Stesso giorno, tutt’altro teatro: Mar Nero, precisamente lo stretto di Kerch, preteso dal regime di Kiev come sue acque territoriali e attraversato dal lunghissimo ponte che unisce la Crimea alla madrepatria, costruito d’urgenza dopo il golpe ispirato dalla Nuland – il cui scopo finale era di impadronirsi della grande base russa di Sebastopoli per interposto governo amico di Kiev.
Ebbene: specchio ‘acqua così sensibile (e dove Kiev ha minacciato più volte di far saltare il ponte) due navi prendono fuoco , una dopo un’esplosione, e affondano. A tutto prima non è chiaro se si tratti di disgrazie accidentali, avvenute magari per incuria. Sono due navi-cisterna che battono bandiera della Tanzania. Muoiono almeno 14 membri dell’equipaggio (turchi, indiani) ed altri vengono soccorsi da navi russe. Passano poche ore e
22 gennaio: il ministero dei Territori Temporaneamente Occupati di Ucraina (insomma il regime di Kiev) dichiara ufficialmente che le due navi che hanno preso fuoco e sono colate a picco, Venice e Maestro, “erano coinvolte nella fornitura illegale di gas e greggio alla Siria dal 2016, secondo l’Ufficio per il controllo dei beni esteri presso il Ministero del Tesoro Usa (OFAC).

Aggiunge che una delle navi, la Venice, aveva il trasponder spento, aggiungendo: “Simili azioni di compagnie straniere impegnate nel trasporto marittimo sono un tentativo di evitare la responsabilità ai sensi della legislazione ucraina ed evitare possibili sanzioni internazionali per tali violazioni”. “Ora è difficile stabilire l’origine del gas che è stato trasportato, ma secondo le informazioni disponibili, le navi di Venice e Maestro sono state coinvolte nella fornitura di gas sia prodotto [dalla Russia illegalmente in] sulla piattaforma ucraina e consegnato da altri paesi “. Insomma l’accusa è di aver venduto gas liquefatto dell’Ucraina, perché prodotto su una piattaforma rivendicata dal regime di Kiev. A questo punto pare evidente che i due incendi ed affondamenti non abbiano nulla di accidentale: sono due atti di sabotaggio – di guerra – messi segno dal regime di Kiev su mandato USraeliano, contro la Siria e contro Mosca.
https://www.unian.info/world/10416540-ukraine-s-ministry-two-lpg-tankers-that-sink-near-kerch-illegally-supplied-gas-to-syria-since-2016.html
Israele ed Ucraina, accordo di libero scambio
Non è certo un caso se il 21 sera, mentre esplodevano le due cisterne nello stretto di Kerch, Netanyahu e Poroshenko hanno annunciato al mondo intero che “Israele e Ucraina hanno firmato un accordo di libero scambio”, a Gerusalemme, dopo la visita del milionario ucraino alla Yad Vashem. “E’ una giornata storica. [L’accordo di libero scambio] è un messaggio importante per gli uomini d’affari dei due paesi”, ha detto Poroshenko.
http://www.lefigaro.fr/flash-eco/2019/01/21/97002-20190121FILWWW00332-israel-et-l-ukraine-signent-un-accord-de-libre-echange.php?fbclid=IwAR3n2QMAWUzEUiEUUSCyTVQNtgwm4A-9tRu5rU2cHowxp2MUnZ0hInu4zMk
Il 21 gennaio è avvenuto qualcosa anche nel Baltico : due cacciatorpediniere lanciamissili USA, la USS Porter e la Gravely, sono apparse improvvisamente mentre sembravano puntare verso la base russa di Kaliningrad. Due corvette russe immediatamente mandate dalla base hanno “scortato” le due lanciamissili americane. Armate di 56 Tomahawk, le due navi USA hanno voluto fare una provocazione, costeggiando le acque territoriali russe.
Si tenga conto che anche nel Mar Nero, in questi stessi giorni, è ricomparso il cacciatorpediniere americano USS Donald Cook, che viene tallonato anch’esso da vicino da navi da guerra russe. USA e navi degli alleati NATO hanno aumentato la loro presenza nel Mar Nero dopo il misterioso “incidente” di tre piccole e veloci navi da guerra ucraine che sono penetrate oltre il ponte di Crimea senza avvertire, come è obbligo legale, l’autorità portuale (russa) di Kerch, e senza fermarsi alla ripetute richieste di stop; alla fine sono state mitragliate, commandos russi se ne sono impadroniti e le navi catturate.
A proposito del Donald Cook, bisogna capire le affermazioni estemporanee del politico israeliano Yaakov Kedmi ad una tv russa: “Questa nave, se susciterà sospetti [della marina russa] ha i minuti contati. Forse verrà lanciato un missile, non ne sono sicuro. Il prossimo sarà lanciato dal fondo del mare, per quanto capisco degli eventi del Mar Nero”.
Una speranza o un progetto di false flag?
https://it.sputniknews.com/mondo/201901227139938-Cacciatorpediniere-USA-mar-nero-morte-veloce/
kedmi
Questo Yakov Kedmi è nato nel 1940 a Mosca, e allora aveva cognome Kazkov. All’età di 19 anni irruppe nel consolato israeliano a Mosca e iniziò una pubblica battaglia per aiutare gli ebrei dall’Unione Sovietica a trasferirsi in Israele. Dopo due anni riuscì a trasferirsi in Israele da solo e alla fine divenne il capo di Nativ – responsabile per l’Aliyah degli ebrei dell’Est europeo. Adesso è molto intervistato in Russia, dove continua per lo più ad abitare.
La densità temporale di queste provocazioni della superpotenza e del suo manovratore, l’aumentata letalità (si valutano fra 11 e 23 morti iraniani in Siria), la rapida escalation su vasti teatri lontani fra loro, è tremendamente significativa. Spiega perfettamente la risposta dell’Iran, una minaccia (peraltro vuota) di distruggere Israele, la promessa di Damasco di ”bombardare Tel Aviv se il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non mette fine alle intrusioni di Israele” nel suo territorio nazionale; e la Cina ha invitato “tutte le parti interessate ad astenersi da qualsiasi iniziativa che possa portare a crescenti tensioni”, dichiarando che “si deve rispettare e difendere la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale della Siria”.
https://www.maurizioblondet.it/lescalation-dei-giorni-scorsi-preparazione-a-varsavia/