Lituania

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/perche-l-italia-schiera-i-suoi-caccia-in-lituania

Con questi e altri bombardieri strategici da attacco nucleare, compresi i B-2 Spirit, la US Air Force ha effettuato sull’Europa dal 2018 oltre 200 sortite, soprattutto sul Baltico e il Mar Nero a ridosso dello spazio aereo russo.

A queste esercitazioni partecipano i paesi europei della Nato, in particolare l’Italia. Quando il 28 agosto un B-52 ha sorvolato il nostro paese,  gli si sono affiancati caccia italiani per simulare una missione congiunta di attacco.

Subito dopo cacciabombardieri  Eurofighter  Typhoon dell’Aeronautica italiana sono partiti per schierarsi nella base di Siauliai in Lituania, supportati da un centinaio di militari specializzati.  A partire dal 1° settembre vi resteranno per 8 mesi, fino all’aprile 2021, per «difendere» lo spazio aereo del Baltico. È la quarta missione Nato di «polizia aerea» effettuata nel Baltico dalla nostra Aeronautica.

I caccia italiani sono pronti 24 ore su 24 allo scramble, al decollo su allarme per intercettare aerei «sconosciuti», che sono sempre aerei russi in volo tra qualche aeroporto interno e l’exclave russa di Kaliningrad attraverso lo spazio aereo internazionale sul Baltico.

La base lituana di Siauliai, in cui sono schierati, è stata potenziata dagli Stati uniti, che ne hanno triplicato la capacità investendovi 24 milioni di euro. Il perché è chiaro: la base aerea dista appena 220 km da Kaliningrad e 600 da San Pietroburgo, distanza che un caccia tipo l’Eurofighter Typhoon percorre in pochi minuti.

Perché la Nato schiera a ridosso della Russia questi e altri aerei a duplice capacità convenzionale e nucleare? Non certo per difendere i paesi baltici da un attacco russo che, se avvenisse, significherebbe l’inizio della guerra mondiale termonucleare. Lo stesso avverrebbe se gli aerei Nato attaccassero dal Baltico le città russe limitrofe.

La vera ragione di tale schieramento è quella di accrescere la tensione, fabbricando l’immagine di un pericoloso nemico, la Russia, che si prepara ad attaccare l’Europa. È la strategia della tensione attuata da Washington, con la complicità dei governi e dei parlamenti europei e della stessa Unione europea.

Tale strategia comporta un crescente aumento della spesa militare a scapito di quella sociale. Un esempio: il costo di un’ora di volo di un caccia Eurofighter è stato calcolato dalla stessa Aeronautica in 66.000 euro (compreso l’ammortamento dell’aereo). Una somma, in denaro pubblico, superiore a due retribuzioni medie lorde annue.

Ogni volta che un Eurofighter decolla per «difendere» lo spazio aereo del Baltico,  brucia in un’ora, in Italia, due posti di lavoro.

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Arsenali di pace

Mentre molte attività bloccate dal lockdown stentano a ripartire dopo l’allentamento delle restrizioni, ce n’è una che, non essendosi mai fermata, ora sta accelerando: quella di Camp Darby, il più grande arsenale USA nel mondo fuori dalla madrepatria, situato tra Pisa e Livorno. Completato il taglio di circa 1.000 alberi nell’area naturale «protetta» del Parco Regionale di San Rossore, è iniziata la costruzione di un tronco ferroviario che collegherà la linea Pisa-Livorno a un nuovo terminal di carico e scarico, attraversando il Canale dei Navicelli su un nuovo ponte metallico girevole.
Il terminal, alto una ventina di metri, comprenderà quattro binari capaci di accogliere ciascuno nove vagoni. Per mezzo di carrelli movimentatori di container, le armi in arrivo verranno trasferite dai carri ferroviari a grandi autocarri e quelle in partenza dagli autocarri ai carri ferroviari. Il terminal permetterà il transito di due convogli ferroviari al giorno che, trasportando carichi esplosivi, collegheranno la base al porto di Livorno attraverso zone densamente popolate. In seguito all’accresciuta movimentazione di armi, non basta più il collegamento via canale e via strada di Camp Darby col porto di Livorno e l’aeroporto di Pisa. Nei 125 bunker della base, continuamente riforniti dagli Stati Uniti, è stoccato (secondo stime approssimative) oltre un milione di proiettili di artiglieria, bombe per aerei e missili, cui si aggiungono migliaia di carrarmati, veicoli e altri materiali militari.
Dal 2017 nuove grandi navi, capaci di trasportare ciascuna oltre 6.000 veicoli e carichi su ruote, fanno mensilmente scalo a Livorno, scaricando e caricando armi che vengono trasportate nei porti di Aqaba in Giordania, Gedda in Arabia Saudita e altri scali mediorientali per essere usate dalle forze statunitensi, saudite e altre nelle guerre in Siria, Iraq e Yemen. Proprio mentre è in corso il potenziamento di Camp Darby, il più grande arsenale USA all’estero, una testata toscana online titola «C’era una volta Camp Darby», spiegando che «la base è stata ridimensionata, per i tagli alla Difesa decisi dai governi USA». e il quotidiano Il Tirreno annuncia «Camp Darby, sventola solo il tricolore: ammainata dopo quasi 70 anni la bandiera USA». Il Pentagono sta chiudendo la base, restituendo all’Italia il territorio su cui è stata creata? Tutt’altro.
Lo US Army ha concesso al Ministero italiano della Difesa una porzioncina della base (34 ettari, circa il 3% dell’intera area di 1.000 ha) prima adibita ad area ricreativa, perché vi fosse trasferito il Comando delle forze speciali dell’esercito italiano (Comfose), inizialmente ospitato nella caserma Gamerra di Pisa, sede del Centro addestramento paracadutismo. Il trasferimento è avvenuto silenziosamente durante il lockdown e ora il Comfose annuncia che il suo quartier generale è situato nel «nuovo comprensorio militare», di fatto annesso a Camp Darby, base in cui si svolgono da tempo addestramenti congiunti di militari statunitensi e italiani.
Il trasferimento del Comfose in un’area annessa a Camp Darby, formalmente sotto bandiera italiana, permette di integrare a tutti gli effetti le forze speciali italiane con quelle statunitensi, impiegandole in operazioni coperte sotto comando USA. Il tutto sotto la cappa del segreto militare. Visitando il nuovo quartier generale del Comfose, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini lo ha definito «centro nevralgico» non solo delle Forze speciali ma anche delle «Unità Psyops dell’Esercito».
Compito di tali unità è «creare il consenso della popolazione locale nei confronti dei contingenti militari impiegati in missioni di pace all’estero», ossia convincerla che gli invasori sono missionari di pace. Il ministro della Difesa Guerini ha infine indicato il nuovo quartier generale quale modello del progetto «Caserme Verdi».
Un modello di «benessere ed ecosostenibilità», che poggia su un milione di testate esplosive.
Manlio Dinucci

https://ilmanifesto.it/sotto-il-tricolore-che-sventola-a-camp-darby/

Omaggio a Clint

Descrivendo la natura e gli obiettivi degli esercizi aerei congiunti della NATO che hanno portato per la prima volta bombardieri strategici a lungo raggio dagli Stati Uniti nei cieli dell’Ucraina, un alto ufficiale dell’aeronautica militare ha fatto riferimento all’aumento dei concorrenti vicini alla pari e all’aumento tensioni tra la NATO e la nostra retorica bellicosa contro la Russia e la Cina dei nostri avversari, superata dalla natura bellicosa degli esercizi:

Due lanci B-1B della 28a bomba alata nella base aeronautica di Ellsworth, nel Dakota del Sud, hanno segnato il loro primo volo in assoluto con l’ucraino Su-27 Flankers e MiG-29 Fulcrums, la scorsa settimana sul Mar Nero. Allo stesso tempo, i bombardieri a lungo raggio si sono anche addestrati nel lancio del missile anti-nave a lungo raggio, noto come LRASM, hanno detto i funzionari delle forze aeree statunitensi del comando Europa-Africa lunedì.

Mappa mar nero

“L’ascesa di concorrenti quasi pari e le crescenti tensioni tra la NATO e i nostri avversari hanno riportato la capacità anti-nave alla ribalta della missione di guerra anti-superficie per gli equipaggi dei bombardieri”, ha detto il tenente colonnello Timothy Albrecht delle 603a operazioni aeree USAFE Centro…

“Con l’aumento delle minacce marittime e il loro miglioramento delle armi ambientali anti-accesso / diniego di area, questo missile da crociera furtivo anti-nave offre un rischio ridotto di colpire le risorse penetrando e sconfiggendo sofisticati sistemi di difesa aerea nemici.”

I funzionari hanno recentemente dichiarato a Military.com che la pratica di schierare LRASM fa parte di una visione più ampia dell’Air Force Global Strike: come parte della sua missione di “ripristino” per la flotta B-1, il servizio non sta solo rendendo più visibili i suoi bombardieri supersonici e pesanti con voli multipli in tutto il mondo, sta anche riprendendo l’abitudine di esercitarsi in attacchi di precisione – specialmente nel Pacifico – segnalando un drammatico perno dopo anni di missioni di supporto aereo in volo in Medio Oriente …

Il volo sul Mar Nero con le controparti ucraine ha incorporato i KC-135 turchi, oltre agli aeromobili provenienti da Polonia, Romania, Grecia e Macedonia settentrionale per una missione strategica #BomberTaskForce a lungo raggio e di lunga durata in Europa e nella regione del Mar Nero, come hanno twittato dall’”USAFE .

Gli ultimi esercizi di integrazione nell’Europa orientale non sono passati inosservati.

Lunedì, il Ministero della Difesa russo ha notato un aumento delle attività della NATO e degli Stati Uniti nella regione, per includere il B-1 in transito attraverso il Mare di Okhotsk il 22 maggio e vicino alla penisola di Kamchatka il mese scorso.

Col.-Gen. Sergei Rudskoy, capo della principale direzione operativa dello stato maggiore russo, ha affermato che i voli dei bombardieri statunitensi insieme ai partner della NATO sono “aumentati drasticamente” nelle ultime settimane.

I bombardieri strategici hanno volato in aprile # B1B lungo la Kamchatka e, a maggio, sono stati registrati cinque di questi voli”, ha affermato il Ministero della Difesa su Twitter. Rudskoy ha anche notato il primo volo B-1 in assoluto sull’Ucraina, che ha spinto un’aero russo Su-27 e Su-30SM a sollevarsi e intercettare i bombardieri.

Pertanto, non solo la frequenza, ma anche le capacità offensive e le potenziali missioni, obiettivi e obiettivi dei voli sono state notevolmente ampliate.

Fonte: South Front

Traduzione: Sergei Leonov

https://www.controinformazione.info/mentre-la-nato-complotta-per-sottrarre-alla-russia-il-dominio-del-mar-nero-lucraina-si-unisce-alle-forze/

Esercitazioni

“Gli Stati Uniti hanno alzato l’allerta Coronavirus per l’Italia a livello 3 («evitare viaggi non essenziali»), portandolo a 4 per Lombardia e Veneto («non viaggiare»), lo stesso che per la Cina. Le American Airlines e le Delta Air Lines hanno sospeso tutti i voli tra New York e Milano. I cittadini USA che vanno in Germania, Polonia e altri Paesi europei, a livello 2 di allerta, devono «adottare accresciute precauzioni».
C’è però una categoria di cittadini USA esentata da tali norme: i 20.000 soldati che cominciano ad arrivare dagli Stati Uniti in porti e aeroporti europei per l’esercitazione Defender Europe 20 (Difensore dell’Europa 2020), il più grande spiegamento di truppe USA in Europa degli ultimi 25 anni. Compresi quelli già presenti, vi parteciperanno in aprile e maggio circa 30.000 soldati USA, affiancati da 7.000 di 17 Paesi membri e partner della NATO, tra cui l’Italia.
(…) La Defender Europe 20 viene effettuata per «accrescere la capacità di dispiegare rapidamente una grande forza di combattimento dagli Stati Uniti in Europa». Si svolge quindi con tempi e procedure che rendono praticamente impossibile sottoporre decine di migliaia di soldati alle norme sanitarie sul Coronavirus e impedire che, nei turni di riposo, entrino in contatto con gli abitanti.
Per di più la US Army Europe Rock Band terrà in Germania, Polonia e Lituania una serie di concerti a ingresso libero che attireranno un grande pubblico.
I 30.000 soldati USA, che «si spargeranno attraverso la regione europea», sono di fatto esentati dalle norme preventive sul Coronavirus che invece valgono per i civili. Basta l’assicurazione data dallo US Army Europe che «stiamo monitorando il Coronavirus» e che «le nostre forze sono in buona salute».
Viene allo stesso tempo ignorato l’impatto ambientale di una esercitazione militare di tale portata. Vi parteciperanno carrarmati USA Abrams, pesanti 70 tonnellate con corazze di uranio impoverito, che consumano 400 litri di carburante per 100 km producendo forte inquinamento per erogare la massima potenza.
In tale situazione, che cosa fanno le autorità UE e nazionali, che cosa fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità? Si mettono la mascherina, oltre che su bocca e naso, sugli occhi.”

Da 30mila soldati dagli USA in Europa senza mascherina, di Manlio Dinucci.

Normale amministrazione

di Paul Antonopoulos

PECHINO – I giornalisti del portale cinese di Sohu hanno detto che la Russia ha spaventato la NATO durante l’esercitazione della NATO, BALTOPS 2019, che si è tenuta dal 9 al 21 giugno nella regione del Mar Baltico.

Dopo che l’alleanza ha effettuato un altra esercitazione nel Mar Baltico, la Russia ha inviato due bombardieri Tu-160 nella regione. Secondo gli autori della pubblicazione, Mosca ha deciso di mostrare ai paesi del blocco militare che le provocazioni vicino ai confini russi non sarebbero state tollerate.

“La comparsa dei più potenti bombardieri russi Tu-160 ha creato grave allarme nei paesi della NATO”, ritengono gli autori dell’articolo.

Questi aerei hanno un grande potere di combattimento, possono volare per 23 ore e percorrere 12.000 chilometri senza rifornimento di carburante, e la loro velocità di volo può superare Mach 2. Il Tu-160 può far cadere bombe nucleari, lanciare missili da crociera e il loro carico utile può raggiungere 45 tonnellate, essendo stato soprannominato “l’arsenale mobile”, afferma il rapporto.

Apparizione di bombardieri russi

Quando i bombardieri sono apparsi nel cielo sopra il Mar Baltico, l’alleanza non poteva farci nulla, poiché pattugliavano solo lo spazio internazionale o aereo.

Per intercettare il Tu-160 e dare loro un avvertimento, la Danimarca ha fatto alzare in volo un F-16, la Finlandia – un F-18 e la Svezia – un JAS-39. Ma gli aerei russi sembravano inconsapevoli di essere circondati e continuavano il loro volo.

“Queste azioni inaspettate della Russia sono state una specie di schiaffo nei confronti dei paesi della NATO”, scrive Sohu.

Gli autori sottolineano che i paesi europei, sotto la guida di Washington, cercano costantemente di circondare la Russia e isolarla dal resto del mondo. Tuttavia, Mosca dimostra attraverso le sue azioni che non rimarrà inerte.

Il direttore commerciale della rivista russa Arsenal Otechestva (Arsenale della Patria) e l’esperto militare Aleksei Leonkov hanno spiegato perché i voli di ricognizione degli Stati Uniti, dal Regno Unito e da altri paesi della NATO vengono effettuati quasi ininterrottamente, vicino ai confini russi.

“Stanno cercando di ottenere informazioni sul funzionamento delle nostre apparecchiature radio – in particolare i sistemi di difesa aerea e, in questo caso, anche i sistemi di difesa costiera e le apparecchiature radio dell’Aerospace Force”, ha affermato Leonkov.

Secondo l’esperto, i paesi della NATO stanno cercando di ottenere le informazioni necessarie in base alle quali verranno elaborate le tattiche di attacco aereo: aviazione tattica e sistemi di attacco, missili da crociera aerei e navali.

Operations (BALTOPS) 2019. BALTOPS

“È consuetudine raccogliere informazioni per ottenere le cosiddette firme delle operazioni sui media. In caso di operazioni di combattimento, queste informazioni diventano strategicamente importanti “, ha aggiunto.

Fonte: FRN

Traduzione: Sergei Leonov

Russiagate

Alberto Nardelli (sinistra britannica, ex  Guardian, oggi a capo di Buzzfeed ,    è l’autore dell’immenso scoopo in cui smaschera la Lega: ha preso soldi da Putin!):

qui  sotto Repubblica, l’organo di Bergoglio, rilancia:

Denaro russo per la Lega di Salvini: ecco gli audio dell’incontro a Mosca con Gianluca Savoini

Il sito Buzzfeed pubblica la registrazione di un meeting all’Hotel Metropole – di cui aveva già scritto l’Espresso nello scorso febbraio – tra uomini vicino al ministro dell’Interno e esponenti del Cremlino. Nella riunione Salvini viene chiamato il “Trump italiano” e si parla di una possibile vendita di petrolio russo all’Eni

 

Fulvio Scaglione:

“A titolo di cronaca e per i diversamente svegli ricordiamo che Buzz Feed fu già protagonista di falsi scoop sulle interferenze russe nell’elezione di Trump.
Lo raccontava già a gennaio scorso @fulvioscaglione”

I tre personaggi chiave che smontano il Russiagate

21 GENNAIO 2019

L’ultima dal Russiagate è la topica clamorosa di Buzzfeed, il sito americano abituato agli scoop. La notizia che avrebbe dovuto sconvolgere i lettori era questa: Donald Trump ha costretto il proprio avvocato, Mike Cohen, a mentire durante l’inchiesta del Congresso sulle trattative per costruire una Trump Tower a Mosca. Peccato che Buzzfeed si sia preso sui denti la smentita non di Trump ma addirittura di Robert Mueller, il procuratore che indaga sul Russiagate. Proprio lo sbirro taciturno che sta cercando di incastrare Trump.

Un epic fail, quello di Buzzfeed, che però la dice lunga sul clima che si respira negli Usa e non solo. Il presunto scoop su Cohen era fatto di voci e fonti anonime, nella migliore tradizione del Russiagate. Ma Buzzfeed si è lanciato perché sta crescendo l’ansia sugli esiti di un’indagine che ha, tra le altre, una caratteristica: non finisce mai. Tanto che di recente il mandato di Mueller è stato prolungato di altri sei mesi. Un bel po’, visto e considerato che, secondo la maggior parte dei media, le prove della colpevolezza di Trump si raccolgono a carrettate.
(Leggete il resto qui):
https://it.insideover.com/politica/67224-2.html

 

Non  basta: l’eccezionale giornalista prestato agli inglesi   nel novembre  2016 di scoop ne aveva fatto un altro, sempre protagonista il Cremlino  –   ma stavolta prendeva di petto il M5S.  Il punto fermo è che

Italy’s Most Popular Political Party Is Leading Europe In Fake News And Kremlin Propaganda

The Five Star Movement controls a network of official sites and supposedly independent news outlets that spread misinformation across the internet.

Posted on 
(Traduzione italiana:  Il 5S è al centro di una potente  rete di blog che diffondono propaganda russa)

Movimento Cinque Stelle Primo In Europa A Diffondere Notizie False E Propaganda Russa

I fondatori del Movimento Cinque Stelle gestiscono una rete di siti, alcuni ufficiali altri all’apparenza indipendenti, che diffondono notizie false in rete.

Un’inchiesta di BuzzFeed News ha trovato che i leader del partito Italiano anti-establishment, il Movimento Cinque Stelle (M5S), hanno costruito una diffusa rete di siti e di account social media che stanno diffondendo notizie false, teorie cospiratorie, e propaganda pro-Cremlino a milioni di persone.

Grazie al suo reach e ad un sofisticato sistema di distribuzione di propaganda, il M5S sta facendo dell’Italia un vero e proprio campo di battaglia in un’Europa già intensamente preoccupata dell’impatto delle notizie false e dell’influenza Russa sui processi democratici.

Leggete qui l’integrale, con le solide prove di Grillo agente di Putin:

https://www.buzzfeednews.com/article/albertonardelli/movimento-cinque-stelle-primo-in-europa-a-diffondere-notizie#.xqLwOxyB

Più che scoop, sono sintomi di una fissazione mentale. Fra  l’altro, spesso ricicla “notizie” già date.

 

Pensare a  cosa sono ridotti i PD, a dare  retta a Nard….

(A un lettore che chiede: ci sono ancora lettori di Repubblica?)

L’articolo CHI E’ ‘STO NARDELLI? Quello che …”Grillo agente di Putin!” proviene da Blondet & Friends.

Belgrado

Ero venuto a Belgrado per il convegno nel X anniversario dell’aggressione. Ci sono tornato ora nel XX. Dubito, a 85 anni, che mi rivedranno al XXX. Ma loro terranno duro, fino a quando la vulgata delle menzogne su Jugoslavia, Serbi, loro uccisori e devastatori non sarà riconosciuta da un’opinione pubblica che insiste a farsi turlupinare da delinquenti della guerra, dello schiavismo coloniale e dell’informazione. Fino a quando le vittime non saranno state risarcite, bonificati i territori e curati i corpi bruciati dall’uranio impoverito (tra i ragazzi sotto i 15 anni tre volte i tumori della normalità senza uranio) e avvelenati dalle sostanze chimiche fatte sprigionare dagli impianti petrolchimici di Pancevo. Sparute voci invocavano memoria, ma anche perdono. Subito subissate dal coro: “Non dimentichiamo, non perdoniamo”.
Loro che tengono duro, fin dai giorni dell’aggressione, sono capeggiati da un uomo della cui specie ne vorremmo avere anche da noi. Zivadin Jovanovic era ministro degli esteri nel governo di Slobodan Milosevic, testimone dell’infame inganno di Rambouillet, trattato di “pace” con cui Madeleine Albright (quella dei “500mila bambini morti che valevano la pena per prendersi l’Iraq”) pretendeva di imporre alla Serbia di farsi occupare dalla NATO. Testimone, alla fine dei bombardamenti, della “pace” di Kumanovo. Forse l’unico, grande errore di Milosevic: il ritiro delle truppe serbe dal Kosovo. Difficilmente l’UCK, se non la NATO, avrebbero prevalso, tra le montagne serbe, sull’esercito erede della lotta partigiana ai tedeschi. Avremmo vissuto un’altra storia.
Sicuramente non quella di una Grande Albania che incorpori Kosovo e pezzi di Serbia, Montenegro e Macedonia, vascello pirata sospinto dal soffio NATO e UE, tornato virulento in questi mesi e ansioso di farla finita con una Serbia che a Putin in visita a gennaio offre tripudio, un milione di cittadini in festa e il rifiuto della NATO (“Per difenderci basta il nostro esercito. Non abbiamo bisogno della NATO”. Così, alla conferenza, il ministro della Difesa, Aleksander Vulin, ripetendo ciò che aveva detto il presidente Vucic). Una Serbia che dall’inverno scorso viene descritta come assediata dalle opposizioni anti-Vucic, ma che a fine marzo abbiamo visto in piazza ridotta a poche decine di manifestanti. Tra l’altro con parole d’ordine che richiamano con precisione quelle di Otpor, la Quinta Colonna creata dalla CIA nel 2000 e poi attiva nell’innesco di quasi tutte le “rivoluzioni colorate”, fino al golpe di Guaidò in Venezuela.
(…) Quello del Forum di Belgrado per un Mondo di Uguali è stato, doveva essere, alla vista dell’oblio indotto dai responsabili e dai loro amanuensi, un convegno della memoria. Ma da Zivadin Jovanovic all’ultimo delegato, eravamo coscienti che la memoria non serve se resta galleria degli antenati e dei paesaggi. Ambiente in cui si crogiola troppa gente. La memoria dei Serbi non cessa di accusare e avvertire: per i necrofori, la Serbia dovrebbe essere diventata il paradigma dell’umanità. O si resiste alle sirene USA, NATO, UE, o si muore tutti. La memoria, quando è denuncia, diventa resistenza. A partire dalla lotta contro coloro che oggi vengono di nuovo incaricati di agitare la piazza. Piazza spuria e strumentale per abbattere un presidente che, forse ondeggiante, ha comunque dichiarato un no epocale alla NATO. Una NATO che, a partire dal progetto che riunisca tutti gli albanesi in unico Stato all’ordine della criminalità internazionale e locale, prosegua l’infinita destabilizzazione dei Balcani e la faccia finita con quel cuore serbo che ha vinto i nazisti e ora rifiuta di farsi testa di ponte per la guerra alla Russia.”

Da Convegno internazionale a vent’anni dall’aggressione “DIMENTICARE? PERDONARE? MAI!”, di Fulvio Grimaldi.

 

Se lo dice un banchiere

A partire dal  momento in cui 22 paesi della UE su 29  diventavano membri integrali  della NATO, lo spirito iniziale di Maastricht “Europa per la Pace” (sic)   era inevitabilmente   volto al contrario dall’ingerenza degli Stati Uniti per i suoi propri obiettivi geopolitici.  Ho voluto mettere a nudo questo “tradimento”  nella speranza di far tornare la Francia nello spirito di non allineata e  di una Europa  indipendente dagli Stati Uniti voluta da De Gaulle e Mitterrand.   E’ ancora possibile”.

Come mai questa urgenza?

“Ciò che mi ha impressionato  – risponde il banchiere – è, dal 2014,  il montare della retorica aggressiva  dei comunicati unanimi e pubblici all’uscita delle riunioni dei  ministri degli Esteri, poi dei capi di Stato e di governo del G7 e della NATO.  Il rullo compressore americano e il loro dominio efficace della comunicazione, mirante allo scontro con la Russia.  La dinamica aggressiva di gruppo dei G7 e della NATO è inquietante.  L’opinione pubblica non ha alcuna presa su questa avanzata da sonnambuli della NATO verso un conflitto armato nell’Est Europa”.

Ancora una volta, bisogna ricordarsi che non stiamo leggendo Giulietto Chiesa, ma un banchiere globale.   Una guerra in Europa?!

“Il rischio è reale”, risponde Hannoun. “La NATO  è un meccanismo di allineamento in materia di difesa, dell’Unione Europea sugli Stati Uniti. Ora, questi hanno una postura ogni giorno più bellicosa.  Si può temere il peggio se non si pone fine all’embricazione della  Unione Europea con la NATO, il che richiede che i 22 paesi della UE escano dall’Alleanza.   Non si può fermare la deriva verso “l’Europa della Guerra” se non tagliando il legame  di subordinazione   stabilito dagli Usa tra la NATO; che loro controllano, e la UE”.

Hannoun prosegue:  il vero motivo di questa aggressività inutile e pericolosa, è che “il sistema militare-industriale deve inventarsi  un nemico per giustificare le enormi spese militari della NATO: mille miliardi di dollari annui”.     Ed è senza senso continuare a  ripetere che la Russia ci minaccia:    un paese di 146 milioni di abitanti, che non è una grande potenza, e che a malapena destina alla difesa 50 miliardi annui.  Parte di quei mille miliardi potrebbero essere diretti a riduzioni della povertà, alla soluzione dei problemi idrici o al miglioramento del sistema sanitario, ma no – quelli del sistema militare-industriale voglio preservare l’allocazione del’immenso capitale per i loro scopi.

https://www.maurizioblondet.it/usa-una-vecchia-tigre-di-paglia/

Trump e il Medio Oriente

Nella loro profonda ignoranza, gli statunitensi non conoscono i profondi legami storici, culturali e religiosi che legano l’Iran con le popolazioni sciite della Siria, del Libano e dell’Iraq, dove sono presenti fra l’altro i santuari come Karbala che sono considerati i più importanti luoghi sacri per la religione sciita, oggetto di pellegrinaggi per milioni di fedeli. Questo spiega l’appoggio militare ed umanitario che la Repubblica Islamica dell’Iran fornisce a questi paesi per evitare che possano cadere sotto la dominazione oscurantista del wahabismo sunnita dell’Arabia Saudita, stretta alleata degli USA e dell’Occidente. Le stragi e gli attacchi terroristici contro le comunità sciite di questi paesi hanno tutte un mandante e questo si trova a Rijad, nell’Arabia Saudita, il paese che finanzia ed arma tutti i gruppi terroristi ijhadisti che sono ispirati dall’ideologia wahabita, religione di Stato della Monarchia saudita. Normale che l’Iran si sia assunto il ruolo di difensore e garante delle comunità sciite ed anche di quelle sunnite e di altre religioni (incluse quelle cristiane e druse) che i radicali islamisti vorrebbero sterminare o convertire forzatamente. Questioni delicate con forti intrecci religiosi e storici che i nord americani non possono comprendere, anche perché loro stanno utilizzando da molti anni proprio il radicalismo jihadista come leva  per destabilizzare i paesi del Medio Oriente. Al contrario gli europei, per Storia e per cultura,  dovrebbero essere maggiormente attenti a tali questioni che li riguardano anche da vicino ma la subordinazione al padrone USA ha chiuso da tempo gli occhi e la mente ai politici  europei che sono afflitti dalla sindrome di totale servilismo nei confronti del padrone d’oltre Atlantico.

https://www.controinformazione.info/lobiettivo-di-washington-coinvolgere-anche-la-nato-nella-prossima-guerra-alliran/

Il vaso di coccio

Il raid in Siria ha chiaramente evidenziato come, in Italia, siano due le forze “liberal” su cui gli angloamericani possono fare indiscusso affidamento. Si tratta del Partito Democratico (Gentiloni: “L’Italia è da sempre un coerente alleato dell’America, chiunque sia a governarla. È una scelta di campo. E non dipende solo dal fatto che gli americani ci liberarono del nazifascismo, ma da una difesa continua dei nostri valori. Nessuna stagione sovranista potrà cambiare il ruolo dell’Occidente e la sua natura”2) e del Movimento 5 Stelle ( Di Maio: “Se qualcuno pensa di utilizzare l’attacco in Siria per sganciare l’Italia dai nostri alleati storici, cioè l’Occidente e i Paesi della Nato, allora mi troverà sempre contrario. Il M5s non ha mai detto di volersi allontanare dai nostri alleati storici”3). Nel caso del PCI-PDS-PD, la svolta atlantica risale allo storico viaggio di Giorgio Napolitano negli USA (aprile 1978, in pieno sequestro Moro), fu testata negli anni ‘90 con la stagione delle privatizzazioni, l’ingresso nell’euro e le guerre in Jugoslavia ed è stata ribadita in questi ultimi anni con l’appoggio del PD all’immigrazione indiscriminata, la campagna per lo ius soli, l’affare Regeni, etc. etc. Il caso M5S è ancora più semplice, trattandosi un partito prodotto in laboratorio, partendo dai servizi angloamericani (Gianroberto Casaleggio, Enrico Sassoon, Umberto Rapetto, etc.) e dal milieu Telecom-Olivetti.

PD e M5S sono quindi i due bastioni dell’atlantismo attorno a cui la UE/NATO cercherà di costruire, ora e nei prossimi anni, i governi utili a tenere la penisola nell’orbita “occidentale” e garantire la piena disponibilità della “portaerei Italia”. Qualsiasi governo “nazionalista” o “filorusso” dovrebbe invece fronteggiare i tentativi di destabilizzazione sperimentati da Joseph Muscat, da Andrej Babis in Repubblica Ceca, da Robert Fico in Slovacchia, da Vicktor Orban in Ungheria: terrorismo, rivoluzioni colorate, assalti della magistratura, sanzioni dell’Unione Europea. Tentativi di destabilizzazioni resi ancora più facili dalle specifici condizioni economico-finanziarie dell’Italia (l’alto debito pubblico e l’impossibilità di emettere moneta) e più spietati a causa della cruciale posizione geografica dell’Italia. Supponiamo, infatti, che l’Italia dovesse intraprendere un percorso simile alla Turchia, raffreddando i rapporti con gli angloamericani sino a minacciare la chiusura delle basi e dotandosi parallelamente sistemi di difesa aerea russi S-400: si tratterebbe di una rivoluzione geopolitica che scuoterebbe alle fondamenta il Mediterraneo, giustificando ben altro che un nuovo assassinio Moro.

http://federicodezzani.altervista.org/litalia-dopo-il-blitz-in-siria-margini-di-manovra-sempre-piu-stretti/

Comma 22

La Turchia afferma che le YPG sono “terroristi”, mentre Washington sostiene che i curdi sono un’utile forza sostitutiva contro i terroristi dello Stato islamico. Il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, ha affermato: “I terroristi di Manbij [curdi YPG] sparano costantemente colpi provocatori. Se gli Stati Uniti non li fermeranno, lo faremo noi. ” Il New York Times ha avvertito che un assalto a Manbij “potrebbe portare le forze turche in diretto conflitto con le truppe americane di stanza lì, con risultati imprevedibili”. Quindi, Trump e altri funzionari di Washington stanno emettendo gravi ingiunzioni ad Ankara per fare un passo indietro. Il marasma di due membri della NATO sulla cuspide della guerra assume un aspetto quasi surreale quando si considera che gli aerei da guerra americani e turchi stanno decollando dalla stessa base aerea della NATO a Incirlik, nel sud della Turchia. Ci si chiede anche, ironia della sorte, come l’articolo V della NATO funzionerebbe in questo bizzarro scenario in cui un membro della NATO invita le altre 27 nazioni nell’alleanza militare a difenderlo se viene attaccato – da un altro membro della NATO! La situazione burlesca è degna del romanzo satirico contro la guerra Catch 22 di Joseph Heller.

estratto da https://www.controinformazione.info/la-presenza-nato-in-siria-mette-in-risalto-loccupazione-illegale-degli-stati-uniti/

Meno male che c’è l’Ungheria

Il piano della NATO di associare l’Ucraina all’alleanza e proporre ugualmente l’integrazione di Kiev nell’Unione Europea subisce una battuta d’arresto, vista l’opposizione dell’Ungheria per causa delle politiche di assimilazione delle minoranze che il governo ucraino sta attuando nel paese. Washington sta da tempo premendo per integrare l’Ucraina nella NATO come è avvenuto per gli altri paesi dell’Est, indifferente al fatto che questo rappresenti una minaccia per la Federazione Russa, visto lo stato di conflitto esistente di questo paese con la la Russia, da quando a Kiev è avvenuto il colpo di Stato pilotato da Washington e dai servizi di intelligence occidentali. I falchi del Pentagono spingono per armare pesantemente l’Ucraina, integrarla nella NATO ed utilizzarla come un ariete contro la Russia, avvenga quello che avvenga. Pochi fanno caso alla deriva neo nazista e totalitaria del regime di Kiev che ha eliminato fisicamente gli oppositori, ha messo il bavaglio a tutti i gruppi del dissenso interno e alimenta i gruppi nazionalisti e neonazisti che sono parte integrante delle sue forze armate. L’Unione Europea finge di non vedere e segue a ruota le direttive che provengono da Washington. Vedi: Sfilata neonazista a Kiev Budapest rappresenta ancora una volta una voce del dissenso rispetto alla deriva irresponsabile dei paesi europei schiacciati sugli interessi di Washington e della sua voltà di scontro con la Russia. Fonte: Sputinik Mundo Traduzione e nota: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/lungheria-da-una-stoccata-ai-piani-dellucraina-e-della-nato/