Il grande Reset

La tabella di marcia impartita dal Comitato di pianificazione del governo del Canada, è la seguente:

  1. Istituire progressivamente un secondo lockdown su base continua prima nelle metropoli e poi nelle periferie entro novembre 2020
  2. accelerare la costruzione dei campi di isolamento/quarantena entro dicembre 2020
  3. è previsto l’aumento esponenziale dei casi e dei decessi, per fine novembre 2020
  4. un secondo lockdown completo e totale molto più severo del primo, per fine dicembre 2020 e inizio gennaio 2021
  5. la riforma e la trasformazione del sistema di sussidi di disoccupazione per la transizione verso un reddito universale, previsto per il primo trimestre 2021
  6. La programmazione di una mutazione del virus Covid 19 con un altro virus chiamato Covid 21 che porterà a una terza ondata con un tasso di infezione e di decessi molto più elevato, per febbraio 2021
  7. i nuovi casi di ricovero per Covid 19 e Covid 21 supereranno le capacità ospedaliere, per il primo e secondo trimestre del 2021
  8. Restrizioni di lockdown migliorativo chiamate terzo lockdown saranno attuate con il divieto totale di viaggio anche tra città e paesi, secondo trimestre 2021
  9. L’inserimento nel progetto di reddito universale, per il secondo trimestre 2021
  10. L’interruzione programmata delle catene di rifornimento e degli stock, con grande instabilità economica, prevista per la fine del secondo trimestre 2021
  11. Dispiegamento di militari nelle metropoli e nelle principali strade per instaurare posti di blocco e limitare gli spostamenti, al terzo trimestre 2021

Parallelamente a questo programma si è parlato di una transizione economica senza uguali in cui forzare i cittadini.

Per compensare il crollo economico internazionale, il governo federale offrirà un taglio del debito, dei debiti personali, dei prestiti, delle ipoteche, grazie al FMI nell’ambito del programma mondiale di reset del debito, in cambio i cittadini perderanno per sempre la proprietà privata di qualsiasi bene e dovranno partecipare al programma di vaccinazione covid 19 e covid 21 grazie al quale potranno viaggiare anche in pieno lockdown con un pass sanitario per il Canada. La stessa cosa vale per tutti i paesi del mondo.

https://nicolettaforcheri.wordpress.com/2020/10/27/fughe-di-notizie-dal-canada-sul-grande-reset-campi-di-detenzione-e-tabella-di-marcia-diffondere/

L’ombra del coprifuoco e delle consegne militari

Ruggiero Capone23 ottobre 2020L’ombra del coprifuoco e delle consegne militari

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo della Difesa per il 27 ottobre. I contenuti di questo importante vertice rimangono sconosciuti ai cittadini: è anche giusto così, visto e considerato che la segretezza su queste riunioni fa parte della sicurezza dello Stato. Ma il piccolo uomo di strada, che forse non ha memoria e conoscenza delle punizioni militari, che probabilmente non ha fatto servizio di leva, che non ha ascoltato i discorsi degli anziani spettatori di guerre e tragedie varie, potrebbe anche domandarsi perché avvengano queste riunioni. Certamente in quella sede il presidente della Repubblica toccherà l’argomento “coprifuoco”. Quest’ultimo è un termine italiano, comprensibile ai più, e non lascia dubbi esotici ed elastiche interpretazioni quanto il tristemente noto “lockdown”. In molti sorge il dubbio che, il vertice serva anche a prevedere militarmente eventuali rivolte, a pianificare come soffocare in tempo aneliti di piazza antigovernativi. Scopriamo così il volto militarmente cinese dello Stato italiano?

Ma rimaniamo al tema coprifuoco. Quest’ultimo è un ordine perentorio, il suo rispetto viene per competenza affidato all’esercito, ai militari. Chi fermato a violare il coprifuoco non subisce un semplice fermo di polizia o l’arresto, che la magistratura ordinaria potrebbe non convalidare. Valgano da esempio gli arresti che polizia, carabinieri, Finanza e polizie locali effettuano durante le manifestazioni: gli arrestati vengono poi portati davanti al giudice con la presenza d’un avvocato, e nella maggior parte dei casi il magistrato non convalida la detenzione. Diversamente, il coprifuoco è una consegna militare, e chiunque colto a violarlo subisce la consegna in caserma, ovvero una punizione. Il coprifuoco è un ordine imposto dall’autorità statale, obbliga i militari a farlo applicare, quindi pone le forze di polizia in collaborazione con l’esercito. E i civili, che non hanno un permesso rilasciato dall’autorità, hanno obbligo di restare nelle proprie abitazioni durante le ore di coprifuoco, solitamente quelle notturne. Generalmente, il coprifuoco viene utilizzato al giorno d’oggi quando sorgono problemi d’ordine pubblico, specie se la popolazione civile corre rischi d’azioni di guerra del nemico. Ma chi è il nemico oggi, forse il virus o c’è dell’altro?

Resta il fatto che il coprifuoco è stato decretato. Ai trasgressori vengono applicate le norme militari, che vigono su tutto e sino a revoca del provvedimento. Certo, in questi giorni circolano ancora voci sul fatto che vi sarebbero sanzioni pecuniarie, multe salate. Ma i militari non girano col taccuino dei verbali, loro devono solo ottemperare a trattenere i trasgressori in caserma, nel perimetro militare. L’articolo 1362 del codice dell’ordinamento militare non lascia scampo a dubbi, si tratta di consegna di rigore, e si applica su chiunque violi senza permesso un ordine. Se le massime istituzioni dello Stato ammettono e dichiarano che questo periodo va considerato come momento di guerra, i militari possono prendere in consegna chiunque violi regole o s’opponga a governo ed organi dello Stato. Il terzo comma del codice militare lascia al comandante del presidio o della caserma l’opportunità di far scontare le eventuali consegne di rigore (in questo caso violazioni del coprifuoco o altro) in apposito spazio militare: ovvero alloggi di caserma, camerate con brande ed accesso a bagni comuni e servizi di mensa. Al comma 5 si precisa che: “I locali destinati ai puniti di consegna di rigore hanno caratteristiche analoghe a quelle degli altri locali della caserma adibiti ad alloggio”.

http://opinione.it/societa/2020/10/23/ruggiero-capone_coprifuoco-sergio-mattarella-consegne-militari-stato-lockdown-vincenzo-de-luca-michele-emiliano-virus/

Fine del credito

Quando fallì la Enron, all’epoca il più grande fallimento societario della storia, si dice che tutti i libri contabili e tutti i faldoni contenenti la storia fraudolenta del noto colosso energetico, fossero  custoditi all’interno dell’edificio numero 7 del WTC, un grattacielo che si è casualmente disintegrato l’11 settembre 2001 senza essere stato colpito da niente. Poi è arrivato il QE e si sono trovati i soldi per tutti.  Non potendo replicare il crollo o l’incendio di tutti i documenti delle banche di tutto il mondo, pare che la soluzione più percorribile sia stata questa pandemia sintetica.

Durante la storia delle banche, le crisi sono sempre successe. Quando i banchieri capivano che era giunto il momento di mettersi d’accordo e dare origine a nuovi equilibri economici, essi dichiaravano il “Bank Holiday”, chiudevano tutte le banche per alcuni giorni, e le riaprivano quando i conti reciproci erano sistemati. Adesso, invece di chiudere se stesse, le banche, hanno deciso di chiudere il mondo intero con i lockdown. Il principio è lo stesso, ma è cambiata la prassi. Non c’è niente di personale. Nessun rancore. Solo ragioneria e ripartizione delle perdite. Per le banche noi siamo solo dei codici fiscali su cui agganciare un mutuo che altrimenti non potrebbe esistere, proprio perché sottostà alle regole della partita doppia. Siamo soltanto delle X su dei fogli Excel.

Questa è la progressione che ci ha portato al punto in cui siamo: quello della FINE DEL CREDITO!

Senza Sanità

Se non si è in malafede o troppo stupidi, non si può che condividere la conclusione del dottore:  stanno togliendo ai cittadini il servizio sanitario, con la scusa del covid. L’assistenza sanitaria universale è  abolita, col pretesto di un’emergenza fantomatica che  diventerà la nuova normalità: il Gran Reset,  consistente nell’”attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’ individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità“, come preconizzò  Padoa Schioppa nel 2003,  precisando che questo era “l’unico principio-guida” di  “un programma completo di riforme strutturali  che deve  spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola…”
Ecco  la “riforma”  della  Sanità.  La  sparizione del beneficio  a ricevere cure per tutti. Solo chi potrà permettersele le avrà, a pagamento;  per gli altri, il contatto diretto con la durezza del vivere.  O come dice il direttore de La Stampa, “cedere  quote di libertà”,   farsi privare di diritti  che credevamo (ingenui!) garantiti.

Impressionante è il fatto che avvenga lo stesso  in tutto il mondo occidentale, simultaneamente, con lo stesso pretesto . Oltre 600 medici americani hanno scritto al presidente Trump   per esortarlo a impedire i lockdown da covid, “ “strage  di massa” con le conseguenze per la salute in crescita esponenziale. La lettera avverte che decine di milioni di americani sono a rischio immediato di gravi problemi di salute o morte dalla chiusura a causa di problemi come mancati controlli sanitari preventivi, suicidio, alcolismo, abuso di droghe, senzatetto, attacchi di cuore e ictus.  “Siamo allarmati da quella che sembra essere la mancanza di considerazione per la salute futura dei nostri pazienti”, si legge nella lettera. “Gli effetti sulla salute a valle del deterioramento di un livello vengono enormemente sottostimati”.

No, sono voluti e deliberati; non può esserci  altra conclusione.

L’avvocaticchio

Ricordate il suo “nessuno sarà lasciato solo”? Oppure il suo “noi NON stiamo dividendo l’Italia in due”?

Ebbene ciò dicendo, egli stava comunicando proprio che stava esattamente facendo il contrario dei concetti negati.

Infatti, interi comparti del paese sono stati abbandonati – alberghieri, ristorazione, caffetteria, artigianato, piccoli commerci e altri –  e sto parlando dell’ossatura economica del paese, quella che lo ha reso forte e raggiante nel mondo,  micro piccoli e medi imprenditori che non solo non hanno ricevuto niente ma che hanno dovuto anticipare le casse integrazioni e che il massimo che hanno potuto ottenere, quando lo hanno ottenuto, è di indebitarsi ulteriormente per pagare le tasse e pagare i rincari di luce e gas – poiché nessun anno bianco fiscale è stato previsto. Quando non hanno chiuso per colpa del governo che ha ingiunto di non lavorare a interi comparti abbandonandoli esattamente a sé stessi.

Quando ha istituito la decontribuzione per le aziende del sud Italia, egli stava esattamente facendo quello che dichiarava di non fare: dividere l’Italia in due, perché creare differenziali fiscali tra regioni dello stesso paese significa non solo dividere le regioni tra di loro ma introdurre  una sperequazione innata che sgretola la parità di diritti dei cittadini di uno Stato. In un contesto di emergenza economica nazionale, il regime di aiuti alle aziende doveva essere universale, al di sotto di talune soglie e per le aziende residenti in Italia. Tanto più che le aziende più danneggiate dall’emergenza sono state quelle del nord. Pertanto lui ha fatto esattamente quello che le multinazionali fanno da anni nel mondo e in Europa: differenziare la fiscalità e lo stato sociale da area ad area per sfruttare meglio i differenziali sociali, fiscali, lavorativi e di mercato da un paese all’altro a vantaggio sempre degli azionisti privilegiati e nascosti delle solite multinazionali. Ha fatto proprio il contrario di quello che ha dichiarato.

Adesso esaminiamo il punto stampa di ieri sull’ultimo DPCM. https://www.youtube.com/embed/lgc_U7eic68?version=3&rel=1&fs=1&autohide=2&showsearch=0&showinfo=1&iv_load_policy=1&wmode=transparent

Primo, la proroga al 31 gennaio dello stato di emergenza sulla base di una “risalita” dei dati: la premessa è falsa e non statisticamente corretta come spiegato in altri articoli (1) poiché si basa sulla rilevazione in numeri assoluti dei risultati dei tamponi PCR che danno dal 70 al 95% di falsi positivi, per ammissione stessa dei produttori di tamponi e di scienziati e medici indipendenti e come finalmente detto da qualcuno in faccia a Galli, il virologo super presente in TV.

Poi prorogando lo stato di emergenza sulla base di una norma di procedura civile che non c’entra con un’emergenza sanitaria, egli contraddice sé stesso quando diceva, in altri dpcm che la proroga  fino al 15 ottobre non era ulteriormente prorogabile ma il comma è stato semplicemente cambiato nell’ultimo dpcm: Conte sta costruendo una normativa fatta di rimandi, di sostituzioni di frasi e di correzioni retroattive che rendono la lettura della legge opaca e incomprensibile.

Il tutto per rendere più simbolico e incisivo il suo intervento orale sulle menti labili di un popolo allo sbaraglio.

L’oggetto del suo punto stampa sono i dispositivi di protezione – le mascherine – da indossare all’aperto sempre “a meno che non si trovi in una situazione di continuativo isolamento” come “in campagna isolati” o “in montagna isolati”. Tutto questo “per evitare nuove misure restrittive alle attività economiche”.

La manipolazione si basa sul concetto di “per il tuo bene”, utilizzato con i bambini per costringerli a fare qualcosa che non vogliono fare e poi ampliato a tutti i regimi totalitari e despotici che sciorinano un paternalismo nauseabondo per far presa sui cittadini terrorizzati dallo stesso regime. Pertanto è chiaro che siamo considerati come infanti da manipolare: è la regola aurea di qualsiasi propaganda di regime.

Poi posta la regola eccezionale, già di per sé costrittiva e straordinaria rispetto ai basilari diritti umani, incisiva nell’ordine del simbolico, si aggiunge subito l’eccezione nell’eccezionalità, sia pur negata con lo stesso trucco, per sfrondarne la possibilità di attuazione anche laddove non si era mai spinto nessuno così tanto dal regime fascista in poi: violare il domicilio privato e la libertà personale (artt. 13 e 14 della Costituzione).

leggi tutto : https://nicolettaforcheri.wordpress.com/2020/10/10/conte-la-retorica-di-un-manipolatore/

Sottovoce

Volutamente abbiamo scelto di mantenere il blog visibile a tutti,  ma nascosto ai motori di ricerca il che ci dà la libertà di esprimere anche opinioni  fuori dal coro; ecco perché ci permettiamo di esprimere una considerazione personale: vi sarete accorti anche voi che stanno aumentando le misure poliziesche di repressione del dissenso (con la scusa del Covid).

Il fatto è che, a livello mondiale, stanno cambiando gli equilibri di potere stabiliti nel dopoguerra a guida USA in favore di quelli multipolari che vedono l’ingresso dei Cinesi, che si sono schierati apertamente col blocco Russo.

Se seguite un po’ di politica estera su https://terzapaginainfo.wordpress.com, sapete cosa intendo.

 

Homo Covidicus

Nel regime staliniano, “lo stato assegnava uno status sociale, per cui gli individui adottavano volti, o maschere, che permettevano loro di rientrare nelle categorie sociali prescritte dal regime; molte “ persone lavorarono su di loro per diventare perfetti cittadini sovietici”, rivela l’immane opera di indagine sugli diari privati e gli archivi familiari dei cittadini dell’URSS, intrapreso dagli Annales francesi” “ Questi lavori hanno rivelato come gli individui interiorizzassero le norme e i valori del discorso ufficiale”.

Ricordiamo che l’homo sovieticus veniva in due versioni: quella dei dominati, che abbiamo sommariamente descritto, e quella dei dominanti. Così anche l’Homo Covidicus.

Che cos’era quella che spudoratamente a Mosca si auto-definiva “dittatura del proletariato”, infatti? Era – come la nostra oggi – una dittatura di “Ricchi di Stato”. Degli statali che s’erano impadroniti dello Stato e lo divoravano, mentre facevano strage dei cittadini nel GuLag, nell’Holodmor; che dallo Stato “prendevano”, senza “dare” (se non carestie, e proiettili alla nuca, quelli in abbondanza ilimitata, come i tamponi).

Erano quelli che – mentre il sovietico comune faceva le code quando arrivavano i calzini di filanca, lo zucchero, il latte – avevano accesso ai negozi riservati dove abbondavano caviale, storione, whisky scozzese, sigarette Lucky Strike e dischi pop occidentali il cui solo possesso in mano ad un dominato, scoperto dal Kgb, l’avrebbe proiettato nel GuLag per dieci anni.

Si chiamava Nomenklatura, nome che rivela il loro carattere buro-statale. Del tutto separati, anche mentalmente, dal popolo e dalle sofferenze che gli provocarono – con la loro amministrazione ideologica fecero collassare l’economia zarista, una delle più prospere della storia, in regime di code ossia di massima inefficienza (un economista gorbacioviano calcolò che nelle file si perdevano 65 miliardi di ore-uomo l’anno, era come se 35 milioni di russi “lavorassero” a fare la coda, contro 31 milioni impiegati nelle industrie). E in 70 anni di potere assoluto, questa Nomenklatura mai si pose nemmeno il problema di alleviare queste mostruosità umane, sociali ed economiche, di riorganizzare la distribuzione: gli andava bene così. Esenti da ogni compassione, ma anche da ogni razionalità.

Salsicce sovietiche.

Oggi la Nomenklatura di Gualtieri e Conte, sostenuta dai 5S e da tutti i ricchi di Stato (dalla Rai ai ministeri, dirigenze inadempienti, strapagati parassiti pubblici), sta facendo collassare l’economia del -10% (o più), provoca milioni di disoccupati, con la stessa spietata indifferenza: totalmente separata dal popolo, ignorante del funzionamento di una società complessa e dei danni permanenti che gli infligge con i suoi arbitri, favoleggia di acciaierie pulite che andranno ad idrogeno, e di economia verde e sostenibile che realizzerà con i 209 miliardi dell’Europa, che non arriveranno mai.

Sotto la Nomeklatura c’erano gli apparatchik; capi-fabbriche, scrittori ed attori, giornalisti del regime – che, anche se non acceso ai negozi del caviale, avevano la precedenza nell’assegnazione di auto (che i dominati dovevano aspettare anni), nell’assegnazione di appartamenti spaziosi e delle desideratissime vacanze a Soci.

La massa sovietica dominata non aveva casa ma una stanza in coabitazione, la cucina in comune con l’altra famiglia coabitante e pronta alla delazione per guadagnare credito verso il Partito e allargarsi quando l’una veniva arrestata. L’Homo Sovieticus Inferior si metteva docilmente in fila per la frutta fresca, l’arrivo delle salsicce e persino (nel 1929-34) del pane, come dopo per l’assegnazione di un’auto che sarebbe arrivata 3 anni in ritardo, sapendo che gli apparatchik  gli passavano davanti, e campava per tutta la vita del grigio triste pane sovietico, delle grigie inenarrabili salsicce, borsh e cetrioli in salamoia; e il solo colore della loro vita era il quartino di vodka, super tassato, che comprava con uno sconosciuto, con cui lo condivideva aspettando il tram nel gelo: scena che ho visto personalmente a Kiev.

Un negozio sovietico. “Ho scoperto la parola “yoghurt” quando sono arrivato in Cecoslovacchia all’età di 10 anni. Cercando la voce sul dizionario, ho capito che volevo assaggiarlo, ma non capivo a cosa potesse somigliare”.

Le masse dell’Homo Covidicus Inferior sono quelle che si mettono volontariamente in coda per farsi “fare il tampone”, lo lasciano fare i loro figli piccoli (anche se provoca lesioni) e si affolleranno docilmente a farsi inoculare il vaccino – qualunque vaccino, senza chiedersi cosa ci hanno messo dentro.

L’homo covidicus superior, apparatchik, comincia a fare la sua comparsa: nelle maestre kapò che ordinano il tampone allo scolaretto perché “ha starnutito”, che vietano il prestito di una penna a chi ha dimenticato l’astuccio, il preside che chiama la Digos perché una maestra non porta la mascherina. I medici e pediatri he infliggono l’invasivo e pericoloso tampone (il solo genere di cui c’è abbondanza illimitata) con sempre maggiore sadico compiacimento, andando a caccia dei “positivi” come il KGB andava a caccia dei”deviazionisti”, nemici di classe che si celavano tra chi raccontava barzellette antisovietiche nella cucina in comune dell’appartamento.

Giusto per i medici

Covid, l’idrossiclorochina funziona. 7 scienziati inchiodano l’Oms. Lo studio

di Monica Camozzi – 30/09/2020

Covid, l’idrossiclorochina funziona. 7 scienziati inchiodano l’Oms. Lo studio

Fonte: Affari Italiani

Possiamo dirlo senza tanti giri di parole. L’idrossiclorochina, se usata nella prima fase della malattia, funziona. E pare sia sicura, oltre che efficace. Le affermazioni, dati alla mano, arrivano da un gruppo di scienziati internazionale, capitanati dal dottor Didier Raoult, che con evidenze cliniche pubblicate su the International Medical Journal il 29 settembre, smonta punto per punto i due assunti sulla base dei quali OMS ha ritirato il suddetto farmaco adducendone la pericolosità e la non efficacia. E smonta soprattutto quanto affermato dallo studio Recovery dell’Università di Oxford (la stessa che sta lavorando sul vaccino?), finanziato anche dalla Fondazione Bill e Melinda Gates.

leggi tutto su https://www.ariannaeditrice.it/articoli/covid-l-idrossiclorochina-funziona-7-scienziati-inchiodano-l-oms-lo-studio

Ovviamente un mio ex-studente (oggi docente all’università in Chimica e Tecnologia Farmaceutica), sostiene il contrario; forse c’entra il fatto che si sia presentato nelle liste fiancheggiatrici del PD?

La totale assenza di un approccio medico-clinico per la patologia COVID-19, dello Studio Recovery, deve necessariamente far riconsiderare all’OMS le decisioni prese in conseguenza a tale studio per non farsi carico della responsabilità di un aumento di decessi nel mondo. La decisione di sottrarre nuovamente un farmaco, stavolta dimostratosi sicuro e di accertata efficacia nella fase iniziale di malattia, contribuisce ad aumentare le morti di persone che avrebbero potuto essere altrimenti curate e guarite e a prolungare la pandemia. Questo, seppur inaccettabile in qualsiasi circostanza, si rileva come danno intollerabile anche e soprattutto nei paesi più poveri nei quali l’idrossiclorochina rappresentava il farmaco principale nel trattamento della fase precoce della malattia.

Nota [A]: come risultato di questa decisione, tutte le agenzie farmaceutiche regionali e nazionali hanno dato l’ordine, nei loro territori, di limitarne l’uso ai soli studi clinici. L’OMS ha dichiarato che la propria decisione è stata presa sulla base dei risultati di Recovery, su quelli di Solidarity e su una Cochrane review su altre prove su l’idrossiclorochina. 

 

Il potere in USA

I Democratici, il partito del Nuovo Ordine Mondiale, fanno affidamento sulle minoranze perché sono più facili da modellare e da piegare. Di regola, sono obbedienti. Gli Americani normali, la maggioranza, sono stati rimossi dalle posizioni importanti e gli incarichi più prestigiosi affidati a gay, persone di colore, Ebrei e Indù. Ora Trump ha iniziato a compensare questo squilibrio. Kevin MacDonald ha osservato che il problema di “chi ottiene l’incarico” è il più importante nella lotta per il potere. La Chiesa, una volta, era uno strumento per riservare gli incarichi migliori ai Cristiani, mantenendo gli Ebrei sui gradini più bassi. Con la Chiesa ormai ridimensionata, sono gli Ebrei che ora ottengono gli incarichi importanti e tengono alla porta gli Americani normali.

Si dice che Amy Barrett voglia cambiare la legge sull’aborto. In verità, vuole renderlo nuovamente legale. La legge americana sull’aborto basata su Roe v. Wade, (1973), è “una decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti in cui la Corte ha stabilito che la Costituzione degli Stati Uniti protegge la libertà di una donna incinta di scegliere di abortire.” Questa decisione è una delle tante delibere, ovviamente illegali, stabilite dalla Corte Suprema. Il punto principale della questione è che la Costituzione degli Stati Uniti non protegge o nega tale libertà. Tale diritto potrebbe essere aggiunto come emendamento alla Costituzione, se i vari stati fossero d’accordo (secondo me non lo faranno). Ma, attualmente, non c’è nulla nella Costituzione, o negli statuti, che consenta alla Corte Suprema di aggirare gli stati e il popolo e di pronunciarsi sul tema dell’aborto.

Allo stesso modo, non c’è nulla nella Costituzione degli Stati Uniti che consenta o vieti il “matrimonio” gay. Nel 2015, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva decretato con una votazione 5 contro 4 (decisa dal voto di RGB) che il Quattordicesimo Emendamento richiede che tutti gli stati permettano i matrimoni omosessuali e riconoscano i matrimoni omosessuali celebrati in altri stati. Questa è un’evidente falsità: il 14° Emendamento era stato emanato nel 1868 e, per cento anni, nessuno si era accorto che avesse qualcosa a che fare con il matrimonio gay. I sostenitori di questo genere di unione potrebbero fare pressioni per ottenerla nel solito modo, attraverso le leggi dei vari stati, ma hanno ritenuto più opportuno averla per direttissima tramite la Corte Suprema, anche se questo tribunale non ha assolutamente il diritto di aggirare il normale sistema legislativo.

I tribunali statunitensi sono attualmente dominati da giudici di nomina democratica dediti all’ingegneria sociale, che vogliono guidare il paese nella direzione che preferiscono, e al diavolo la legge e la volontà popolare. Ecco perché non sarà facile ottenere l’approvazione del Senato alla nomina di Amy Barrett. Se entrerà in carica prima delle elezioni, potrebbe benissimo diventare la katechon, la persona che “impedisce al potere segreto dell’illegalità di farsi strada” (2 Tessalonicesi 2: 6–7). E i senza legge lo sanno.

Gli oppositori di Trump al Senato sono abili nel lanciare fango contro gli incaricati del presidente populista. Il vergognoso spettacolo dell’udienza di Brett Kavanaugh si ripeterà, senza dubbio, con secchiate di bugie e diffamazioni rovesciate sulla testa di Amy Barrett.

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/una-devota-cristiana-al-posto-di-un-ebrea-liberale-la-carta-vincente-di-donald-trump