Ma torniamo a Luca Odevaine, figura oltremodo interessante, poiché, traverso d’essa, ci rendiamo conto plasticamente di quella particolare scissione propria ai sessantottini e dintorni (signore bene, alti dirigenti statali, punkabbestia, occupatori, studentelli ne fanno oltremodo parte): abbiamo qui, infatti, il sinistro come dividuum.
Mezzo fanatico, mezzo esoso.
Il sinistro che crede nei migranti e nell’accoglienza indiscriminata (Refugees, welcome!); il sinistro che, nella metà destra dell’animo, traduce tutto questo in lucro; e viceversa.
Il sinistro che difende le donne; e però mette su un impero donnesco senza pagare l’affitto al Comune, col ristorantino e i CAF per le migranti e le associazioni che fanno tutto in nero et cetera
Il sinistro che crede nella riqualificazione del territorio e, quindi, occupa abusivamente una proprietà privata facendosi sovvenzionare dalla Regione amica e avviando una lucrosa attività di ristorazione fuori da ogni norma e ASL.
Il sinistro che si occupa di cultura e spazi per la cultura e, quindi, conseguenza naturale per lui, si insinua abilmente nei meandri dell’istituzione, facendosi egli stesso istituzione e costringendo, con l’arroganza di ciò che crede diritto, l’istituzione (quella vera) a foraggiarlo. Perché? Perché lui fa cultura e senza di lui vi sarebbe il deserto e per fortuna c’è lui, il sinistro, con la nuova piéce sulle donne migranti e i gay al confino nell’Italia dei populisti … sono trentamila per il disturbo … fuori busta è meglio … se non si può si trucchino i bandi congegnandoli in modo da farceli vincere … dobbiamo spiegarvi tutto? Per fortuna ci siamo noi …
l grande poeta persiano Naser-e Khosrow (1004-1088), poliglotta, scienziato, musicista, mistico, scrive:
“Che cosa è dunque accaduto che il mondo mi pare diverso?
Nulla è accaduto, le cose son sempre le stesse.
Sol che è l’autunno che ne svela i misteri“.
Basta una diversa prospettiva, l’autunno in questo caso, e la diversità e la contraddizione svaniscono: una traccia lineare si dipana, evidente e naturale sotto i nostri occhi. È sempre stata lì, ma solo ora la vediamo, faccia a faccia.
https://alcesteilblog.blogspot.com/2018/10/la-messa-e-finita.html