Può darsi che il lettore si domandi – d’accordo, ma questo discorso cosa c’entra con la direttiva generale che nei governi di sinistra ha sancito l’immunità degli zingari da ogni persecuzione e da ogni pena? C’entra più di quanto si creda. Ricordate chi era il direttore generale dell’Ufficio Anti-Discriminazione Razziale (UNAR) presso il Dipartimento Pari Opportunità? Che si occupa anche delle “discriminazioni” di cui soffrirebbero i ROM?

Era Francesco Spano, l’uomo dal cappottino arancione scoperto dalle Jene a dare contributi ad una “associazione culturale” di incontri gay. Quando venne fuori la piccante storia, il sindacato DirStat precisò in un comunicato stampa: “Il dottor Francesco Spano non è un direttore generale di ruolo, bensì uno dei tanti dirigenti esterni ed estranei alla pubblica amministrazione nominati dalla politica di Renzi”.
E descriveva la carriera del giovane di belle speranze ma nessuna esperienza Spano, così: “Ha trovato come suo nume tutelare niente meno che Giuliano Amato, che lo ha “segnalato” alla Melandri, che lo ha nominato segretario generale del MAXXI, e poi lo ha “segnalato” a Renzi che”, che a suo volta lo ha messo alla direzione in cui lo hanno scoperto le Jene, “scavalcando numerosi dirigenti di ruolo della presidenza del Consiglio”.
“Con la riforma Madia viene eliminata ogni possibilità, per i dirigenti pubblici, di difendersi da qualunque arbitrio della politica”, scrive Arcangelo D’Ambrosio, dirigente statale in pensione e sindacalista Dirstat “.. E denuncia che “da almeno 15 anni”,i vertici dirigenziali alla Presidenza del Consiglio (il ministero dei ministeri, si può dire) , i dipartimenti e gli uffici più importanti sono appannaggio di un ristretto gruppo di dirigenti pubblici che fanno capo ad ASTRID”.
Cosa è l’ASTRID, sigla per Associazione per le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull’innovazione nelle amministrazioni pubbliche”?, E’ la lobby, scrive D’Ambrosio, “fondata da Franco Bassanini e Giuliano Amato, che da anni esprime la classe dirigente della più importante amministrazione pubblica italiana”, la Presidenza del Consiglio come super-ministero “che dovrebbe coadiuvare il premier e coordinare l’attività dei vari ministeri”.
Dunque, il primo ministro Conte deve affidarsi ad uno strumento burocratico, padrone delle vere leve del potere, che è in mano a raccomandati di Giuliano Amato e Franco Bassanini, i due dei ex machina delle sinistre inamovibili. Ma che gente è? Vediamo. Il sindacalista pensionato ci spiega che all’ASTRID – ossia lo scivolo di lancio per le dirigenze ministeriali – c’è “Giulio Napolitano, figlio del presidente Giorgio Napolitano” ed ex fidanzato della Madia; c’è “Bernardo Giorgio Mattarella, figlio dell’attuale presidente della repubblica Mattarella” e probabile estensore tecnico della riforma Madia; Claudio De Vincenti, uomo di fiducia di Renzi e Gentiloni di cui è stato ministro “per la coesione terroriale e Mezzogiorno”, ma soprattutto “Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, a cui dunque spetta la parola finale sulle nomine dirigenziali a Palazzo Chigi”. Eccetera eccetera. Allego in fondo il comunicato di D’Ambrosio per vedere altri nomi eccellenti di figli imbucati, amici degli amici, fidanzate e compagni di partito PD che sono a livello dirigenziale, inamovibili, e che dovrebbero collaborare col primo ministro “del cambiamento” e gli altri ministri “sovranisti, populisti”, e indicati da Mentana, da Repubblica e da l’Espresso come razzisti ed emuli dei nazisti.
Il Deep State de noantri, non meno pericoloso di quello americano.
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