Abbiamo già detto più volte come il debito pubblico sia un’invenzione e il suo rimedio (l’austerità) sia fallimentare; semplicemente chi ha il potere detta le regole e il potere rimane sempre quello militare.
Detto questo:
Giorgetti ha giusto chiesto ufficialmente alla BCE di prolungare il quantitative easing, come sta facendo da tre annui, per contrastare la speculazione mentre il paese lancia un programma di investimenti per le infrastrutture, che può migliorare l’occupazione, produrre la ripresa, e quindi abbassare il rapporto debito/pil: che è quello che in teoria i tedeschi esigono. In teoria.
Lo farà Berlino? Secondo tutti segni, non accetterà . A meno che…. L’esposizione mostruosa delle banche spagnole, francesi, e italiane (ma solo in terzo luogo) verso la Turchia, non costituisca la scusa di cui c’è bisogno. Continuare a stampare per salvare la Spagna, stampare per salvare la Francia, i due paesi su cui Berlino conta per la loro fedeltà e come alleati anti-italiani.
I guai delle banche spagnole, francesi, e di Unicredit sono del retso causati dalla ideologia: la BCE ha il divieto di creare denaro dal nulla comprando direttamente dal Tesorodegli Stati Uniti: lo fa “sul mercato secondario”, ossia lo compra dalle banche private che hanno previamente comprato i titoli dallo Stato. La differenza delle conseguenze è fondamentale: lo Stato spenderebbe i soldi creati dalla BCE all’interno, nelle infrastrutture che hanno tanto bisogno di essere rammodernate in Europa; le banche non sanno come investire all’interno in tale recessione austeritaria, e vanno a finanziare paesi come la Turchia e gli altri emergenti. Che adesso sentono tutti le conseguenze del collasso della lira turca, persino quelli che nulla c’entrano, come la Polonia.
D’altra parte, sta per incombere la prossima crisi mondiale, replica di quella del 2008: magari il crack di Tesla, la ditta di auto a cui “i mercati” hanno dato miliardi di dollari credendo alle mirabolanti innovazioni (ecco un’ altra prova di come “I privati sanno meglio allocare i capitali che gli Stati”). Le banche centrali hanno ormai poche frecce al loro arco per contrastarla. Ma interrompere la stampa sarebbe privarsi di quelle poche.(1)
Sulla prossima crisi mondiale non posso che concordare e ritengo che noi ne saremo travolti se continueremo ad avere USA ed UE come orizzonte di riferimento, invece di Russia e Cina.