Il corporativismo

*“Intervista sul corporativismo: la via sociale oltre la crisi dei vecchi modelli” di Gaetano Rasi. A cura di Mario Bozzi Sentieri Casa Editrice Eclettica, euro 16

In realtà il libro non è solo un testo economico-costituzionale perché – così come è intitolato – riporta una lunga intervista su quell’argomento rilasciata dal prof. Gaetano Rasi poco prima della sua recente scomparsa. Rasi era la persona più qualificata per rispondere alle precise domande ed ai quesiti sul tema posti dall’autore: egli infatti è stato sempre un cultore del sistema politico ed economico corporativo fin dalla sua giovinezza. Fu educato dal prof. Ernesto Massi, ideatore in Italia della geopolitica, geografo, matematico e politico organizzatore del gruppo di “Nazione Sociale”, teorico del corporativismo; s’impegnò attivamente nella politica nel Movimento Sociale Italiano divenendo dirigente nazionale e deputato; è stato cofondatore, insieme con Diano Brocchi che fu segretario generale aggiunto della Cisnal, della “Rivista di Studi Corporativi”; ha organizzato l’Assemblea Nazionale Corporativa indetta dal Msi nel 1974; è stato direttore dell’Istituto di Studi Corporativi.

Bozzi Sentieri fa precedere questa “Intervista sul Corporativismo” da un ampio e completo excursus storico della materia che inizia dall’epoca romana e dal medioevo, si sofferma  sullo scioglimento delle corporazioni di arti e mestieri da parte della rivoluzione borghese francese del 1789, esamina le proposte per un nuovo corporativismo enunciate nell’ottocento da studiosi di origine cattolica, nazionalista e socialista-comunitaria, manifestate con l’enciclica papale “De rerum novarum”, con le iniziative dell’”Action Française”  e con gli scritti di Lassalle e Proudhon.

Ma il pieno sviluppo dell’idea corporativa si attuerà in Italia per effetto  delle indicazioni di nazionalisti come Corradini, le intuizioni dei sindacalisti rivoluzionari come Corridoni ed i fratelli De Ambris, l’elaborazione costituzionale della “Carta del Carnaro” di D’Annunzio a Fiume occupata. Venne poi il Fascismo a dare soluzioni organiche e costituzionali al sistema corporativo con la “Carta del Lavoro” del 1927, l’istituzione formale delle Corporazioni nel 1930, la trasformazione del Parlamento in “Camera dei Fasci e delle Corporazioni” nel 1939. Passando attraverso il Convegno di Ferrara del 1932 in cui Ugo Spirito teorizzò che la corporazione divenisse “proprietaria” delle aziende. Vi fu infine l’esperienza della Repubblica Sociale Italiana dove si tentò, con la legge sulla “socializzazione”, d’introdurre il corporativismo nelle aziende.

Nel dopoguerra, molti corporativisti – divenuti esponenti politici della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, come Amintore Fanfani e lo stesso Ugo Spirito – cercarono di far proseguire, nel nuovo sistema democratico-parlamentare, gli aspetti positivi di quel sistema e qualche traccia si trova nella Costituzione Repubblicana, ad esempio l’istituzione del CNEL e l’articolo 46 sulla partecipazione. Ma, successivamente, per i concomitanti effetti del prevalere della partitocrazia per cui tutte le attività politiche, sociali ed economiche dovevano essere determinate dai partiti politici, del rafforzamento su base classista dei sindacati e delle associazioni imprenditoriali, della divisione ideologica della Nazione indotta dalla divisione dell’Europa con la cosiddetta “guerra fredda”, ogni spunto di tipo corporativo venne meno ed anche le indicazioni della Costituzione rimasero prive di attuazione.

Vi fu una pallida imitazione dal 1993 al 2011 quando, dinanzi all’emersione di una forte crisi politica, fu attuato il metodo della “concertazione” di tipo triangolare tra le Parti Sociali ed il Governo, avviato dal governo di Carlo Azeglio Ciampi e proseguito con i governi di Silvio Berlusconi e Romano Prodi, e definito da taluni “neocorporativo”: ma l’imposizione al governo di Mario Monti, espressione del liberalismo europeista, interruppe anche quell’esperienza che pure qualche frutto positivo aveva dato.

estratto da http://www.barbadillo.it/68047-libri-intervista-sul-corporativismo-di-gaetano-rasi-e-la-via-sociale-alla-modernita/

Autore: redattorecapo

associazione culturale Araba Fenice fondata a Bondeno (FE)

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