Nelle prigioni segrete

L’Agenzia Sputnik continua a pubblicare materiale esclusivo sulle prigioni segrete del Servizio di sicurezza ucraino (SBU) lungo la linea di contatto con le Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, dove i rapiti subiscono terribili torture. Sputnik trovava un ex-funzionario del ministero degli Interni ucraino che coordinava la detenzione di “separatisti” nei posti di blocco delle repubbliche autoproclamate e parlava cogli ex-prigionieri.

Rapimenti di civili
A metà agosto 2014, la milizia che combatteva nella Repubblica popolare di Donetsk contro le forze di sicurezza ucraine si avvicinava a Enakievo. La gente del posto iniziò a lasciare la zona dei combattimenti. Konstantin Afonchenko decise di andare a Odessa, dove sua figlia era in ospedale e la moglie era con lei. Il viaggio terminò al primo checkpoint ucraino. Alcuni “nazisti” (come vengono chiamate le truppe della guardia nazionale ucraina nella regione del Donbas) iniziarono a controllare il cellulare di Afonchenko. Nei contatti, nella lettera “A”, trovarono un “Andrej”, giornalista di un canale televisivo russo. Afonchenko l’incontrò per caso durante le proteste di maggio. “Beh, sì, andai alle proteste. E chi non lo fece? Il Paese era travolto dalle manifestazioni da un anno. Non ero in fuga, non so nemmeno cosa significhi”, disse. I nazisti lo picchiarono e lo portarono all’aeroporto vicino di Kramatorsk. Tutto ciò che era prezioso gli fu tolto. Annunciarono che tutto il denaro, gli oggetti di valore e il computer sarebbero finiti nel fondo dell’esercito, ricordava Afonchenko.

Arrivo alla prigione segreta
A Kramatorsk iniziarono le torture, arrivarono i “dottori” che gli iniettarono sostanze per farlo parlare. “Mi sentivo male, avvertì, ‘Di’ la verità, perché ci saranno conseguenze letali. Ti faccio un’altra iniezione. Ma mi sentivo davvero male”. Solo più tardi identificò i suoi torturatori, attivisti di Maidan (proteste a piazza Majdan a Kiev dalla fine del 2013 all’inizio del 2014 contro il governo) Vsevolod Stebljuk e il futuro deputato del parlamento ucraino AndreijTeteruk, dalle fotografie. Il “dottore” lo colpì particolarmente: sembrava un pazzo da film dell’orrore.

Altre vittime
Un’altra vittima, Alla Belusova, anch’essa scappava da Enakievo e fu catturata dai “nazisti” insieme al marito Vladimir. Belusova aveva, in effetti, qualcosa a che fare con le repubbliche autoproclamate: portava cibo nella città assediata di Slavjansk. Le forze di sicurezza al checkpoint lo scoprirono subito e, dopo aver trovato un documento di Alla firmato da Igor Strelkov (Primo ministro della Difesa del Popolo di Donetsk), la milizia diede alla donna il meraviglioso soprannome di Marescialla per la personalità combattiva. Il documento ebbe un brutto effetto: lei e il marito furono picchiati, portati a Kramatorsk e cercarono di organizzare uno stupro abominevole. Ma poi l’identificazione le salvò la vita, molti prigionieri furono portati nei campi minati o usati come obiettivi per l’addestramento al tiro, ma la preziosa Marescialla fu lasciata per uno scambio. “Portarono mio marito e volevano ucciderlo davanti a me. Gli dissi di non toccarla. Perché sono così, posso sopravvivere in qualsiasi situazione, ma era debole. In primo luogo è più vecchio di me e psicologicamente più debole di me”, spiegò Alla.

Sofferenze estreme
“A Kramatorsk c’era una base militare, vi si addestravano per i combattimento. I militari dovrebbero davvero essere pronti a uccidere chiunque. Ciò significa che avevano bisogno di bersagli vivi. Così fu il cinismo in quell’approccio quando il carceriere entrò nella cella e disse a tutti che aveva bisogno di un bersaglio vivo. Ci sono volontari?”, testimoniò Afonchenko. Si divertirono a mandare il prigioniero in un campo minato. Volevano anche mandare la marescialla Alla nei campi minati, ma all’ultimo momento cambiarono idea: un prigioniero così importante poteva essere scambiato con un ufficiale ucraino, o anche due. Né Afonchenko né i Belusov furono oggetto di indagini. Furono detenuti illegalmente per un mese e a metà settembre scambiati con militari catturati dalla Repubblica Popolare di Donetsk. Dopo il rilascio, Afonchenko scoprì che il suo bancomat fu ripristinata. Dopo aver visitata la banca online, scoprì che uno dei carcerieri aveva acquistato benzina e caffè nelle stazioni di servizio.

“Martello della verità”
Un’altra prigione segreta è attiva a Pokrovsk. Lo rivela l’ex-prigioniero Sergej Babich a Sputnik. Lavorava nella miniera e ogni giorno della settimana ci passava sull’autobus di servizio della compagnia di trasporto e non sapeva che vi avrebbe trascorso sei giorni orribili. “L’edificio è grande, più degli altri. Ci sono molti scantinati, nessuno sente niente”, disse spiegando perché i funzionari della sicurezza scelsero questo posto. Sergej Babich fu arrestato con la sua compagna il 25 marzo 2015 a un posto di blocco vicino Krasnoarmejsk, presumibilmente perché era di un gruppo sovversivo che avrebbe dovuto uccidere un certo militare ucraino. “Non fu una detenzione ma un rapimento. Fui già torturato nel seminterrato della compagnia dei trasporti 11-411. Fui picchiato con un martello di legno. Lo chiamavano “martello della verità”.” Presume che fu torturato dagli agenti del SBU (non si presentarono né s’identificarono). “Erano forti, ben addestrati, mascherati. Fecero tutto tecnicamente e professionalmente”, come descriveva i suoi torturatori Babich. Fu solo la sera del 31 marzo, quando fu portato nel dipartimento investigativo del servizio di sicurezza ucraino a Marjupol, che la sua detenzione fu ufficialmente registrata. I medici del Centro di detenzione preventiva di Marjupol registrarono numerosi lividi sul corpo di Babich nel rapporto del 3 aprile di medicina legale. “Volevano avvertire: se morissi nel centro di detenzione prima del processo, in un giorno o due o tre, sarebbe stata colpa del SBU e non del centro di detenzione”, spiegava. La causa fu portata in tribunale nel 2017. Fu accusato della creazione di un gruppo terroristico e dell’uso illegale di armi. Nel dicembre 2017, Babich fu trasferito a Donetsk con uno scambio di prigionieri. Tuttavia, contrariamente a gli accordi, il procedimento non è fu chiuso e le accuse non furono ritirate.

Numerose prigioni
“Sappiamo dell’esistenza di più di una prigione come questa. Dal 2014 riceviamo “brevi telefonate” secondo cui esiste una prigione segreta in un posto, o in un altro… Conosciamo questo problema da molto tempo”, affermava Darja Morozova, secondo cui tali arresti sono diretti dal SBU, che li usa per fare pressione sui sospetti. Possiamo solo indovinare quante persone vi rimarranno intrappolate. “Nel 2014-2015, potevo ancora credere che ci fosse l’arbitrarietà di battaglioni volontari. In questo momento, posso credere che il SBU controlli totalmente tutti questi luoghi di detenzione illegali… Sanno perfettamente bene dove si trovano”, affermava Morozova, secondo cui cercano 249 persone di cui avevano avuto la conferma esatta della loro detenzione in territorio ucraino. L’Ucraina conferma ufficialmente solo 101 persone.

Missione delle Nazioni Unite
I rapporti della missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina menzionano anche la privazione illegale della libertà, in particolare dal SBU di Kharkov. “Abbiamo trovato i nomi di 184 persone che, a nostro avviso, furono detenute illegalmente nella sede del SBU di Kharkov nel 2014-2016. Questa lista continua a crescere”, aveva detto la capo missione Fiona Frazer. Secondo lei, “la pratica della detenzione arbitraria o non comunicata era comune nell’area controllata dal governo nel 2014, 2015 e 2016, mentre nel 2017 e 2018 abbiamo registrato pochi casi”. Gli arresti del SBU a Kharkov attirava l’attenzione di organizzazioni internazionale, in particolare Amnesty International.

‘Tu non esisti’
“Questo è il nostro studio del 2016. Abbiamo pubblicato un sondaggio intitolato “Tu non esisti”, in cui segnaliamo luoghi speciali di detenzione per trattenere persone isolate dal mondo “, affermava a Sputnik Marija Gureva, portavoce dell’organizzazione in Ucraina. Uno, disse, era a Kharkov, e altri erano registrati a Marjupol e altre città, ma il principale era il dipartimento SBU di Kharkov, dove la gente affermava di esserci rimasta per oltre un anno. Sono attualmente in corso due cause legali e l’organizzazione studierà i nuovi dati scoperti da Sputnik.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

Nelle prigioni segrete in Ucraina

Si scaldano i motori

Stesso giorno, tutt’altro teatro: Mar Nero, precisamente lo stretto di Kerch, preteso dal regime di Kiev  come sue acque territoriali  e attraversato dal lunghissimo ponte che unisce la Crimea  alla madrepatria, costruito  d’urgenza dopo il golpe ispirato dalla Nuland – il cui scopo finale era di impadronirsi della grande base russa di Sebastopoli  per interposto governo amico di Kiev.

Ebbene: specchio ‘acqua così sensibile (e dove Kiev  ha minacciato più volte di far saltare il ponte) due navi prendono fuoco ,  una  dopo un’esplosione, e affondano.  A tutto prima non è chiaro se si tratti di disgrazie accidentali, avvenute magari per incuria.  Sono due  navi-cisterna che battono bandiera della Tanzania. Muoiono almeno 14 membri dell’equipaggio (turchi, indiani) ed altri vengono soccorsi da navi russe. Passano poche ore e

22 gennaio:  il ministero dei Territori Temporaneamente Occupati di Ucraina (insomma il regime di Kiev) dichiara ufficialmente  che le due navi che hanno preso  fuoco e sono colate a picco, Venice e Maestro,  “erano coinvolte nella fornitura illegale di gas e greggio alla Siria dal 2016, secondo l’Ufficio per  il controllo dei beni esteri presso il Ministero del Tesoro Usa  (OFAC).

Aggiunge che una delle navi, la Venice, aveva il trasponder spento,  aggiungendo:  “Simili azioni di compagnie straniere impegnate nel trasporto marittimo sono un tentativo di evitare la responsabilità ai sensi della legislazione ucraina ed evitare possibili sanzioni internazionali per tali violazioni”. “Ora è difficile stabilire l’origine del gas che è stato trasportato, ma secondo le informazioni disponibili, le navi di Venice e Maestro sono state coinvolte nella fornitura di gas sia prodotto [dalla Russia illegalmente in]   sulla piattaforma  ucraina e consegnato da altri paesi “.  Insomma l’accusa è di aver venduto  gas  liquefatto  dell’Ucraina,  perché prodotto su una piattaforma   rivendicata dal regime di Kiev. A questo punto pare evidente che i due incendi ed affondamenti non abbiano nulla di accidentale: sono due atti di sabotaggio – di guerra  –  messi  segno dal regime di Kiev su  mandato USraeliano, contro la Siria e contro Mosca.

https://www.unian.info/world/10416540-ukraine-s-ministry-two-lpg-tankers-that-sink-near-kerch-illegally-supplied-gas-to-syria-since-2016.html

Israele ed Ucraina, accordo di libero scambio

Non è certo un caso se  il 21 sera, mentre esplodevano le due cisterne  nello stretto di Kerch, Netanyahu e Poroshenko hanno annunciato al mondo intero che “Israele e Ucraina hanno firmato un  accordo  di libero scambio”, a Gerusalemme, dopo la visita del milionario ucraino alla Yad Vashem. “E’ una giornata storica. [L’accordo di libero scambio] è un messaggio importante per gli uomini d’affari dei due paesi”, ha detto Poroshenko.

http://www.lefigaro.fr/flash-eco/2019/01/21/97002-20190121FILWWW00332-israel-et-l-ukraine-signent-un-accord-de-libre-echange.php?fbclid=IwAR3n2QMAWUzEUiEUUSCyTVQNtgwm4A-9tRu5rU2cHowxp2MUnZ0hInu4zMk

Il 21 gennaio  è avvenuto qualcosa anche nel Baltico : due  cacciatorpediniere lanciamissili USA, la USS Porter e  la Gravely, sono apparse improvvisamente mentre sembravano puntare verso la base russa di Kaliningrad. Due corvette russe immediatamente  mandate dalla base  hanno “scortato”  le due lanciamissili americane.  Armate di 56  Tomahawk, le due navi USA hanno voluto fare una provocazione, costeggiando le  acque territoriali russe.

Si tenga conto che anche nel Mar Nero, in questi stessi giorni, è ricomparso  il cacciatorpediniere americano USS Donald Cook, che viene tallonato anch’esso da vicino da navi da guerra russe. USA e navi degli alleati  NATO hanno aumentato la loro presenza nel Mar Nero dopo il misterioso “incidente” di tre piccole  e veloci navi da guerra  ucraine che sono penetrate oltre il ponte di Crimea senza avvertire, come  è obbligo  legale, l’autorità portuale (russa) di Kerch,  e senza fermarsi alla ripetute richieste di stop; alla fine  sono state mitragliate,   commandos russi se ne sono impadroniti e le navi catturate.

A proposito del Donald Cook, bisogna capire le affermazioni estemporanee  del politico israeliano Yaakov Kedmi  ad una tv russa: “Questa nave, se susciterà sospetti  [della marina russa] ha i minuti contati. Forse verrà  lanciato un missile, non ne sono sicuro. Il prossimo sarà lanciato dal fondo del mare, per quanto capisco degli eventi del Mar Nero”.

Una speranza o un progetto  di false flag?

https://it.sputniknews.com/mondo/201901227139938-Cacciatorpediniere-USA-mar-nero-morte-veloce/

kedmi

Questo Yakov  Kedmi è nato nel 1940 a Mosca,  e allora aveva cognome  Kazkov. All’età di 19 anni irruppe nel consolato israeliano a Mosca e iniziò una pubblica battaglia per aiutare gli ebrei dall’Unione Sovietica a trasferirsi in Israele. Dopo due anni riuscì a trasferirsi in Israele da solo e alla fine divenne il capo di Nativ – responsabile per l’Aliyah degli ebrei dell’Est europeo. Adesso è molto intervistato in Russia, dove continua per lo più ad abitare.

La densità temporale di queste provocazioni della superpotenza e del suo manovratore, l’aumentata letalità (si valutano fra 11 e 23 morti iraniani in Siria), la rapida escalation su vasti  teatri lontani fra loro, è  tremendamente significativa.  Spiega perfettamente la risposta dell’Iran, una minaccia (peraltro vuota) di distruggere Israele,  la promessa  di Damasco di ”bombardare Tel Aviv se il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non mette fine alle intrusioni di Israele” nel suo territorio nazionale; e la Cina ha invitato “tutte le parti interessate  ad astenersi da qualsiasi iniziativa  che possa portare a crescenti tensioni”, dichiarando che “si deve rispettare e difendere la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale della Siria”.

https://www.maurizioblondet.it/lescalation-dei-giorni-scorsi-preparazione-a-varsavia/

Lavoro offresi

E’ venuto fuori per caso (per una distrazione dei servizi di intelligence”) che l’appaltatore di servizi del Pentagono, denominato “Mission Essential” che lavora quale procacciatore di servizi professionali, ha pubblicato un annuncio per la ricerca di elementi destinati ad una “missione classificata” in Ucraina a supporto delle truppe USA e ucraine.

L’appaltatore fornisce i suoi servizi e serve principalmente clienti di intelligence e militari. Viene individuato con il ruolo ufficiale  come uno dei principali fornitori di servizi di traduzione e interpretariato del governo degli Stati Uniti.
L’annuncio di lavoro preventivo è stato pubblicato il 16 novembre ° e cerca “candidati con conoscenze linguistiche che parlino ucraino o russo per fornire servizi di interpretariato e traduzione in lingua straniera e per sostenere le operazioni di emergenza classificate a sostegno militare degli Stati Uniti in Ucraina.”

Il luogo di lavoro formale è Mykolayiv, in Ucraina. La città portuale è anche significativa, perché è qui che è in costruzione la struttura navale “logistica” degli Stati Uniti . Una base militare USA a ridosso delle frontiere russe .
La pubblicità richiede anche che i candidati siano in grado di adattarsi alla cultura e alle usanze locali, oltre alla “capacità di trattare in modo non appariscente con la popolazione locale, se necessario.” Il che significa semplicemente che l’interprete deve essere in grado di nascondere il fatto che è non un cittadino ucraino, almeno in parte.

Non sorprende che l’individuo debba essere in grado di servire in una zona di combattimento “se necessario”, oltre a essere in grado di “vivere, lavorare e viaggiare in ambienti difficili, includendo la vita e il lavoro in strutture temporanee come impone la missione”.

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Che fa, spinge?

Il conflitto tra la Federazione Russa e l’Ucraina intorno al Mar d’Azov si è intensificato in primavera, quando l’Ucraina ha arrestato la nave russa “Nord”, che è stata successivamente confiscata. Il suo capitano è stato accusato di aver visitato illegalmente la Crimea. Ad agosto, la petroliera russa Mechanic Pogodin è stata detenuta nel porto di Kherson. A settembre, le autorità ucraine hanno annunciato piani per rafforzare la presenza militare nel Mare di Azov e creare una base navale nella regione.
In risposta, la Federazione russa ha rafforzato le procedure per ispezionare le navi che si recano nei porti ucraini. Il presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko ha definito gli eventi “l’occupazione del Mar d’Azov”.

Attualmente i rapporti tra i paesi prospicenti dell’area idrica sono regolati dal trattato sulla cooperazione per l’uso del mare di Azov e lo stretto di Kerch, firmato nel 2003. In questo si afferma che il mare e lo stretto sono le acque interne della Federazione russa e dell’Ucraina, e le navi mercantili e le navi da guerra dei due paesi godono della libertà di navigazione se vengono utilizzate per scopi non commerciali. Le navi mercantili di paesi terzi possono entrare nel mare attraverso lo Stretto di Kerch se vengono inviate al porto di uno dei paesi o se ne stanno tornando.
Le navi da guerra di paesi terzi hanno il diritto di spostarsi, se il loro obiettivo è visitare uno dei paesi su suo invito, d’accordo con l’altro paese. Allo stesso tempo, il 16 ottobre, il comandante della Marina ucraina, Igor Voronchenko, ha dichiarato: “Quello che le navi della flotta del VB e del Mar Nero stanno facendo per fermare e ispezionare le navi … non è illegale”. Tuttavia aggiunto:

Commentando il conflitto intorno ad Azov al dibattito al Parlamento europeo, l’alto rappresentante dell’Unione europea Federica Mogherini l’ha definita “il mare europeo”. L’ex vice primo ministro della Federazione russa, e ora il capo di “Roskosmos” Dmitry Rogozin, ha reagito a questa affermazione in modo più efficiente rispetto agli altri.

“Fu proprio con questo pretesto a metà del XIX secolo che le potenze europee attaccarono la Crimea russa e assediarono Sebastopoli”, ha scritto su Twitter. In generale, in Russia, la risoluzione è stata considerata un’interferenza nelle relazioni bilaterali tra i paesi. “Il mare di Azov è lo sbocco naturale della foce del fiume Don. È come se iniziassimo a essere interessati alla situazione nel lago di Ginevra, perché è tra la Francia e la Svizzera, e esprimiamo grande preoccupazione in merito “, ha dichiarato il rappresentante permanente uscente della Crimea al presidente russo Georgy Muradov.

L’interlocutore di Kommersant presso il ministero degli Esteri russo, compresa la direzione ucraina, ha assicurato che tutte le azioni di Mosca sono pienamente conformi alle norme del diritto internazionale e al trattato del 2003.

“Le guardie di frontiera russe e ucraine hanno il diritto di fermare qualsiasi nave per ispezione se ci sono sospetti sul contenuto delle loro stive o per quanto riguarda le attività dei tribunali”, ha spiegato il diplomatico. E ha notato che la parte russa non conosce alcuna richiesta formale da parte degli armatori ucraini. “Le affermazioni che la Russia cerca specificamente di limitare l’attività economica nel Mar d’Azov o nei porti di blocco non sono vere”, ha detto la fonte. Allo stesso tempo, ha sottolineato le azioni illegali di Kiev contro i pescatori russi, ricordando la detenzione della nave Nord, che Mosca considera come “un atto di pirateria”.

Prima di questo incidente, ha sottolineato il diplomatico, non ci sono stati problemi nel Mar d’Azov. Allo stesso tempo, ha reagito alle parole che la Russia sia impegnata nella militarizzazione del mare (su questo, in particolare, ha parlato Federica Mogherini). La fonte di Kommersant ha detto che la parte ucraina sta aumentando la sua attività militare nel Mar d’Azov: “Stanno costruendo una base a Berdyansk, stanno aumentando la loro presenza militare con l’aiuto americano, e sono chiaramente provocatori.
In tali condizioni, è naturale che i nostri servizi adottino misure per ridurre i rischi. ” Il rappresentante del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha descritto la risoluzione del Parlamento europeo come “un’altra carta di propaganda che viene giocata dai colleghi occidentali”.

In Ucraina, la decisione del Parlamento europeo è stata vista con soddisfazione. Il presidente Petro Poroshenko ha espresso gratitudine ai deputati “per aver chiesto l’introduzione di ulteriori sanzioni mirate per le azioni aggressive del Cremlino nel Mar d’Azov e nello Stretto di Kerch” ed ha espresso la speranza “per l’attuazione pratica di queste iniziative”.
“Alla Russia viene fatto capire che nel Mar d’Azov non sarà in grado di fare ciò che temporaneamente ha fatto in Crimea”, ha detto Aleksandr Chernenko, un deputato di Blok Petro Poroshenko. “L’annessione strisciante di Azov, Mariupol e altri territori dell’Ucraina, più precisamente, il tentativo di questa annessione, è vista come tale nel mondo e non rimane senza risposta, inclusa una prevenzione”, ha detto a Kommersant, aggiungendo che si tenta di costruire il “mondo russo” anche ad Azov “.

Fonte: “Kommersant”

Traduzione: Sergei Leonov

https://www.controinformazione.info/il-mare-di-azov-agitato-dal-parlamento-europeo/

Donbass

Donetsk, 23 maggio – DAN. Il sostegno degli Stati Uniti all’aggressione dell’Ucraina contro il Donbass assume una svolta particolarmente cinica dopo che le forze di Kiev hanno sottoposto Gorlovka a un bombardamento pesante, ha detto l’inviato del DPR ai negoziati, Denis Pushilin, commentando la “richiesta alla Russia di porre fine alla sua aggressione in Ucraina” fatta dal rappresentante del Dipartimento di Stato Heather Nauert.

Mappa Est Ucraina Donbass

“Anche i bambini a Gorlovka sanno che i bombardamenti provengono dal lato ucraino, poiché sono tenuti lontani dalle scuole e dal pericolo dal fuoco barbarico di Kiev sulle abitazioni e edifici civili. Tuttavia, a quanto pare, l’americano Nauert conosce molto meglio le cose dall’altra parte dell’Oceano e oggi chiede alla Russia di fermare alcune presunte aggressioni. La riprovazione è un trucco vecchio, ma è particolarmente cinico dopo tali spietate provocazioni perpetrate dall’esercito ucraino “. Pushilin ha detto che i rappresentanti del DPR a Minsk hanno sollecitato l’Ucraina a pubblicare un ordine che vieti l’apertura del fuoco. Invece, le forze di Kiev continuano a bombardare i centri abitati nella zona cuscinetto, dove sono ancora presenti le loro attrezzature militari. “Kiev ricorre ad assalti intensificati e l’azione è evidentemente coordinata con il Dipartimento di Stato”. La situazione della sicurezza a Gorlovka e nella sua periferia si è recentemente deteriorata, mentre i bombardamenti continuano anche durante il giorno. Il numero delle vittime civili è in allarmante crescita: quattro persone sono state uccise dal 13 maggio al 20 maggio, quattro sono state ferite nel bombardamento del 21 maggio. Nota: Queste notizie provengono dall’Europa, quella che, secondo i giornali filo atlantisti, avrebbe garantito 70 anni di pace. La Guerra nella ex Jugoslavia non l’hanno mai sentita nominare ed il conflitto in Ucraina lo ignorano del tutto. Fonte: DAN-News Traduzione e nota: Sergei Leonov

https://www.controinformazione.info/si-riaccende-il-conflitto-in-ucraina-le-forze-di-kiev-bombardano-gorlovka/

Questo è vero

 In un’intervista del 19 dicembre sulla rivista russa Kommersant , George Friedman, fondatore e CEO di Stratfor, l’azienda “Shadow CIA”, parla del rovesciamento del presidente ucraino Viktor Yanukovych avvenuto il 22 febbraio 2014: “È davvero è stato il colpo più clamoroso della storia. “Forse lo sta dicendo a causa dei video che sono stati caricati sul Web che hanno dimostrato che è così, ma questa dichiarazione da parte sua contraddice la descrizione che è affermata dalla Casa Bianca degli Stati Uniti e dall’Europa L’Unione e la stampa occidentale, la cui descrizione è che il rovesciamento di Yanukovych è stato invece solo il risultato della spesa di 5 miliardi di dollari del governo USA dal 1991 per stabilire la “democrazia” in Ucraina .

https://www.maurizioblondet.it/l-capo-di-stratfor-cia-privata-dice-che-overthrow-di-yanukovich-fu-il-piu-clamoroso-colpo-della-storia/

Donbass: aggiornamento

In teoria, la Russia potrebbe riconoscere le repubbliche del Donbass come stati indipendenti, una volta che gli accordi di Minsk II siano stati del tutto dimenticati e i preparativi di guerra sono in piena regola. Se i governi delle Repubbliche invitano le forze russe, per garantire la propria sicurezza, Mosca agirà rigorosamente in conformità con il diritto internazionale accettando tali richieste. I missili Javelins non cambieranno nulla. Questi sistemi di armi non sono abbastanza potenti da fornire alle truppe ucraine il vantaggio cruciale di cui avranno bisogno per garantire una vittoria. Ma la mossa certamente infiammerà le tensioni, peggiorando la vita della popolazione civile ucrainia ordinaria, non in meglio. Gli ucraini hanno bisogno di riforme politiche ed economiche, non di nuove armi. L’ultima cosa che gli europei vogliono è la ripresa della guerra in Ucraina. Ma le armi ci sono ed aumentano. Gli avvertimenti sono stati del tutto ignorati e non si può tornare indietro. Le ripercussioni saranno distruttive. Da questo momento in avanti, Washington deve assumersi la responsabilità di tutto quello che andrà peggiorando e le conseguenze potrebbero essere devastanti. Fonte: Strategic Culture Traduzione: Luciano Lago

Armenia come l’Ucraina?

L’indisponibilità al compromesso soddisfa uno dei fattori chiave che si riscontrano comunemente in molte rivoluzioni colorate.

 

 

Il tipico modo in cui avvengono le rivoluzioni colorate appoggiate dall’Occidente è quello in cui una protesta pacifica basata su legittime rimostranze viene dirottata per diventare il catalizzatore di una rivoluzione violenta. Se consideriamo la rivoluzione EuroMaidan avvenuta nel 2014, una protesta pacifica è diventata violenta dopo il massacro dei “cento eroi celesti” da parte di misteriosi cecchini, che ha fatto vittime sia tra la polizia che tra i manifestanti, finché il conflitto ha raggiunto un punto di non ritorno (qui un clamoroso quanto poco pubblicizzato reportage sulle verità nascoste della strage di Maidan, ndt) .

Eppure, cosa ci insegna la storia sui cambiamenti di regime appoggiati dall’Occidente e le conseguenze sulle nazioni interessate? Basta considerare la situazione economica in Ucraina prima e dopo il colpo di stato, come riportato da Vesti:

 

 

“I risultati del nuovo governo sono semplicemente disastrosi per il paese. Nell’anno precedente al colpo di stato, il PIL era stimato sui $180 miliardi, nel 2017 si prevede che sarà la metà, $90 miliardi.

 

Il salario medio nel paese si è più che dimezzato, da $408 al mese a $ 196 l’anno scorso. Il tasso di cambio dell’hryvna è calato di tre volte e mezzo, da 8 a 27 per dollaro. Poiché le principali imprese high-tech sono state distrutte, l’economia ha acquisito una struttura coloniale.

 

Sempre più materie prime vengono esportate, pari a circa l’80% delle esportazioni. La metà di queste sono nel settore agrario. Il volume totale delle esportazioni è diminuito del 57%. Gli investimenti esteri diretti sono diminuiti di almeno quattro volte, da 6 miliardi all’anno a un miliardo e mezzo. Praticamente niente. E di questo niente, tuttavia, la maggior parte degli investimenti proviene ancora dalla Russia.

 

Il debito pubblico è aumentato continuamente e ora è diventato insostenibile. Da 64 miliardi di dollari è arrivato a 80 miliardi. Molti milioni di cittadini hanno lasciato il paese alla ricerca di una vita migliore. Alcuni di loro sono andati in Occidente, alcuni in Russia. Il sistema sanitario e il sistema educativo sono distrutti.

 

Così come il sistema processuale. Il saccheggio delle società è diventato la norma. La corruzione è aumentata. Il paese è in pezzi.

 

Poroshenko e la sua squadra hanno ingannato tutti: l’Occidente, la Russia e il loro popolo, per quanto riguarda le prospettive del paese, le pratiche del nuovo governo e gli Accordi di Minsk.”

http://vocidallestero.it/2018/04/26/sara-larmenia-la-nazione-designata-per-il-prossimo-cambio-di-regime-sostenuto-dalloccidente/

 

Zone calde

Libano

Se Israele attacca il Libano, si troverà di fronte ad un Esercito completo di combattenti della causa della Resistenza che faranno fronte comune contro Israele”, ha puntualizzato Sayyed Nasralá. Forze d’Intervento Rapido Nel frattempo, l’Iran e la Russia stanno costruendo e addestrando una “forza di dispiegamento rapido” d’elite basata sugli sciiti iracheni. Una delle sue funzioni sarà quella di espandere il fronte contro Israele sia in Siria che in Libano. Si prevede che il prossimo arrivo in Siria della forza sciita irachena possa essere utilizzato per staccare una sezione per il servizio sul confine israelo-libanese. Il mese scorso un capo della milizia sciita irachena si è recato in Libano per ispezionare le posizioni israeliane su quel confine. Il gruppo iracheno è composto da 5.000 combattenti sciiti, che stanno seguendo un corso speciale di addestramento in Siria. Sono stati scelti da due milizie sciite irachene ad alte prestazioni: uno è il Nujaba di Kaabil (movimento della parte di Dio), che è la versione irachena del libanese Hezbollah ed è diretto da Sheikh Akram al-Kaabi. Dispone di quattro sottounità, la Brigata “Ammar Ibn Yasir”, la Liwa al-Hamad – Lode Brigata, la Liwa al-Imam al Hassan al-Mujtaba – l’Imam Hssan il Prescelto e la Brigata di Liberazione del Golan. Le altre milizie sono le Forze di Abud al-Fadl al-Abbas.

Forze di Hezbollah

La grande differenza tra questa forza d’élite irachena e le altre milizie sciite che il comando unito della Resistenza schiera in Siria è che questa sarà dotata di una forza aerea, secondo le fonti di intelligence di Israele. Gli ufficiali delle forze aeree russe e iraniane stanno allestendo un’unità di aviazione  formata da elicotteri da combattimento, composta da mezzi di assalto russo Mil Mi-17 e cargo choppers, nonché da elicotteri da attacco Shaed 285 iraniani. La maggior parte della nuova forza dovrebbe essere pronta per iniziare a spostarsi verso ovest nel corso di aprile e attraversare la Siria del sud-est nelle regioni di Abu Kamal e Deir ez-Zour entro l’inizio di maggio al più tardi. Finora, le forze americane schierate nell’Iraq occidentale e nella Siria sud-orientale, al centro di Al Tanf, hanno usato l’aviazione aerea e il fuoco dell’artiglieria per controllare  l’avanguardia che proviene dal confine siriano. Inutile dire che questa nuova realtà cambia lo scenario strategico del Medio Oriente e suscita profonda preoccupazione nei comandi israeliani.(1)

Ucraina

La tensione sta pericolosamente salendo nella regione dell’est Ucraina dove le Repubbliche indipendenti del Donbass prevedono che, da un momento all’altro, riparta in grande l’offensiva delle truppe ucraine recentemente rifornite di armi e mezzi dagli USA e dal Canada. Non per nulla i servizi di intelligence russi hanno individuato il recente arrivo di parecchi consulenti militari stranieri (americani e britannici)  per istruire le truppe ucraine sulle nuove armi letali consegnate all’esercito di Kiev. D’altra parte il Governi di Kiev si trova in gravissime difficoltà economiche e non è difficile indovinare che sta tentando la strada di un nuovo conflitto per distogliere la sua opinione pubblica dalle difficoltà interne (2)


  1. https://www.controinformazione.info/in-libano-pronte-a-schierarsi-tutte-le-formazioni-della-resistenza/
  2. https://www.controinformazione.info/se-leuropa-arma-lucraina-lavrov-suggerisce-laiuto-della-russia-al-donbass/

Pronti al via

Kiev sta preparando una guerra lampo (“blitzkrieg”) oper conquistare Donetsk e Lugansk Le forze armate ucraine stanno preparando un “blitzkrieg” per conquistare i territori del Donbass tra marzo e giugno – come annunciato oggi dal comando operativo del DPR, Eduard Basurin, riferendosi ai dati di intelligence. “Il piano del comando ucraino prevede unità militari con il supporto dell’artiglieria per superare la zona di sicurezza e sfondare la prima linea difensiva all’interno di DPR e LPR, con l’obiettivo di assumere il controllo di posizioni strategiche”. – ha notato. Kiev infliggerà il danno principale al nord e al sud di Donetsk. “I bombardamenti saranno coordinati nella direzione di Verkhnetortsekoye, Ilovaysk e verso Maximov, Starobeshevo, Ilovaysk, cercheranno di superare la linea di combattimento e sfondare la prima posizione difensiva, quindi, aumentando il loro potere di fuoco con l’introduzione delle riserve, tenteranno di tagliare le divisioni di Donetsk, di circondare e impossessarsi di Donetsk “. – ha dichiarato Basurin. L’obiettivo finale del piano è raggiungere Novoazovsk e attestarsi sulla costa del mar di Azov. Fonte: RT russo – tradotto da Inessa Sinchougova

https://www.controinformazione.info/si-prepara-la-guerra-nel-donbass-i-consiglieri-militari-britannici-americani-canadesi-arrivano-in-donbass/

Divide et impera

Casi di studio: i miti dei « Curdi senza patria » e della « liberazione dell’Ucraina » Lungo tutto il ventesimo secolo, i Curdi dell’Iraq, della Turchia, della Siria e dell’Iran hanno rivendicato « l’autodeterminazione » e si sono battuti contro gli Stati-nazione nei quali si trovavano in nome della « liberazione etnica ». Nel caso dell’Iraq degli anni 1990, i Curdi sono stati patrocinati, armati, finanziati e difesi dagli Stati Uniti e Israele, perché indebolissero e dividessero la repubblica irachena, nazionalista laica. I Curdi, sempre con l’appoggio degli Stati Uniti, sono stati protagonisti di conflitti regionali in Turchia e, più recentemente, in Siria, per costringere alla resa il governo indipendente di Bachar el-Assad. I Curdi di sinistra definiscono cinicamente i loro alleati imperiali, ivi compresi gli Israeliani, come dei « colonialisti progressisti ». Insomma i Curdi agiscono come surrogati locali degli Statunitensi e degli Israeliani: forniscono mercenari, accesso alle basi militari, posti di ascolto e di spionaggio nel loro nuovo paese liberato (ed etnicamente purificato), per sostenere l’imperialismo degli Stati Uniti che i loro signori della guerra hanno scelto come « partner » dominante. La loro lotta è quella della liberazione nazionale o quella di marionette mercenarie al servizio dell’Impero contro le nazioni sovrane che resistono al controllo imperiale e sionista? In Ucraina, gli Stati Uniti hanno applaudito la causa dell’autodeterminazione quando essi stessi avevano orchestrato un violento colpo di Stato per cacciare un governo legittimo, il cui crimine era l’impegno per l’indipendenza nei confronti della NATO. Il colpo di Stato è stato apertamente sovvenzionato dagli Stati Uniti, che hanno finanziato e formato delle canaglie fasciste che si sono occupati della espulsione o repressione dei cittadini russofoni, soprattutto nella regione orientale del Donbass e in Crimea, con lo scopo di poter piazzare delle basi NATO sulla frontiera con la Russia. La popolazione, in maggioranza russofona, della Crimea si è opposta al colpo di Stato ed ha esercitato il proprio diritto all’autodeterminazione, votando per unirsi alla Russia. Allo stesso modo la regione industriale del Donbass, nell’est dell’Ucraina, ha dichiarato la propria autonomia, opponendosi al regime oppressivo e fortemente corrotto, istallato dagli Stati Uniti a Kiev. Il violento colpo di Stato patrocinato dagli USA e dalla UE a Kiev era una forma flagrante di annessione imperiale, mentre il voto pacifico in Crimea e la strada verso l’autodeterminazione presa dall’Ucraina orientale (Donbass) erano la risposta progressista delle forze anti-imperialiste. Ostacolata nel suo progetto di trasformare l’Ucraina dell’est e la Crimea in piattaforme di lancio per la NATO per l’aggressione alla Russia, USA e UE hanno condannato questa iniziativa definendola una « colonizzazione russa »

https://www.controinformazione.info/indipendenze-e-auto-determinazioni/

Turisti non per caso

Gli istruttori della NATO entrano in Ucraina facendosi passare per turisti ed addestrano i sabotatori ucraini per future missioni nel Donbass, secondo quanto ha affermato lo scorso Lunedì il titolare del Ministero della Sicurezza della autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk (RPL), Leonid Pásechnik. Pásechnik ha riferito che, sulla base di indagini svolte, il cittadino statunitense Sion Walker (un colonnello della US. Army) ed un gruppo di suoi subordinati sono entrati in Ucraina come turisti ed hanno realizzato corsi di addestramento dei sabotatotri ucraini nella provincia di Dnipro. Questa ulteriore prova, assieme alle ingenti forniture di armamenti da parte di Washington, dimostra che la NATO già di fatto sta operando per fornire assistenza alle truppe ucraine in vista di una prossima offensiva su larga scala contro le province autonomiste del Donbass, in violazione degli accordi di Minsk sottoscritti dal governo di Kiev. L’Ucraina continua, fin dall’aprile del 2014, una operazione militare in varie aree delle regioni di Donetsk e di Lugansk dove erano state proclamate le Repubbliche Popolari in risposta al golpe ispirato dagli USA a Kiev, realizzato nel febbraio dello stesso anno e che ha portato al potere una giunta dove sono presenti anche formazioni a carattere neonazista.

Formazioni neonaziste in Ucraina

La politica del governo di Kiev, fin dal suo insediamento, è stata fortemente ispirata da una linea di condotta anti russa e la popolazione di etnia russa, che è la maggioranza nelle province del Donbass, si oppone fermamente alla cancellazione della propria autonomia e della propria cultura da un governo considerato golpista, corrotto e marionetta di Washington. Gli accordi di Minsk, sottoscritti nel settembre del 2014 e nel Febbraio del 2015, avevano gettato le basi per una soluzione politica del conflitto ma da questi non è scaturita fino ad ora una cessazione della violenza il cui risultato è stimato dall’ONU (secondo stime ufficiali) in più di 10.200 morti e circa 23.000 feriti. Fonte: Sputnik Mundo Traduzione e sintesi: L.Lago

https://www.controinformazione.info/lugansk-donbass-istruttori-della-nato-entrano-in-ucraina-come-turisti/