Il meccanismo è semplice e ricorrente: i nostri politici e governi (imprevidenti, pressapochisti e incapaci) impegnano il popolo italiano in obblighi ardui e impegnativi, ferree alleanze, irrealistiche gabbie internazionali, senza darci i mezzi per tener duro, e ignorando ogni volta che la nostra fibra morale, la nostra cultura, la nostra stessa posticcia e fragile unità nazionale non sono in grado di reggere. Il popolo, passivo, regge e regge, finché non ce la fa, e allora si spezza; divincola, fugge, abbraccia il nemico che lo prende prigioniero (lo raccontò Rommel, quando da capitano ruppe a Caporetto). E’ vergognoso, ma è l’istinto animale e vitale, di una plebe senza intelligenza, ma con il buon senso di non farsi ammazzare fino all’ultimo uomo. Per Badoglio, poi….
Il risultato sarà l’Otto Settembre. Che, siccome siamo un paese grosso – non grande ma grosso – farà collassare noi, ma insieme, gli altri stati dell’eurozona. Perché se l’Italia deve uscire dall’euro “alla Caporetto” invece che in modo riflesso e concordato, la Germania e la Francia sono fritte.
Perché l’euro mica solo è dannoso per noi. Anche alla Francia si apre un abisso nel rapporto debito-pil rispetto alla Germania.

Il sogno di Macron – di Attali e delle banche internazionali che l’hanno eletto – di spingere Berlino ad accettare “convergenze e trasferimenti”, è un puro sogno: nessun cancelliere riuscirà mai a convincere i tedeschi a riempire quella voragine coi propri surplus. Anche qui, il problema non è politico; come il nostro 8 Settembre, è “culturale”, profondamente insito nelle carni.
Quel surplus tedesco sulle esportazioni, del resto, prossimamente si ridurrà (basta che Trump metta dazi sulle BMW): Berlino avrà la scusa di aver meno mezzi di prima per convergenze e trasferimenti.
Del resto, l’amico Mazzalai pensa che la Caporetto, il vero crack, possa cominciare dalla Germania. Dalla Deutsche Bank da cui i tedeschi cercano di distrarre puntando il dito sul debito pubblico italiano. Ma le azioni Deutsche hanno perso il 34% nell’ultimo anno. “Il nuovo amministratore delegato Christian Sewing sta attuando una revisione radicale della banca d’investimento in difficoltà per concentrarsi maggiormente sui clienti europei, allontanandosi dalle ambizioni di essere una delle migliori società globali. Il più grande istituto di credito tedesco ridurrà la sua presenza negli Stati Uniti, ridurrà il business della finanza aziendale negli Stati Uniti e in Asia e rivedrà il suo business azionario globale. Le misure porteranno a una “significativa riduzione” della forza lavoro quest’anno”.
estratto da https://www.maurizioblondet.it/se-la-kommissione-innesca-lorribile-arma-segreta-italiana-lotto-settembre/