Nave ospedale cinese in Venezuela

Ricordiamo che durante la visita in America Latina ad agosto, il capo del Pentagono,James Mattis disse che gli Stati Uniti avrebbero inviato la nave ospedale USNS Comfort sulle coste colombiane per servire i migranti venezuelani nel Paese. Questo, allo stesso tempo minacciava in modo velato i Paesi che avevano “a cuore” i rapporti con potenze come appunto la Cina, contro cui Washington ha intrapreso una guerra dei dazi, e che,insieme alla Russia limita l’egemonia nordamericana nella regione.

La storia della “crisi umanitaria” si contraddice
Una delle principali promozioni dell’invasione militare in Venezuela è proprio la storia della “crisi umanitaria” che dal 2016 si amplifica nel Paese. Ciò evidenzia non solo la produzione mediatica di una situazione disastrosa che richiede attenzione, ma l’idea del clamoroso rifiuto delle autorità venezuelane di ricevere l’offerta di aiuti. Quest’ultimo elemento è nettamente contraddetto dall’arrivo dell’”Arca di Pace”. Il governo venezuelano accetta l’aiuto dalla Cina, ma nel quadro del rispetto e della cooperazione interistituzionale in contrasto alle minacce “umanitarie” poste dalle costanti esercitazioni militari guidate da Washington con Paesi come Colombia e Brasile, diretti vicini del Venezuela, oltre a dichiarazioni dei portavoce nordamericani. Questo, oltre alla nota strategia statunitense tramite gli “aiuti umanitari” per intervenire nei Paesi, come nei casi di Somalia, Haiti o Sud Sudan, in cui il risultato fu disastroso, paradossalmente, sul piano umanitario. Oltre alle dichiarazioni del comando USA, lo stesso presidente Donald Trump aveva ripetutamente insistito a “non escludere” l’opzione militare, mentre a maggio il vicepresidente Mike Pence osservò che Trump avrebbe fatto “tutto il necessario” per essere consultato sulla possibilità di un intervento militare .

“Missione Armonia” dello schieramento diplomatico cinese
Dato quando il governo cinese varò l’Arca di Pace nel 2008, il Venezuela è il 38.mo Paese ad accoglierla nell’ultima tappa della “Missione Armonia”, il tour in diversi Paesi intrapreso a giugno, come evidenziato da Global Times. Il suo arrivo nel porto venezuelano coincide con la fine del viaggio del Presidente Nicolás Maduro in Cina, con cui la cooperazione tra le nazioni veniva rafforzata in settori chiave economici, politici e militari. Qui, entrambe le nazioni firmavano 28 nuovi accordi di cooperazione in aree strategiche come petrolio, energia, estrazione mineraria, oro, ferro, tecnologia, istruzione e cultura, dichiarava la Vicepresidenza della Repubblica. L’He Ping Fang Zhou è lunga 178 metri e disloca 14000 tonnellate. Ha un equipaggio di 200 persone, anche se pià averne 400 in più, nel caso sia necessario più personale medico. Dispone di 5 aree mediche principali, 8 sale operatorie, 300 letti ospedalieri e circa 2666 dispositivi medici, secondo la rivista di Exponaval 2018, che si terrà in Cile tra novembre e dicembre, e in cui sarà presente la barca. Il portale Xinhua notava anche che le strutture possono ospitare un migliaio di persone al giorno, e tra i servizi vi sono cure primarie, pronto soccorso e persino il ricovero in ospedale. Oltre alle sale operatorie, in cui si stima possano essere eseguite 60 operazioni al giorno, è dotato di uffici e laboratori.

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La pacchia è finita

Gli aerei israeliani devono cessare fino a mercoledì i loro tipici svoli in violazione degli spazi aerei e siriani.  Ma sono stati presi di sorpresa anche gli americani, che hanno nella zona del Golfo la portaerei Truman (6 mila uomini d’equipaggio e 9 squadriglie di caccia-bombardieri) con la sua squadra d’appoggio, comprendente incrociatori lanciamissili.

Le forze navali presenti nell’area

F-16 israeliani intercettati nel cielo del Libano da aerei da caccia russi che li hanno forzati a rientrare in Israele. 

Si ritiene che i caccia israeliani abbiano voluto mettere alla prova le intenzioni russe, volando sul Libano però sopra i 19 mila piedi, dove il traffico civile è permesso (a quella quota si è comunque facile preda della contraerea siriana)

I due F-16 israeliani si sono visti affrontare da due Su-34, caccia-bombardieri di armamento decisamente superiore.  Che li hanno intercettati nei cieli del Libano –  ed è forse la prima volta in anni che i russi lo fanno – costringendoli a tornare indietro.

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Progressismo madrileno

La piacevole signora, uno dei nuovi simboli del progressismo madrileno, è accusata di plagio del master universitario e ha dovuto lasciare la carica. Il punto, tuttavia, non è il merito della questione, ma l’impressionante contenuto della tesi dell’onorevole signora ministra, simbolo della deriva spagnola, europea, occidentale.

L’elaborato si centra nella descrizione della tecniche di procreazione assistita, considerate come “un chiaro elemento del patriarcato”. Per Carmen Montòn, medico, accesa sostenitrice della teoria del genere, a causa dei complicati trattamenti a cui la donna deve sottoporsi “la medicina e le tecniche di riproduzione assistita contengono chiaramente parametri sessisti” Per questa esponente di vertice della classe dirigente di un grande paese europeo, tali tecniche simbolizzano l’oppressione verso la donna. La prova? “La complessità che implica estrarre un ovulo rispetto alla facilità di ottenere il seme.“  Tombola. Da medico, non la sfiora il sospetto che la ragione stia nella diversa fisiologia maschile e femminile. No, è tutta colpa del patriarcato. Non potendo prendersela direttamente con il Creatore o con la natura, ha però smascherato il colpevole, il maschio della specie umana.

E’ solo l’inizio, giacché l’ineffabile ex ministra se la prende con la famiglia e le madri, anch’ esse eterodirette dall’eteropatriarcato. La famiglia, sostiene, “è la sconfitta storica del sesso femminile, la rovina di ciascuna donna.” Nonne, madri e figlie di ogni tempo sono delle “fallite” e delle “sconfitte” per essersi sposate e aver avuto figli, anzi “procreato”. Forse è per questo che nel breve periodo di gestione del ministero ha legiferato a favore della procreazione assistita di donne sole. Altra sconcertante citazione della tesi è “tutte sono figlie orfane, senza madre”, uno sproposito tratto da un testo di un’altra femminista, la scrittrice Victoria Sau, autrice de La Maternità Vuota. L’ispiratrice ideologica le ha suggerito quest’altra perla: “la maternità è stata fagocitata dalla paternità, semplice ruolo assegnato alle donne assoggettate al suo servizio. Per questo, la condizione di figlie orfane è comune a tutte le donne.“  Dopo aver pensato, scritto e pubblicato quanto sopra, le nominano al governo. Nessuna meraviglia per la dissoluzione incipiente e l’abisso in cui precipitiamo.

Non basta, poiché l’elaborato così prosegue: “il patriarcato, come sistema economico, politico e sociale che opprime e subordina la donna, si sostenta e riproduce attraverso istituzioni che operano in maniera costante. Due delle istituzioni più importanti del sistema patriarcale sono la maternità e la famiglia.” Una nota umoristica in un quadro raggelante: non avevamo mai immaginato la maternità come un’istituzione! Lei medico “non capisce perché tutto il peso dei trattamenti riproduttivi ricada sulla donna”, cosa che “nella prospettiva di genere, non accadrebbe nella medicina”.  Una scienza nuova altamente innovativa, indifferente alla circostanza (istituzionale?) che è la donna a partorire. Segue un’accusa alla ginecologia, colpevole di alleanza con l’aborrito patriarcato.

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Il TSO come arma politica

Marine Le Pen, obbligata in Francia da un decreto dei giudici, si rifiuta di sottoporsi a una valutazione psichiatrica per i suoi tweet sullo Stato islamico. All’inizio della giornata, la Le Pen si era ribellata al fatto di essere stata obbligata a sottoporsi a una valutazione psichiatrica per il caso delle foto dell’ISIS pubblicate su Twitter nel 2015. ” Pensavo di avere diritto alla libertà di opinione, lei aveva scritto su Twitter. Quanto lontano andranno? “ In questo caso, Marine Le Pen è accusata di “diffusione di immagini violente “, un reato punibile con tre anni di reclusione e 75.000 euro di multa, oltre all’allontanamento dalla scena politica.. ” Non voglio, ovviamente, presentarmi alla perizia psichiatrica ” dalla sala Quattro colonne dell’Assemblea Nazionale, Marine Le Pen ha brevemente affrontato la stampa il Giovedi 20 settembre. ” Sto aspettando di vedere come i magistrati intendono obbligarmi “, ha aggiunto la presidente del Raggruppamento Nazionale . L’avvertimento inascoltato di Bukovsky Vladimir Bukovsky , uno scrittore, neurofisiatra e attivista dissidente russo che aveva trascorso 12 anni nelle prigioni psichiatriche della vecchia URSS e nei campi di lavoro, per aver difeso i diritti umani durante gli anni ’60 e gli anni ’70 e che oggi vive a Cambridge, ci aveva avvertito. Quello dalla Unione Sovietica era un sistema che egli considera sinistramente simile a quello che oggi ci viene imposto con l’Unione Europea. “E’ veramente un enigma per me capire perché, dopo avere appena seppellito un mostro, l’Unione Sovietica, ne stiamo costruendo un altro notevolmente simile: l’Unione Europea”, aveva detto Bukovsky. Esattamente, cos’è l’Unione Europea? Forse, esaminando la sua versione sovietica, possiamo trovare la risposta. Vedi: Occhio alla UE. I Gulag iniziarono esattamente così. L’Unione Sovietica era governata da quindici persone non elette che si attribuivano incarichi l’un l’altro e che non erano tenuti a rispondere a nessuno. L’Unione Europea è governata da due dozzine di persone non elette, che si attribuiscono incarichi l’un l’altro, si incontrano in segreto, non devono rispondere a nessuno e che non possiamo rimuovere. Uno potrebbe dire che l’Unione Europea ha un Parlamento eletto. Beh, anche l’Unione Sovietica aveva una specie di Parlamento, il Soviet Supremo, che si limitava a timbrare le decisioni del Politburo più o meno come fa oggi il Parlamento dell’Unione Europea, dove i tempi di parola nella plenaria sono limitati all’interno di ciascun gruppo e spesso ammontano a un solo minuto per oratore……..Alla fine però le decisioni che contano sono presi da altri organismi come la Commissione Europea che trasmette le sue direttive ai governi sulle questioni economiche, politiche ed anche su materie di istruzione, di cultura, di scienza e persino di etica, che dovrebebro essere di competenza di ciascuno stato. La dissidenza nell’URSS era punita con i manicomi e le cure psichiatriche. Tutto indica che anche in Europa la dissidenza dal pensiero unico globalista verrà punita con lo stesso sistema. L’esempio della francia è indicativo.

Marine le Pen con Salvini

Il caso Le Pen Il “caso” della Le Pen era partito da una trasmissione della RMC, dove Jean-Jacques Bourdin aveva tracciato un parallelo tra il Fronte Nazionale e il gruppo dello Stato Islamico. Parole che avevano fatto infuriare il presidente del movimento . La Le Pen aveva reagito pubblicando sui social network le immagini delle esecuzioni perpetrate dal gruppo jihadista, con questo commento: ” Jean-Jacques Bourdin, guarda, Daesh, è così. ” Vedi: Egalitè et reconciliation Una procedura ” automatica “ Contattato da Franceinfo su questo caso, Jacky Coulon, Segretario Nazionale dell’Unione Sindacale dei Magistrati (USM), ritiene che questa sia una procedura ” automatica “. “Esiste una competenza psichiatrica obbligatoria nel contesto dell’accusa quando si tratta di una trasmissione di messaggi violenti”, aggiunge. È infatti l’applicazione dell’articolo 706-47 del codice di procedura penale. ” Perfettamente come  nella vecchia URSS, la dissidenza politica veniva immediatamente tratttata dai giudici con una “procedura automatica”, obbligando il soggetto a sottoporsi ad una prima perizia psichiatrica. La successiva condanna e l’internamento in manicomio, avvenivano subito dopo. Vladimir Bukovsky ci aveva avvertito ma pochi lo avevano peso sul serio. Sintesi e note: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/psichiatria-la-nuova-arma-fatale-del-sistema-del-pensiero-unico-il-caso-le-pen/

Accordo di Monaco

“Ottanta anni fa, il 30 settembre 1938, venne firmato uno dei più famosi documenti diplomatici nella storia dell’umanità, l’accordo di Monaco.

In questo articolo scopriremo come dietro la firma di quell’accordo si celava la strategia franco-britannica, consistente nell’indirizzare l’aggressività di Hitler verso l’Unione Sovietica. Risulterà evidente il motivo per cui questa strategia è praticamente ignorata dai testi di storia delle scuole occidentali. Soffermarci a riflettere sugli eventi di 80 anni fa è utile in questo momento in cui contro la Russia si conduce una implacabile guerra psicologica e continuare ad ignorare quanto accaduto nel recente passato è più che un errore.
La domanda che dobbiamo porci è: chi ha liberato Hitler dalle “catene di Versailles”? La risposta risulterà chiara nel proseguo della lettura: la responsabilità fu della Gran Bretagna e della Francia.
Infatti alla fine della prima guerra mondiale furono firmati i trattati di Versailles e di Saint-Germain in base ai quali la Germania, in quanto potenza sconfitta, veniva privata di tutti i suoi territori e delle colonie, la maggior parte delle quali passavano sotto il dominio inglese, e inoltre gli fu impedito di disporre di un esercito regolare, di un’aviazione e di una marina militare.
A partire dal 1924, violando apertamente il trattato di Versailles, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna diedero piena attuazione al piano Dawes col quale, mediante ingenti investimenti di capitale a breve e a lungo termine da parte dei monopoli americani con a capo le famiglie Du Pont, Morgan, Rockefeller, Lamont ecc., si mirava alla ricostruzione dell’industria pesante tedesca e del suo potenziale bellico-industriale. Tutto ciò era addirittura stato messo nero su bianco nel trattato di Locarno del 1925, di cui Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti furono i promotori, e col quale praticamente si dava via libera alla Germania di riarmarsi.
Con l’ascesa di Hitler al potere nei primi anni trenta l’economia tedesca venne reimpostata sul piede di guerra. L’economista Hjalmar Schacht, banchiere e politico liberale, nonché co-fondatore nel 1918 del “Partito Democratico Tedesco”, diventò il collegamento fra l’industria tedesca e gli investitori stranieri. A quel punto, anche il mondo commerciale e bancario britannico cominciò a canalizzare importanti donazioni verso il partito nazista: il 4 gennaio 1932 Montagu Norman, governatore della Banca d’Inghilterra dal 1920 al 1944, incontrò Hitler e il cancelliere tedesco Franz von Papen, per stringere un accordo segreto volto al finanziamento di quel partito. Alla fatidica riunione erano rappresentati anche gli Stati Uniti, coi fratelli John Dulles, futuro segretario di Stato e suo fratello Allen, futuro direttore della CIA.
Le prime tracce della strategia franco-britannica risultarono già evidenti subito dopo che i nazisti salirono al potere in Germania.”

Accordo di Monaco e la strategia franco-britannica contro l’Unione Sovietica di Luca D’Agostini

Leggi tutto: http://www.madrerussia.com/accordo-di-monaco-e-la-strategia-franco-britannica-contro-lunione-sovietica/

Goliardia (absit iniuria verbis)

Per un ambiente come quello che ci ha forgiati, sempre incline ad un mix distruttivo di disfattismo, pessimismo e rancori personali, è bello poter dire che non era affatto scontato sentire il grido dannunziano “Fiume! Fiume!” alzarsi dai banchi della Camera con la banale scusa di una seduta chiamata appunto “fiume” per approvare l’ennesimo Milleproroghe. E non era forse mai successo di vedere un manipolo di deputati andare ad occupare nottetempo i banchi desolatamente vuoti di un altro gruppo parlamentare (quello del Movimento 5 Stelle) per evidenziare che quelli che volevano “aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno” sono diventati emuli della peggiore partitocrazia. Non era neppure così banale vedere 32 magliette azzurre (indossate in un tempo da pit-stop di Formula 1) per sbertucciare le magliette rosse pro-immigrati della sinistra radical-chic nè così ordinario che, di fronte ad un austero Commissario europeo disceso da Stoccarda per impartirci l’ennesima lezioncina rigorista, si alzassero i deputati di Fratelli d’Italia a consegnargli una Costituzione italiana per ricordargli che, contrariamente a quanto da lui dichiarato, “la sovranità appartiene al popolo e non ai mercati”. E non è stato meno emozionante sentire riecheggiare dai banchi della destra il grido “Verità! Verità!” (a fare il verso a “onestá onestá” di rito grillino) dopo aver detto con coraggio che non ci accontentiamo della verità di comodo sulla strage di Bologna. C’è stato persino chi tra noi si è eretto sul proprio banco, come un novello professo Keating (ricordate “L’attimo fuggente” con Robin Williams?), per difendere le maestre diplomate magistrali che rischiano di perdere il posto. Così come è stato bello intervenire per difendere il popolo ungherese dall’ennesima ingerenza eurocratica facendo impazzire il solito Fiano, sbagliare clamorosamente la coreografia e riuscire a sorridere pubblicamente di noi stessi come nemmeno la migliore Goliardia anni ‘60 avrebbe forse saputo fare. Quella sensazione di essere lí senza complessi, a dispetto di qualche sondaggio poco benevolo, figli di una storia unica ed irripetibile che ci ha insegnato a scannarci e a volerci bene, a partire tutti quando toccano uno dei nostri. E gli altri intorno che ci guardano come fossimo marziani, chi perbenisticamente indignato e chi forse un po’ invidioso.

http://www.barbadillo.it/77352-lintevrento-di-c-fidanza-fratelli-ditalia-in-parlamento-come-opposizione-dannunziana/

La storia si ripete

Ebbene: l’ambasciatore italiota  a Bruxelles si è rifiutato di obbedire al ministro, e  consegnarlo  al capo della UE, Juncker.

http://m.dagospia.com/avanti-savona-il-ministro-chiede-a-conte-la-testa-dell-ambasciatore-a-bruxelles-ecco-perche-182944

Ciò, in piena consonanza con la mentalità che la servitù in livrea presso le casate assumeva durante l’ancien régime: non si accorgono questi pescivendoli, questi fornitori di pollame e  verdure delle cucine,  che stanno pretendendo di  discutere alla pari con il Signor Nostro? Presentano una  “riforma”, nientemeno questi villani, vogliono che la legga,  che si scervelli a cercar di capire   di cosa parla  – disturbano, sono impertinenti, pretendono che il Signor Nostro utilizzi il cervello! Che offesa!  Al più,  gli rivolgano una supplica: in ginocchio e soprattutto a voce, per non affaticare la mente   del Commissario Juncker costringendolo a leggere; è noto che ha difficoltà con i postumi della sua sciatica – malattia che  ha sostituito la gotta, che affliggeva allora i  gran feudatari a causa della loro dieta esclusiva di pernici ed ottarde.

estratto da https://www.maurizioblondet.it/gli-eurocrati-sono-ancien-regime-ecco-perche-sono-scemi/

I vaccini in Giappone

La gente del Giappone mette la salute dei bambini prima dei grandi profitti farmaceutici e prende anche una posizione protettiva nei confronti di altri vaccini. Il vaccino antinfluenzale è stato anche oggetto di controversie in Giappone dopo 100 morti avvenuti dal vaccino entro la fine del 2009.

Anche il vaccino per HPV non è sicuro

Il ministero della salute giapponese è stato criticato per la sua posizione cauta contro i vaccini, ma finora i funzionari governativi hanno saggiamente difeso la loro posizione, citando la sicurezza pubblica come la preoccupazione principale. Infine, il governo giapponese ha preso una posizione protettiva contro i vaccini per conto delle sue giovani ragazze, sospendendo il vaccino contro il papilloma virus umano (HPV) nel 2013 dopo numerosi casi di eventi avversi gravi, con una relazione che riportava ben 1.968 eventi avversi eventi, 358 dei quali sono stati classificati come gravi. I funzionari giapponesi erano preoccupati per il benessere dei loro giovani cittadini, nonostante avesse investito $ 187 milioni nel programma.

Anche in Italia vi sono stati numerosi casi di problematiche legate alla somministrazione di vaccino contro HPV, ma il SSN continua a promuoverne la diffusione.

I pagamenti di danni a solo una minima parte delle vittime che hanno subito reazioni avverse al vaccino HPV hanno raggiunto 6 milioni di dollari. Inoltre, dal 2011, almeno 38 bambini sono morti dopo essere stati vaccinati contro l’Haemophilus influenza B e la polmonite da Streptococcus, secondo i dati raccolti dal ministero della salute in Giappone.

I funzionari e gli specialisti giapponesi parlano chiaro: i vaccini in Giappone non devono essere obbligatori

Il Giappone è stato criticato per essere una voce fuori dal coro quando di parla di vaccinazione pubblica. I sostenitori dei vaccini sostengono che il Giappone non ha tenuto il passo con gli altri paesi sviluppati riguardo all’uso dei vaccini. Nonostante abbia elencato 110 malattie infettive in un registro governativo, il Giappone offre vaccini solo per 22 di questi. Alcuni esperti di salute giapponesi non sono d’accordo, tuttavia.

Hiroko Mori, un ricercatore di vaccini, è uno di quegli esperti. Era l’ex capo della divisione malattie infettive presso l’Istituto Nazionale della Sanità del Giappone. Ha notato che il Giappone ha uno dei tassi di mortalità infantile più bassi al mondo e ha sostenuto un minor numero di vaccini, affermando che le eccellenti misure igieniche, formative e nutrizionali del paese hanno incrementato la salute dei bambini:

La medicina dovrebbe riguardare la guarigione, ma ai bambini che non possono parlare vengono dati colpi inutili perché i genitori sono spaventati. I bambini stanno perdendo la loro capacità di guarire naturalmente. “Ci sono così tante persone che hanno subito effetti collaterali. Tutto ciò che chiediamo è stabilire il diritto di dire “no”. Il diritto di scegliere dovrebbe essere riconosciuto come un diritto umano fondamentale “.

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Pronte le TV

Tutto pronto per l’inizio delle registrazioni video destinate ad un attacco di “False Flag” da mostrare alle Tv internazionali per il presunto utilizzo di armi chimiche da parte delle forze siriane di Assad, come affermano fonti civili.  Sono arrivate ad Idlib , nord della Siria,   varie  equipe delle Tv occidentali e di altri paesi per non mancare all’avvenimento. Secondo il Centro russo per la riconciliazione in Siria, sono già iniziate adesso le prime riprese e le sceneggiature nella località di Yisr al-Shugur , con protagonisti gli elementi dei “Caschi Bianchi” ,un gruppo finanziato dai servizi di intelligence britannici, che si incarica di recitare circa il salvataggio dei civili e dei bambini, molti dei quali rapiti in precedenza dalle famiglie, per utilizzarli come cavie. Il testo del comunicato segnala che, dalle prime ore del mattino, sono arrivati gli incaricati delle Tv fra cui la filiale di un importante network USA. L’organismo russo ha indicato che tutti i video girati, una volta concluse le riprese, dovranno essere consegnati alle redazioni dei vari canali Tv perchè siano tramessi sui social media e dai canali televisivi.

Prove di sceneggiatura a Idlib

La provocazione servirà a convincere l’opinione pubblica che le truppe di Damasco avrebbero utilizzato il gas negli attacchi contro Idlib e questo fornirebbe il pretesto al Pentagono per ordinare l’attacco missilistico contro le basi siriane. Tuttavia questa volta sembra che le forze russe e siriane siano pronte a reagire e che la sceneggiata tipo Holliwood non sarà sufficiente a convincere sulla responsabilità della Siria nell’utilizzo di armi chimiche, visto che da giorni i servizi russi hanno già individuato gli autori, il luogo dove si svolgerà, il matriale utilizzato e il momento in cui sarà realizzata. Il tutto occultato dai media occidentali che si riservano di dare la notizia come “sensazionale” e fornire le “prove” attraverso i filmati sui “cashi bianchi” che salvano le persone  dall’attacco chimico. Fonti: Sputnik Mundo Traduzione e sintesi L.Lago

E adesso il microchip

di Luciano Lago Il successo relativo  del partito della estrema destra “populista” in Svezia era previsto e non meraviglia più di tanto, anzi al contrario risulta inspiegabile che ancora una larga fetta dell’elettorato svedese, sebbene fortemente ridimensionata (34,8% in coalizione con DC e moderati) , continui a dare fiducia ai socialdemocratici del fronte mondialista che hanno così profondamente  devastato il paese scandinavo con le loro politiche remissive, tanto da essere considerati traditori e rinnegati della loro patria. Ancora un fatto inspiegabile che così tanta gente presti ascolto ad una classe politica squalificata che, pur di conservare le sue prerogative, si è immedesimata con le direttive ed con programma della elite mondialista anche quando questo presupponeva uno stillicidio di vite dei cittadini svedesi, vittime delle aggressioni e delle violenze scatenate dalle masse di migranti islamici che ormai dettano legge in varie aree del paese. Questa violenza viene di fatto accettata e nascosta (quando possibile) dalle autorità in modo imbarazzante quale “male minore” che si può tollerare. Come ha scritto di recente Robert Bridge, ” fiduciosi nella convinzione di essere rappresentanti della “superpotenza morale” del mondo, il popolo svedese continua il suo pericoloso flirt con ogni nuovo esperimento culturale sotto il sole. Questa politica è davvero ‘progressista’, o è la strada per la rovina nazionale? Sembra che una buona parte degli svedesi opti per questa ultima strada e risulta che accettino acriticamente il messaggio sociale trasmesso dalle autorità che prescrive ai suoi cittadini di essere tolleranti verso ogni nuova moda culturale – dall’esperimento del multiculturalismo all’accettare di far impiantare il micro-chip sotto la pelle (ultima trovata dei mondialisti) per permettere ai bambini di quattro anni di essere indottrinati in età prescolare con il nuovo concetto di transgenderismo. “Gli svedesi sono diventati molto attivi nel microchip, con scarso dibattito sulle questioni relative al suo utilizzo, in un paese appassionato di nuove tecnologie e in cui la condivisione delle informazioni personali è considerata un segno di una società trasparente”

https://www.controinformazione.info/svezia-il-laboratorio-fallito-dellutopia-mondialista/

L’argine

La posizione anti-migrazione è supportata dal Visegrad Group (V4), che comprende Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria, nonché l’Austria, che difende il diritto di rimanere Stati nazionali invece di entrare a far parte di un entità federalista guidata dall’alleanza franco-tedesca. Il V4 sfida apertamente l’UE alla sua politica sui rifugiati. A luglio, l’UE ha intrapreso un’azione legale contro la Polonia per la riforma del suo sistema giudiziario. Ma Varsavia è sostenuta da Budapest. La Polonia e l’Ungheria si sono riunite in opposizione alla burocrazia dell’Unione europea su molte questioni. Con le due nazioni che si sostengono a vicenda, non è possibile imporre sanzioni UE contro di loro. Secondo l’articolo 7 della UE, due membri sono sufficienti per mettere il meccanismo in stallo.

L’alleanza emergente “anti-Merkel / Macron”, comprendente il Gruppo di Visegrad, l’Austria e l’Italia, potrebbe presto essere rafforzata da un paese che era stato considerato come membro esemplare dell’UE . Nel frattempo le elezioni parlamentari in Svezia si terranno il 9 settembre. I democratici euroscettici svedesi di estrema destra dovrebbero vincere in grande – del 18,7% – un aumento di quasi il 50% rispetto alle elezioni del 2014. I bookmaker pronosticano una vittoria ancora più grande. Se è così, quella festa terrà l’equilibrio del potere. I democratici svedesi hanno minacciato di votare contro qualsiasi governo che non abbia voce in capitolo sulla politica di immigrazione. In ogni caso, giocheranno un ruolo importante nel “mercato delle vacche” che seguirà alle elezioni. L’idea di un’Europa a più velocità è stata ripresa dal presidente francese, augurando una possibile scissione di quel blocco che è già diviso in mini coalizioni. Le possibilità per l’UE rimangono scarse. Il blocco sta per cadere in picchiata. Dovrà lavorare molto duramente per sopravvivere, ma le probabilità di superare la spaccatura più profonda sembrano essere magre nella migliore delle ipotesi. Fonte: Strategic Culture Traduzione: Luciano Lago

https://www.controinformazione.info/ungheria-e-italia-si-uniscono-sui-migranti-lue-sta-per-cadere-in-picchiata/

Ingenui e incapaci

Macron ci ha portato via la Libia.  Non solo ha messo le mani sul gasdotto che ci porta il  gas della Libia  a Gela

E ci riempirà di  “migranti”, delle decine di migliaia di africani sub-sahariani che erano in qualche modo precariamente trattenuti  in Libia.

La trappola è pronta ed è stata congegnata perfettamente. Toninelli ha confermato l’ammiraglio Pettorino, di Gentiloni, invece di sostituirlo.

 

La Diciotti, quindi,   comincerà  di nuovo a fare la spola con la Libia e portare centinaia e centinaia  di  “naufraghi” che “ha salvato” dalle acque libiche, dove “sono stati torturati”, per farli sbarcare  ed accogliere.  Cosa farà Salvini? Rimetterà in scena  la resistenza solitaria che ha  attuato per i 177  eritrei (e delinquenti  scafisti), guadagnandosi  altre imputazioni oltre quelle che  il procuratore di Agrigento  gli ha accumulato sulla testa? Fra gli urli e le lacrime dei media e dei  clericali culattoni ma tanto tanto caritatevoli?  Contro L’Europa  che “condanna”?  Contro El Papa?  Oggi effettivamente la Libia, con i combattimenti per  le strade di Tripoli, “non è un luogo sicuro” dove  si possa proporre di rimandarli.  Non credo che Salvini abbia oggi la forza di  replicare la scena.

E dove sono in questo momento la ministra della Difesa Trenta? Il ministro degli Esteri Moavero?  Quest’ultimo era membro del governo Monti,questo basti.

Come a Salvini ha spiegato Travaglio (a nome delle procure),   dandogli del “cazzaro”, non esiste immunità per reati ministeriali.  Salvini non  ha l’immunità parlamentare a fargli da scudo.  Le accuse  del procuratore di Agrigento possono essere per metà campate in aria  e depennate dal “tribunale dei ministri di Palermo” (sic: già che esiste un  tribunale dei ministri a Palermo ci dice che cosa è lo stato di diritto all’Italiana),   ma per un’altra metà confermate, diciamo da 15 anni di galera?  L’ultima parola spetta al Parlamento: dove c’è un’ampia maggioranza  per il governo.  Ma ne siamo davvero sicuri? Con Fico nel seggio principale, con Toninelli che si  è riposizionato,  con i ministri  5Stelle di cui la metà vogliosi di far le scarpe a Di Maio? E con le  trame del Quirinale, sempre operanti dietro le quinte, per formare un governo di salvezza nazionale?

In questo senso, guarderei con attenzione l’uscita  del conte Gentiloni Mazzanti Viendalmare in non so quale festival PD: occorre mettere il cambiamento climatico in testa all’agenda politica della sinistra….

Esattamente: è questo che deve combattere la sinistra, il cambiamento climatico.  Come  a Palermo, è  il tràffico. Come dice anche Francesco (che ha esortato a salvare le barriere coralline). Insomma questa è una  candidatura “forte” per un governo che sarà approvato dalla UE. E dall’ala  ecologista che c’è nel 5S, ed è rappresentata dal “Dibba”. Non a caso ricomparso  in video dal Guatemala  a dare la nuova  “linea”.  Cambiamento climatico, no al TAP.  Attenzione: non dico che il 5Stelle è pronto a “tradire”. Dico che è considerato attaccabile  dall’interno,  ossia frazionabile, perché ha metà dei suoi elettori “di sinistra”, sensibili a certe sirene,  e subalterni mediaticamente alla demonizzazione di Salvini. Ritengo altrettanto “friabile”  la Lega  (che oltretutto deve cambiare nome, per sperare di non essere chiamata a rispondere dei “46 milioni”), anche se per ragioni diverse. Errori  per troppa sicurezza  e ingenuità in politica,  che il Nemico strapotente farà pagare fino all’ultimo cent.

Contro queste trame Salvini ha solo il favore popolare. Se andasse ad elezioni anticipate, vincerebbe alla grande. Ma siete sicuri che Mattarella non farà di tutto per allontanare queste elezioni “anticipate” , che favorirebbero il suo Nemico? Ed è perfettamente in grado di farlo.  E’ il massimo specialista di sistemi elettorali e trucchi legali per eludere la volontà popolare: del resto porta il suo nome, Mattarellum, la legge che escogitò tanti decenni  fa (1993)  per falsare  il referendum, dove la volontà popolare si era espressa  a schiacciante maggioranza  per il  maggioritario, introducendo una dose di proporzionale che  serviva solo a far sopravvivere i partiti  da spazzar via per volontà popolare.

Ho paura che Salvini sperimenterà che in Italia,  il favore popolare è scritto sull’acqua.  Le torme di negri che la Diciotti  (s’intende, insieme ad OpenArms e compari internazionali ) sta per scaricare sulle coste  italiane, mostreranno al popolo che  Salvini “non può farci niente”.  Non vorrei essere pessimista, ma fossi in lui imparerei un po’ di magiaro.

Per noi italiani, se non lottiamo adesso e superiamo le “delusioni” e gli  “scoraggiamenti”,  il futuro è segnato: la Troika ci renderà come la Grecia, e  entro il 2025 la popolazione sarà per il 60% composta da africani  e musulmani,  come profetizzò Gustavo Rol.  O come  vide Irlamer: in Italia, “le cose vanno selvaggiamente”.

 

 

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