Ricordiamo che durante la visita in America Latina ad agosto, il capo del Pentagono,James Mattis disse che gli Stati Uniti avrebbero inviato la nave ospedale USNS Comfort sulle coste colombiane per servire i migranti venezuelani nel Paese. Questo, allo stesso tempo minacciava in modo velato i Paesi che avevano “a cuore” i rapporti con potenze come appunto la Cina, contro cui Washington ha intrapreso una guerra dei dazi, e che,insieme alla Russia limita l’egemonia nordamericana nella regione.
La storia della “crisi umanitaria” si contraddice
Una delle principali promozioni dell’invasione militare in Venezuela è proprio la storia della “crisi umanitaria” che dal 2016 si amplifica nel Paese. Ciò evidenzia non solo la produzione mediatica di una situazione disastrosa che richiede attenzione, ma l’idea del clamoroso rifiuto delle autorità venezuelane di ricevere l’offerta di aiuti. Quest’ultimo elemento è nettamente contraddetto dall’arrivo dell’”Arca di Pace”. Il governo venezuelano accetta l’aiuto dalla Cina, ma nel quadro del rispetto e della cooperazione interistituzionale in contrasto alle minacce “umanitarie” poste dalle costanti esercitazioni militari guidate da Washington con Paesi come Colombia e Brasile, diretti vicini del Venezuela, oltre a dichiarazioni dei portavoce nordamericani. Questo, oltre alla nota strategia statunitense tramite gli “aiuti umanitari” per intervenire nei Paesi, come nei casi di Somalia, Haiti o Sud Sudan, in cui il risultato fu disastroso, paradossalmente, sul piano umanitario. Oltre alle dichiarazioni del comando USA, lo stesso presidente Donald Trump aveva ripetutamente insistito a “non escludere” l’opzione militare, mentre a maggio il vicepresidente Mike Pence osservò che Trump avrebbe fatto “tutto il necessario” per essere consultato sulla possibilità di un intervento militare .
“Missione Armonia” dello schieramento diplomatico cinese
Dato quando il governo cinese varò l’Arca di Pace nel 2008, il Venezuela è il 38.mo Paese ad accoglierla nell’ultima tappa della “Missione Armonia”, il tour in diversi Paesi intrapreso a giugno, come evidenziato da Global Times. Il suo arrivo nel porto venezuelano coincide con la fine del viaggio del Presidente Nicolás Maduro in Cina, con cui la cooperazione tra le nazioni veniva rafforzata in settori chiave economici, politici e militari. Qui, entrambe le nazioni firmavano 28 nuovi accordi di cooperazione in aree strategiche come petrolio, energia, estrazione mineraria, oro, ferro, tecnologia, istruzione e cultura, dichiarava la Vicepresidenza della Repubblica. L’He Ping Fang Zhou è lunga 178 metri e disloca 14000 tonnellate. Ha un equipaggio di 200 persone, anche se pià averne 400 in più, nel caso sia necessario più personale medico. Dispone di 5 aree mediche principali, 8 sale operatorie, 300 letti ospedalieri e circa 2666 dispositivi medici, secondo la rivista di Exponaval 2018, che si terrà in Cile tra novembre e dicembre, e in cui sarà presente la barca. Il portale Xinhua notava anche che le strutture possono ospitare un migliaio di persone al giorno, e tra i servizi vi sono cure primarie, pronto soccorso e persino il ricovero in ospedale. Oltre alle sale operatorie, in cui si stima possano essere eseguite 60 operazioni al giorno, è dotato di uffici e laboratori.
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