Operazione pandemia

A un livello superiore, l’operazione in esame sta già facendo passare una riforma politico-costituzionale: la politica si prende la potestà a)di sospendere i diritti fondamentali; b)di entrare nel corpo e nel genoma delle persone.

Ma le istituzioni politiche oggi, nazionali e internazionali, rispondono essenzialmente al potere finanziario privato da cui dipendono strettamente per il finanziamento e il rating, mentre non dipendono dal gradimento popolare né dal benessere popolare, perché il voto popolare non è in grado di cambiare le direttive politiche, che vengono dall’alto. Quindi le istituzioni non sono rappresentative dell’interesse e della volontà della gente. Perciò è giustificato e opportuno diffidare di esse, del loro story telling e delle loro imposizioni o pretese di manipolare soprattutto biologicamente i cittadini.

Si è verificata una criminosa convergenza di interessi per una ristrutturazione politico-costituzionale con interessi lucrativi delle case farmaceutiche, dei politici, dei burocrati (business delle mascherine, dei tamponi etc.). Questa convergenza ha prodotto una immensa quantità di decessi, che potrebbe integrare reati contro l’umanità, quale l’epidemia dolosa, strage, lesioni volontarie, corruzione, nonché reati minori, come il falso in atto pubblico e altri.

E’ quindi opportuno e fondato agire sia in via civile e amministrativa per respingere le imposizioni vaccinali, sia in via penale nazionale e davanti alla Corte dell’Aja per i suindicati comportamenti, che possono costituire crimini.

P.S. per i dati e le fonti vedasi Operazione Corona (Aurora Boreale 2020) e Massimo Citro, Eresia (Byoblu 2020).

03.04.21 Marco Della Luna

Role play

D’altra parte l’dea dei confinamenti non è originale di Ferguson, ma è stata messa a punto in precedenza dalla Cepi, ovvero Coalizione per le innovazioni in materia di preparazione alla lotta contro le epidemie) creata a Davos durante il Forum Economico Mondiale del 2015 grazie al contributo della Wellcome e della Fondazione Gates, la cui direzione fu affidata al dottor Richard J. Hatchett che in quanto componente del Consiglio per la Sicurezza nazionale al tempo di George W. Bush aveva studiato le procedure di confinamento dei civili nelle proprie abitazioni in caso di attacco biologico. Questo piano fu respinto unanimemente respinto dai medici con alla testa quelli della John’s Hopkins perché appunto prevedeva l’isolamento delle persone sane. Questa filosofia di guerra, già errata in se, è stata tuttavia trasferita nella pandemia, generando mostri e cioè la segregazione delle persone attive che stanno bene e che comunque corrono rischi assolutamente irrilevanti .

Stanno giocando ad Apocalipse Now

Fate presto!

Vi ricordate quando la stampa mainstream ci faceva fretta con lo spread?

Adesso la musica non è cambiata (neanche con Draghi):

Superata la soglia simbolo dei centomila morti di Covid. In undici regioni terapie intensive in affanno. «C’è un nuovo peggioramento. Ognuno deve fare la propria parte, soprattutto il governo»

Così titola Il Manifesto di oggi 9 marzo 2021!

Infatti Draghi ha incaricato la McKinsey di provvedere alla gestione del Recovery Fund (la volpe a guardia del pollaio)…

Putin e Trump

Partecipando al World Economic Forum – una partecipazione peraltro anomala e il cui senso politico andrebbe quindi decifrato – Vladimir Putin ha esposto una lettura pressoché identica a quella sopra esposta.
“Ci sono alcuni giganti economici che sono già, de facto, in competizione con gli Stati. Dov’è il confine tra un business globale di successo, servizi richiesti e consolidamento dei big data – e tentativi di governare la società in modo aspro e unilaterale, sostituire istituzioni democratiche legittime, limitare il diritto naturale delle persone di decidere da soli come vivere, cosa scegliere? quale posizione esprimere liberamente?”
Oltre a mettere a fuoco il problema delle multinazionali, Putin ha altresì tracciato un quadro allarmante sostenendo di “sperare che una guerra mondiale non sia possibile in linea di principio” ma che i rischi di uso unilaterale della forza militare sono in aumento e che sussiste dunque il rischio di “un collasso dello sviluppo globale che potrebbe sfociare in una guerra di tutti contro tutti.”

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/il-senso-politico-ultimo-della-pandemia

Testimonianza diretta

Mi spiace che questo articolo lo leggeranno in pochi, ma mi ha appena telefonato il medico del pronto soccorso di Cento (FE) dove mia madre è stata portata verso mezzogiorno dopo che la visita del medico di famiglia aveva accertato uno scompenso cardiaco.

Essendo l’ospedale dedicato al COVID ovviamente le hanno già fatto il tampone, se passa la notte la ricovereranno alla clinica Salus (privata); inutile dire quale sarà la causa del decesso (considerato che l’equipaggio dell’ambulanza indossava tute simil-spaziali)

Nel frattempo (sto scrivendo il 31 dicembre, ore 9) è arrivata alla clinica Salus in via Arianuova a Ferrara perché il reparto di Cardiologia a Cento, che personalmente avevo trovato efficiente, era pieno; il tampone era negativo al Covid.

Il grande Reset

La tabella di marcia impartita dal Comitato di pianificazione del governo del Canada, è la seguente:

  1. Istituire progressivamente un secondo lockdown su base continua prima nelle metropoli e poi nelle periferie entro novembre 2020
  2. accelerare la costruzione dei campi di isolamento/quarantena entro dicembre 2020
  3. è previsto l’aumento esponenziale dei casi e dei decessi, per fine novembre 2020
  4. un secondo lockdown completo e totale molto più severo del primo, per fine dicembre 2020 e inizio gennaio 2021
  5. la riforma e la trasformazione del sistema di sussidi di disoccupazione per la transizione verso un reddito universale, previsto per il primo trimestre 2021
  6. La programmazione di una mutazione del virus Covid 19 con un altro virus chiamato Covid 21 che porterà a una terza ondata con un tasso di infezione e di decessi molto più elevato, per febbraio 2021
  7. i nuovi casi di ricovero per Covid 19 e Covid 21 supereranno le capacità ospedaliere, per il primo e secondo trimestre del 2021
  8. Restrizioni di lockdown migliorativo chiamate terzo lockdown saranno attuate con il divieto totale di viaggio anche tra città e paesi, secondo trimestre 2021
  9. L’inserimento nel progetto di reddito universale, per il secondo trimestre 2021
  10. L’interruzione programmata delle catene di rifornimento e degli stock, con grande instabilità economica, prevista per la fine del secondo trimestre 2021
  11. Dispiegamento di militari nelle metropoli e nelle principali strade per instaurare posti di blocco e limitare gli spostamenti, al terzo trimestre 2021

Parallelamente a questo programma si è parlato di una transizione economica senza uguali in cui forzare i cittadini.

Per compensare il crollo economico internazionale, il governo federale offrirà un taglio del debito, dei debiti personali, dei prestiti, delle ipoteche, grazie al FMI nell’ambito del programma mondiale di reset del debito, in cambio i cittadini perderanno per sempre la proprietà privata di qualsiasi bene e dovranno partecipare al programma di vaccinazione covid 19 e covid 21 grazie al quale potranno viaggiare anche in pieno lockdown con un pass sanitario per il Canada. La stessa cosa vale per tutti i paesi del mondo.

https://nicolettaforcheri.wordpress.com/2020/10/27/fughe-di-notizie-dal-canada-sul-grande-reset-campi-di-detenzione-e-tabella-di-marcia-diffondere/

Colpa di Putin

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Potrebbe sembrare incredibile, ma fa parte dell’ovvio contemporaneo, del ridicolo e dell’ipocrisia in cui sta sprofondando la società occidentale : al Black Lives Matter e alla galassia di organizzazioni che le gravitano attorno giungono fondi per preparare le rivolte e non soltanto da ben conosciute fondazioni e Ong dell’arancionismo globale , ma anche da una parte insospettabile, ovvero le grandi corporation dell’ industria, della finanza, della comunicazione e del commercio dove molto più che altrove si esprime lo spirito della discriminazione: è chiaro a questo punto che la questione è diventata una nuova arma politica visto che quella della gestione pandemica non ha funzionato esattamente come si sperava. E come vedremo da questo maledetto pantano spunta di nuovo fuori Putin una vera ossessione per l’elite americana globalista e imperialista, anche se questo significa che la condizione nera sta diventando un mero pretesto, un grimaldello. Ecco comunque l’elenco delle donazioni :

  • Sony Music, Warner e Walmart (quest’ultima con il maggior numero di cause per discriminazione sul lavoro in Usa ) 100 milioni ciascuna;
  • Nike ( l’azienda che  per anni ha sfruttato il lavoro di bambini, dai 5 anni di età, per cucire i propri palloni e vestiti) 40 milioni:
  • Alphabet/Google 12 milioni;
  • Goldman Sachs, Amazon, Target corporation, Verizon, Spotify, United Healt,  10 milioni;
  • DisneyProcter & Gamble, Cisco 5 milioni;
  • Lego  4 milioni;
  • Uber (che non si serve di autisti neri  e i cui tassisti a cottimo rifiutano di prendere clienti neri)  MicrosoftStarbucks, Intel, McDonald’s, Duke Energy, The Travelers Companies, Warby Parker, Glosser, Etsy, PwC Charitable Foundation, 1 milione

E’ tutta colpa di Putin, anche Floyd

 

Parte seconda

Ed eccoci arrivati agli anni ’90. L’Italia è diventata una grande potenza economica, ma priva di sovranità e priva di una classe dirigente che sappia o che voglia condurre la sua azione a vantaggio della nazione. Ecco il Britannia, ecco le privatizzazioni selvagge, ecco l’ingresso nell’euro: le tappe della svendita del Paese e del tradimento ai danni del suo popolo. Francia e Gran Bretagna, superate dall’Italia, sia pur di poco, sul piano economico, avendo però conservato delle classi dirigenti degne di questo nome, sono riuscite a riprendersi. Si pensi all’azione di risanamento dell’economia avviata da Margareth Thatcher, quando la Gran Bretagna pareva avviata a un inesorabile declino. Anche l’Italia avrebbe potuto riprendersi e tornare a giocare la grande partita, ma non ha avuto la minima chance, perché la sua classe dirigente aveva già deciso di tradirla e di badare solamente ai propri affari e soprattutto alla conservazione dei propri privilegi. Meglio un potere in conto terzi, che nessun potere: così essa ha ragionato, e così ragionano ancor oggi i Gentiloni, i Renzi, i Zingaretti, i Di Maio, i Grillo, e tutti gli altri che non vale neppur la pena di nominare tale è la loro inconsistenza e nullità sul piano della competenza, specialmente i ministri dell’Economia e dei dicasteri ad essa collegati di questi ultimi due decenni. La storia dell’Italia nell’euro è la storia di un suicidio assistito, di una eutanasia programmata. La prova del ruolo subalterno cui le classi dirigenti italiane si sono adattate è che ogni qualvolta un governo ha cercato di riguadagnare qualche margine di autonomia, è stato riportato all’ordine, o fatto cadere, da manovre speculative e ricatti finanziari, la salita dello spread e i giudizi impietosi delle agenzie di rating; ogni volta che al potere è salito un governo docile (preferibilmente non eletto dal popolo: vedi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni e, ora, il Conte Bis) i poteri forti della finanza hanno allentato un po’ la presa, distribuendo elogi a quei primi ministri e assegnando all’Italia lo zuccherino per essere stata buona e obbediente.
Altro esempio. Come è possibile che un manager pubblico, dopo aver portato al disastro l’azienda che gli era stata affidata, venga liquidato con il massimo della buonuscita e degli onori? In un Paese normale, cioè dotato di sovranità, un simile signore verrebbe sottoposto a inchiesta e probabilmente processato. Evidentemente, quel premio e quelle gratifiche attestano che egli ha fatto bene il suo lavoro: che non era quello di far prosperare l’azienda a lui affidata, ma di affossarla. Altro esempio ancora. In un Paese sovrano, il governo non consente che i suoi più grossi imprenditori si trasferiscano tranquillamente all’estero, senza aver restituito un centesimo di quanto hanno ricevuto dallo Stato per anni e per decenni: eppure la FIAT ha fatto questo, e ora in Italia non paga nemmeno più le tasse, dopo aver licenziato tutti gli operai che non le servivano quando ha decisi di andarsene. Curioso, vero? Ciò accade quando la classe dirigente e l’interesse nazionale viaggiano su binari diversi e del tutto divergenti. Quel che è buono per la classe dirigente è cattivo per quella nazione. I magistrati che lottano seriamente contro la mafia vengono trasferiti o assassinati, quelli che fingono di non vedere i boss latitanti che girano per la strada a viso aperto, restano e fanno carriera. Una selezione all’incontrario, appunto: vince chi fa peggio. La cosa è tanto evidente che perfino i ciechi dovrebbero vederla.
E tuttavia, il popolo italiano stentava a rassegnarsi: possedeva ancora una spina dorsale, quella eroica classe di piccoli imprenditori, artigiani e commercianti che nonostante tutto, benché spremuti da un fisco assurdamente rapace e ostacolati da normative europee tanto capziose quanto irrazionali, ha seguitato a lavorare, a produrre, a risparmiare. Bisognava abbatterlo, perché solo spezzando la spina dorsale del popolo italiano si sarebbe potuta realizzare l’agenda assegnata dai poteri forti della finanza internazionale alla classe dirigente italiana. L’emergenza sanitaria per il Covid-19 è servita a questo: a distruggere quell’ultimo nucleo di resistenza, quell’irriducibile zoccolo duro. Alcuni mesi di blocco pressoché totale del fatturato avrebbero piegato l’ultimo ostacolo: ed è quel che il signor Conte sta facendo, scientemente e deliberatamente, per conto e nell’esclusivo interesse dei suoi padroni e burattinai. Di nuovo, si obietterà: ma gli italiani non sono obbligati a votare per della gente di tal fatta. Vero. Però, a parte il fatto che gente di tal fatta non ha bisogno del voto degli italiani per arrivare a palazzo e chiudervisi dentro tutto il tempo che vuole, se non c’è la sovranità dello Stato, non ci può essere una classe dirigente capace di rappresentarli e interessata a farlo, ma solo una classe di servi che più o meno si equivalgono, a sinistra, al centro o a destra.
Prendiamo il caso del Movimento 5 Stelle: si è presentato come antisistema, è stato votato perché diceva di voler uscire dall’euro; e cosa ha fatto, non appena giunto a palazzo? Si è incollato alle poltrone e ha fatto esattamente il contrario di ciò che aveva promesso agli elettori. Questa è la situazione. E ci siamo arrivati per gradi, lentamente, partendo dall’8 settembre del 1943. Il merito è stato abolito e la carriera è stata assicurata ai mediocri, purché obbedienti e allineati. Migliaia di italiani colti, intelligenti, preparati, onesti, sono rimasti al palo, ignorati dal sistema: hanno fatto carriera gli altri, quelli che si sono messi in vendita sul mercato delle vacche. Lo stiamo vedendo anche nell’ambito medico e scientifico, proprio in questi giorni di emergenza sanitaria. Non parliamo del giornalismo e dell’informazione: è arrivato il momento della più grave crisi mai vissuta dal Paese dopo la Seconda guerra mondiale, e quasi tutti hanno mostrato il loro volto di mediocri, di servi, di mercenari pronti a vendersi. Si son messi a ragliare, a grugnire, a latrare secondo gli ordini del padrone. Padrone che, lo ripetiamo, non si trova in Italia, perché essa non è più uno Stato sovrano. Come ne usciremo? Male, malissimo, se non correremo ai ripari: fermando e processando i traditori. Ma per farlo ci vogliono fierezza e idee chiare. Dove trovarle, se non tornando al Dio dei nostri padri?

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/una-classe-dirigente-che-tradisce-va-processata

Adesso è chiaro

MES: FERMARE IL CONTAGIO!

https://twitter.com/Musso___/status/1236376844498337793

EURO-GOLPE?

  “Confinato” il Nord produttivo -L’Italia dipenderà dalle elemosine del MES

Lombardi, vi lascerete chiudere in casa? “lavorare necesse est, vivere non necesse”.

Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria
Index pointant vers la droite Questi sono pazzi  (Musso)

Grazie Messora!

L’articolo GUALTIERI DIRA’ SI’ AL “MES” IL 16 MARZO. SVEGLIA. proviene da Blondet & Friends.

Le jeux sont faits

di Luciano Lago

Come era facile prevedere è arrivato da Davos il soccorso del grande finanziere, George Soros, a sostenere e prendere le difese del movimento delle Sardine.
“In Italia le sardine sono più degli squali e sono destinate a vincere”, ha detto l’ex finanziere filantropo. “Sono giunto a questa conclusione quando ho saputo di questo movimento spontaneo di giovani che si sono rivoltati contro Matteo Salvini, potenziale dittatore italiano”, ha affermato. “Questo mi porta a concludere che oggi i giovani possono aver trovato un modo di confrontarsi con la dittatura nazionalista”.
L’occasione per le dichiarazioni di Soros è stata data dalla cena di gala organizzata dalla sua “Open Society Foundation” a margine del Forum di Davos. Tra un brindisi con Champagne di marca e antipasto di caviale, Soros ha sponsorizzato il movimento delle sardine in Italia che risulta conforme agli interessi degli squali della finanza come lui e che combatte i “populismi” ed i nazionalismi che ostacolano il progetto del Nuovo Ordine Mondiale e della Società aperta agognata da Soros.
Alla fine si comprende chiaramente quali siano gli interessi che le Sardine difendono e sono fugati i dubbi che molti avevano. D’altra parte si sapeva che le “Sardine” sono un travestimento del PD che cerca di recuperare i consensi persi fra la gente comune sguinzagliando dei ragazzotti con la faccia pulita che si fingono contestatori dell’odio e dei populisti ma che hanno assunto in realtà l’ingrato compito di fare da “guardie bianche” del sistema, a difesa delle oligarchie finanziarie di Bruxelles e dei loro fiduciari in Italia.

Le sardine di Soros

Soros può contare su di loro e non dovrà più affidarsi in Italia soltanto agli screditati personaggi come Zingaretti, Renzi, Bonino, alla Boldrini ed ai Roberto Saviano. Di questi e della loro inconcludenza, iniziava a stancarsi anche lui.
Anche le Sardine adesso sono a disposizione della “Open Society” di Soros e, se lui vorrà essere prodigo anche con loro, presto arriveranno i “dollaroni” di Soros a finanziarie le Sardine, il nuovo movimento della sinistra Globalista filo finanziaria.

Fascismo antifascista

Dopo che il parlamento europeo ha messo sullo stesso piano nazismo e comunismo dove quest’ultimo  era il vero bersaglio della questione, il mondo dei benpensanti liberisti di casa nostra ha prodotto una sua versione del controllo delle opinioni visto che il Senato ha votato a maggioranza  per l’istituzione di una commissione contro “odio, razzismo e antisemitismo” proposto dalla senatrice Liliana Segre. Ora chi non potrebbe essere d’accordo?  Magari solo le destre a tendenza xenofoba che appunto hanno deciso di non votare. Invece le cose sono più complesse di quanto non si possa credere, anche se l’abitudine a lasciarsi guidare dagli slogan senza opporre alcuna riflessione, è ormai un condizionamento contemporaneo tanto che molti siti della sinistra residuale pur comprendendo la potenziale compressione di libertà di opinione che l’istituzione di una simile commissione comporta, devono prima sacrificare il gallo ad Esculapio della demonizzazione della destra e solo successivamente esprimere ovvie perplessità.

Il fatto è che il sistema e in grado prendere le cose più sacrosante per utilizzarle ai propri scopi introducendo cesure o forzature semantiche oppure usando lemmi talmente aperti all’interpretazione e all’arbitrio da essere, diciamo così, parole d’ordine staminali, ovvero in grado di svilupparsi in tutte le direzioni possibili. Prima di tutto cosa significa odio? Basta aprire un vocabolario italiano per rendersi conto che si tratta di una categoria amplissima compendiabile nella definizione di “sentimento di forte e persistente avversione, ostilità e antipatia” che praticamente ognuno di noi prova nei confronti di qualcuno, di qualcosa o di idee o precetti. In questo senso anche coloro che vogliono reprimere l’odio odiano gli odiatori e dunque dovrebbero a loro volta essere repressi. Non ci si esce da questa spirale insensata se non si ammette che fino a che l’odio non si traduce in “fatti ed opere” o in parole apertamente offensive, ovvero in qualcosa già sanzionato dalle leggi esistenti, non può essere plausibilmente condannato in sé senza danneggiare irreparabilmente la libertà di espressione. Ma è chiaro che essendo lasciato in bianco l’oggetto dell’odio stesso, si può colpire dovunque  gli interessi delle elite lo richiedano. Va ricordato che questa attenzione all’ “odio” e alle sue sanzioni è tipico dei regimi fascisti: “Chiunque pubblicamente istiga alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico , ovvero all’odio fra le classi sociali, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni” recita l’articolo 415 del Codice Rocco ed è chiarissimo che dietro la definizione si nasconde la repressione ideologica perché anche soltanto accennare in via teorica alla lotta di classe sarebbe costata al minimo sei mesi di galera. E non parliamo di chi avesse detto “odio le leggi razziali”.

Ma veniamo alla bizzarra distinzione tra razzismo e antisemitismo che si fa fatica a capire visto che il razzismo comprende in sé l’antisemitismo. Ha forse qualcosa di moralmente speciale oppure si vuole sottintendere che anche la critica al sionismo è antisemitismo e che dunque si dimostra razzista chi non apprezza o magari anche odia l’attuale politica di governanti di Israele nei confronti – per esempio- dei palestinesi? E’ un dubbio che una distinzione speciosa fa venire. Ma in realtà questo è un discorso già venuto a galla in Francia dopo l’affermazione macronista  e che si incarna nel saggio Reflexions sur la question antisemite del rabbino Delphine Horvilleur la quale parte dall’ipotesi che l’antisemitismo sia una malattia che colpisce l’ebreo sia in quanto diverso, sia in quanto troppo uguale e dunque si pone come un ostacolo alle singole comunità nell’affermare la propria identità facendo intendere che questioni identitarie e antisemitismo sono in sostanza la meme chose . Ci potrebbe essere anche qualche sostanzioso dubbio in proposito visto che mai gli ebrei furono integrati nelle società occidentali come all’epoca dei grandi nazionalismi e dunque nell’epoca dove l’identità aveva più valore. Ma tralascio i problemi che tutto questo pone  per notare come alla fine la distinzione tra razzismo e  antisemitismo, arrivata anche in Italia, viene utile ad estendere l’aura di condanna dalla xenofobia propriamente detta, ad ogni ambito della valorizzazione identitaria o nazionale o sovrana  in quanto intrinsecamente sospetta e dunque passibile di essere sanzionata dalla legge. E non solo: vi si intravede anche l’ansia di mettere a tacere tutta la retorica balzana che appaia tout court ebrei e potere economico e di certo non per arginare l’antisemitismo, ma al contrario per censurare l’odio verso il potere economico, le sue tesi e i suoi strumenti che è la cosa che interessa primariamente il potere.

Probabilmente queste sottigliezze saranno sfuggite ai senatori anche se non alla Segre, ma non c’è dubbio che il globalismo fa del  bricolage opportunista con il materiale ideale ereditato dal passato, tende costantemente ad affermare un autocratismo di mercato che deve essere liberato dai laccioli delle comunità e dei popoli, al pari delle speranze e delle visioni sociali di segni diverso rispetto alla “teoria dei ricchi”. Una sorta di fascismo strisciante e politicamente corretto.

Versione integrale di https://ilsimplicissimus2.com/2019/11/01/censura-politicamente-corretta/