Ora, è il caso di capire che cosa ha fatto Magnitsky, la povera vittima dei crudeli russi, per il suo cliente Browder. Ha aperto società fittizie in Kalmukia, una provincia buddhista e autonoma, a cui Mosca ha dato importanti esenzioni fiscali nella speranza che investimenti stranieri potessero innescare lo sviluppo economico. Quelle che vi ha aperto Magnitsky non hanno certo innescato alcun miracolo economico; non erano che caselle postali in cui transitavano milioni e miliardi per poi venir dichiarate fallite e chiuse. Il punto è che queste società, formalmente di cittadini russi, acquistavano azioni di società russe che Mosca, memore del gran saccheggio degli oligarchi, vieta di vendere a stranieri.

E non basta: Magnitsky ha intestato queste società a handicappati fisici e psichici kalmukki, approfittando del fatto che le leggi russe hanno esentato queste povere persone da ogni imposta. Proprio nel docu-film che gli europarlamentari non hanno potuto vedere, alcune di queste persone, limitate e talora analfabete, si fanno intervistare: e raccontano la di come siano state fatte firmare loro delle carte che non hanno potuto leggere, e di come avessero ricevuto per questo un po’ di denaro: modestissimi compensi, in confronto ai miliardi che passavano nei “loro” conti per finire chissà dove. Più precisamente, in una rete finanziaria oscura, gestita da grandi nomi dell’ebraismo: l’editore Robert Maxwell, britannico nato in Cecoslovacchia, il banchiere “libanese” Edmon Safra (alla cui banca il FMI affidò 4 miliardi destinati ad aiuti speciali alla Russia in rovina: ovviamente spariti) e Boris Berezovski: tutti e tre morti in circostanze misteriose ed atroci, tutti e tre indicati poi come agenti del Mossad che forse avevano avuto un ripensamento.
Proprio per sapere dove sono finiti i soldi, la procura russa ha avanzato formale richiesta di poter interrogare Browder in Usa: cosa a cui Browder si rifiuta con scatti ridicoli, e vere e proprie fughe davanti ai mandati di comparizione, accusando Putin di essere il nuovo Hitler, al punto da suscitare qualche dubbio anche negli americani informati: capisco che non si fidi dei procuratori di Mosca, ma perché fugge la giustizia americana?
La posizione di Browder si fa sempre meno sicura. Boris Berezovsky, lì oligarca ebreo che abitava a Londra, si disse, è stato ucciso perché aveva avanzato personale richiesta a Putin, per lettera, chiedendo di poter tornare in Russia. Ora il capo delle sue guardie del corpo, Sergei Sokolov, è arrivato a Mosca portando i documenti che Berezovsky aveva raccolto e che intendeva portare come “agevolazione” del suo ritorno: da essi risulta che Browder era un agente ella Cia negli anni in cui operava in Russia, per poi passare ai servizi britannici M16, e che le sue attività finanziarie erano solo parte del progetto generale di condurre una guerra economica contro la Russia.
Nello stesso docu-film che gli europarlamentari non hanno potuto vedere, appare anche una intervista a Magnitky in prigione, dove costui dice che teme che il suo cliente Browder la farà ammazzare per impedirgli di chiamarlo in correità.
A questo punto, avete il diritto di chiedervi come mai questo documentario doveva proprio essere presentato all’euro-parlamento. Semplice: perché è stato il Parlamento Europeo a pagarlo, finanziando il suo realizzatore, il giornalista russo Andrei Nekrassov. E perché Nekrassov? Perché è ostilissimo a Putin e noto per aver attaccato in modo documentato il suo sistema di potere, autore di inchieste scottanti contro Putin che gli hanno valso persino la richiesta di arresti a Cipro.
Il fatto è che Nekrassov, partito con le migliori intenzioni di esaltare Magnitsky come martire innocente dell’ex Kgb, e Browder come il nobile milionario che opera per la libertà della Russia dal nuovo Hitler, cammin facendo, in tre anni d ‘inchiesta e ascoltando decine di testimoni, si è trovato davanti a prove incontrovertibili del contrario: è la versione delle procure russe questa giusta, mentre la versione di Browder è solo narrativa e fake news.
http://russiepolitics.blogspot.com/2016/05/arte-censure-un-film-russe-dopposition.html
Nekrassov ha persino avuto una crisi di coscienza e superato una depressione, dopo la scoperta, come ha scritto nel suo blog
https://echo.msk.ru/blog/andnekrasov/1757476-echo/

Ma ecco:
Gli avvocati di Browder hanno minacciato l vie legali se i parlamentari europei avessero visto il video che hanno pagato, e l’europarlamento è stato ben felice di rinunciare. Anche la tv eurocratica ARTE ha dunque cancellato la programmazione. Il documento è stato visto solo da russi sulle tv russe.
https://www.maurizioblondet.it/ecco-mister-browder-il-gran-regista-del-russiagate/