi finanziari provenienti dal traffico di droga e di armi furono riciclati in altre attività illecite, incluso in una vasta rete di prostituzione tra Albania ed Italia. I gruppi criminali albanesi che operavano a Milano e in Lombardia, come ha riferito Michel Collon (giornalista e analista belga),  “si erano trasformati in una rete di prostituzione tanto potente che erano riusciti a superare anche i calabresi come forza ed influenza”.

https://www.controinformazione.info/il-kosovo-uno-stato-mafioso-terrorista-indipendente-rubato-alla-serbia-con-il-beneplacito-della-nato/

Cattura cognitiva

Per una sorta di cortocircuito logico, la caduta dell’Unione Sovietica ha sanzionato non solo il fallimento del Comunismo ma anche il trionfo del Capitalismo, ormai promosso a sistema “naturale” e quindi unico possibile. L’affermazione del neo-liberismo come ideologia egemone, lungamente preparata, ebbe dal crollo del Muro un abbrivio potente, e sotto Clinton era già diventato pensiero unico, cioè unica interpretazione autorizzata della realtà. Non per niente è all’inizio degli anni ’90 che Fukuyama elabora il suo concetto di “fine della storia”.
La “cattura cognitiva” di cui parla Lakoff è il risultato di un processo in cui il pensiero progressista ha gradualmente assimilato gli schemi cognitivi conservatori, accettandone, anziché confutare, i presupposti su cui basare il confronto e quindi disattivando di fatto il proprio sistema di valori.
La sinistra italiana ne è eloquente esempio.

http://www.appelloalpopolo.it/?p=12572

Obama, Nobel per la pace

Obama, Nobel per la pace

Dunque non ci resta che prepararci. Questo significa dire, chiaro e tondo, che la pace è l’unico modo per sopravvivere. Il che significa che dobbiamo costruire di nuovo un immenso movimento pacifista, italiano, europeo, mondiale.
Dobbiamo preparare ogni forma di resistenza alla guerra . Questa è una parola d’ordine che raccoglie il consenso della stragrande maggioranza. Lo sappiamo. Qui si va con la corrente, non contro la corrente. Solo che bisogna remare in tanti.
Giulietto Chiesa