Se uno legge come è cambiata nel tempo l’idea di società: http://gabriellagiudici.it/societa/#more-28664
e come di questo processo la stragrande maggioranza delle persone non abbia mai letto nulla (e meno in futuro ne leggerà con l’abolizione della filosofia nei licei) ci si domanda per quale caso fortunato l’umanità non si sia ancora distrutta.
Tuttavia, vedendo nelle odierne cronache chiari i segni di quella che Freud, circa un centinaio di anni fa aveva identificato come nevrosi:
L’istinto di morte celato nella coazione a ripetere.
Lo scopo ultimo dell’istinto di morte è la distruzione dell’individuo, ma si può esprimere anche in modi più pacati come nella coazione a ripetere. La coazione a ripetere è il fenomeno per il quale l’individuo continua a ripetere un’azione dalle conseguenze spiacevoli e negative. Freud osservò questo meccanismo per la prima volta nelle nevrosi e inizialmente lo classificò come una manifestazione della censura. La riscoperta dell’istinto di morte permette una nuova lettura: la coazione a ripetere è espressione del desiderio di giungere alla distruzione cioè a quello stato di non vita da cui originiamo.
Si può tranquillamente pensare che i nostri desideri inconsci stiano per essere esauditi.