I padroni del mondo

I grandi padroni del mondo – come li bollava Giulietto Chiesa – gettano sulla bilancia il loro enorme peso strategico, mediatico e finanziario. La punta di diamante della famiglia Rothschild, Lynn Forester Rothschild, chiama questo “Inclusive Capitalism”. Lynn Forester Rothschild è la grande amica e protettrice di Hillary Clinton, e grande amica di Jeffrey Epstein, da lei introdotto nella Casa Bianca. Nel 2000, passò la luna di miele col marito Evelyn Rothschild alla Casa Bianca, ospite degli “amici personali” Hillary e Bill. Lady Lynn era stata (lo sapevate?) anche consigliere del presidente Bill Clinton.

Lynn e Sir Evelyn (uno dei più ricchi membri della famiglia e consigliere finanziario della Regina) si erano conosciuti ad un meeting del Bilderberg Club, il cupido che li aveva presentati, e aveva facilitato il colpo di fulmine, era stato Henry Kissinger. Ritorneremo su questo…

Lady Rotschild e la mela avvelenata per Pechino

Lady Lynn era quindi partita lancia in resta alla conquista della Cina. La sua carta vincente? Una proposta mefistofelica, secondo la lady, irrifiutabile: faremo di voi la grande superpotenza planetaria, prenderete voi il posto degli Stati Uniti. Voi sarete il modello del nuovo capitalismo “inclusivo”, il capitalismo “buono”: il capitalismo made in Rothschild. In altre parole: sarete voi cinesi il nostro nuovo gigante scemo da mandare in giro per il mondo a fare i nostri interessi.

L’11 aprile del 2013, Lynn e Evelyn Rothschild, erano ospiti a Pechino della Cheung Kong Graduate School of Business (CKGSB) per presentare il loro piano di Inclusive Capitalism ad alcuni tra i più prominenti intellettuali cinesi. In una scena reminiscente del dramma dell’Eden, Lynn spiegava alla sua udienza che lei e Sir Evelyn erano lì per dare loro il “sogno cinese” che doveva sostituire il “sogno americano”.

[….]

l nemico del sogno? L’interferenza del governo, delle istituzioni pubbliche elette, nelle attività dei privati, come i Rothschild. Spiegava ancora Lady Lynn ai giovani futuri leader economici cinesi impressionati da tanta potenza e tanta benevolenza: “Inevitabilmente, il governo farà cose che prosciugheranno la nostra (sic) economia del dinamismo economico… Noi del settore privato possiamo trasformare tutto questo in un circolo virtuoso. Questo è il motivo per cui spendo così tanto tempo per promuovere il Capitalismo Inclusivo con leader economici come voi. E’ imperativo per noi ricreare la fede nel capitalismo e nel libero mercato…”

(Il resto qui:

ROTSCHILD E DEEP STATE – OBIETTIVO CINA

L’articolo Il vero bersaglio di Trump? Forse non è la Cina proviene da Blondet & Friends.

Viruslager

Bye Bye Uncle Sam

Il Covid-19 e il “paradigma della vittima”

Chi mi conosce sa, perché l’ha sentita dal vivo, di persona o al telefono, di una mia disamina fatta già a marzo, quando per non sembrare troppo “irriverente” o “esagerato” mi riservai di metterla per iscritto solo in seguito.
Oggi, però, dopo aver letto dell’assunzione di sessantamila addetti alla gestione della “fase 2” che qualcuno ha già definito “i nuovi kapò”, non credo sia più il caso di tacere.
Ma prima di svolgere questa riflessione è necessaria una premessa d’ordine psicologico. Esistono esperti che sanno perfettamente come funziona la psiche umana, così quando da qualche tempo hanno deciso di proporre al pubblico in maniera ossessiva “l’olocausto ebraico” con una miriade di iniziative rivolte alle scuole e non solo, la maggior parte della persone, compresa buona parte degli organizzatori in buona fede di tali iniziative, si sono convinte che ciò serva affinché simili orrori…

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Il Sud

Come già visto, questo è il governo più esclusivamente  fatto di meridionali.   Lo dico senza   malanimo – malanimo di cui mi accusano i lettori del Sud  – ma questo   significa che è fatto di persone che hanno dell’economia una idea arretratissima,  paleo-assistenziale, da analfabeti; che conoscono  solo “imprenditori” come il papà di Di Maio o Di Battista,  povere persone   che hanno qualche   macchina di movimento terra e non sperano altro che  strappare qualche sub-appalto  in un programma di spesa pubblica per rifacimento di  manti stradali.  E  il peggio, è che non sanno né vogliono sapere che al Nord esistono altre industrie, avanzate, imprenditori   d’eccellenza sui mercati internazionali; hanno proprio una chiusura mentale.  Si  è visto dall’ indifferenza-estraneità con cui hanno trattato le provincie del Nord travolte dl Covid-19.

400 miliardi!

Del resto,  la meridionalità deteriore  il governo   l’ha già dimostrata nei suoi atti:   facendo –  in ritardo criminale  – stanziamenti a  pioggia e senza  visione strategica, puntando  a dare assegni di sussistenza e nemmeno riuscendoci,   incapaci – o non volenti per malevolenza  –  di dare quello di cui i lavoratori hanno diritto, la cassa integrazione.   E tutto ciò, mentre   per settimane e  mesi  Conte favoleggiava di “400 miliardi”   che ci sarebbero arrivati da “l’Europa”: frase che rivela, ancor più che l’attitudine (accertata) alla menzogna,  quella all’autoillusione e all’irrealtà  di gente per cui “400 miliardi”  e “57 per spesa sanitaria” non hanno un significato vero e preciso, ma   appartengono al mondo dei sogni  meridionali   tante volta mostrato da Totò, la ricchezza come una immensa gamella di spaghetti,  su cui saltare,  da cui prendere a manciate, il sogno di calmare la fame atavica senza limiti.  400  miliardi!  A fondo perduto!

Come ho imparato ad amare il MES e a non preoccuparmi

Per i giovani

Dopo aver letto l’articolo precedente che riguarda i vecchi, non si creda che il nostro provvido governo trascuri i giovani:

L’Esercito Italiano promuove una più stretta cooperazione con USA e Israele

https://www.analisidifesa.it/2020/05/lesercito-italiano-promuove-una-piu-stretta-cooperazione-con-usa-e-israele/

Vedrete che  più che “cooperazione”, si tratta di integrazione e fusione delle due forze armate. L’esercito italiano  sta diventando un’appendice di Tsahal,   quindi    sarà impiegato nelle guerre   che Israele detterà.

Ne consiglio la lettura soprattutto ai giovani. Quella miriade di sottoccupati nelle consegne a domicilio, contenti perché vanno in giro sul motorino e non devono pensare.   Le migliaia di aitanti  istruttori  di nuoto  e body building  in  palestre e e  “centri benessere” che non hanno ricevuto nemmeno i 600 euro promessi, e  le cui palestre non apriranno più.  Lo leggano i tanti giovani che hanno qualche lavoretto del cavolo   nella “Industria dell’Apericena” e della movida, o come “animatori” nei villaggi turistici,   che   pensavano di   fare per sempre i disc jockey e  gli incisori di tatuaggi e  gli “esperti” di aquagym ,  e di poter vivere senza progetti né serietà   nelle pieghe della (ex)società del benessere.  Lo leggano gli studenti che avranno l’esame di maturità facilitato, perché tanto per loro  il governo  non ha  in progetto di impiegarli davvero. Insomma tutta  quella formicolante gioventù che  campava, senza bisogno di studiare, di informarsi, di capire,  di quei mestierucci marginali da tempo libero –  spero si sia accorta che per loro non c’è più tanto lavoro  nel post-Covid  per gente senza testa né pensieri.    Che bisogna  davvero aver imparato qualcosa di serio,   adesso.  Leggano l’articolo. Sono le armi che gli insegneranno ad usare, quando li manderanno a fare le guerre per Sion.

Giulietto Chiesa lo diceva.

 

Fase 3: lo sterminio

Lo  sterminio del popolo ha trovato altri promotori. Stavolta, nella cosiddetta incredibile  “opposizione”  del Pompetta.

Mozione Forza Italia alla Camera: “Vaccino antinfluenzale sia obbligatorio per gli over 65”

Presentata dalla capogruppo Gelmini e sottoscritta anche da Andrea Mandelli e altri parlamentari: “Il vaccino obbligatorio per una determinata fascia d’età renderebbe più agevole la certezza della diagnosi in relazione al Covid-19 e darebbe sollievo alle nostre strutture sanitarie.

https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=85229

Il pretesto, risibile, non è nemmeno proteggere i vecchi dall’influenza stagionale  (poco efficace, come vedremo), ma di consentire  – questo autunno, quando “certamente”  anche per  la badante Gelmini, il virus tornerà  –  di “distinguerli ”   dai malati di Covid, perché  la badante è stata istruita a dire che i vaccinati d’influenza  resteranno sani. ““Stiamo parlando – ha detto  – di due malattie che hanno sintomi spesso molto simili, e anche per questo motivo il sistema sanitario è andato in tilt, dovendo riconoscere e trattare in modo adeguato il Covid”.

Il sistema sanitario lombardo  è  andato “in tilt”, come si esprime la badante,  non per quello che lei finge di credere, ma per l’iniziale errore di diagnosi per cui si sono scambiate  imponenti micro-embolie per  polmoniti interstiziali, sicché le prime vittime sono soffocate nonostante la ventilazione forzata. Adesso, corretto l’errore grazie ai medici di Bergamo, non c’è alcun “tilt”,  i reparti Covid sono vuoti perché i malati sono curati a casa e guariscono.

Quello che permane, invece,  è il ragionevole  concreto  sospetto che le vaccinazioni anti-influenzali e anti-meningococco praticate a tappeto sugli anziani della zona abbiano aggravato   in loro la concominante infezione di Covid19,  trasformando  la zona – e solo quella – in quel campo delle morte che sappiamo,  mentre per il resto d’Italia la mortalità è stata pari o inferiore agli anni passati.

Il virologo Giulio Tarro    condivide questo sospetto.  Il dottor  Mariano Amici  ne è sicuro:

Dottor Mariano Amici: “Un virus che ti contagia nelle prime settimane dopo il vaccino rischia di ucciderti”.

Il medico Amici sottolinea di non esser un “No-vax”; obietta alla scarsa efficacia dei vaccini anti-influenzali (“Ti  inoculano un vaccino relativo al virus della stagione precedente e che, pertanto, non può proteggerti dal virus che arriverà) per cui si chiede se  vale la pena di correre il rischio aggiuntivo che se un altro virus (influenzale o il coronavirus) ti contagia nel periodo in cui stai combattendo contro il virus che ti hanno inoculato con il vaccino, ti trova molto più debole e, se sei pure anziano o hai altre patologie, rischia di ucciderti!.

https://www.italiasera.it/dottor-mariano-amici-un-virus-che-ti-contagia-nelle-prime-settimane-dopo-il-vaccino-rischia-di-ucciderti/

Chi  è il suo suggeritore?

La sua precedente prova scientifica.

Ora, la badante Gelmini e i suoi boys  del Pompetta – purtroppo essa è capogruppo di Forza Italia –  non dà nessun valore a questa  posizione, e al principio di precauzione.  Perché? Siccome non è nota per profonde conoscenze  scientifiche (basta ricordare quando immaginò l’esistenza di un tunnel fra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso in cui acceleravano non so  che  particelle), non basta contrastare il suo progetto  di legge: bisogna anche che ci dica da quelli suggeritori   ha  ricevuto l’idea e il progetto, da quali interessi si  faccia portatrice  in  quel disgraziato parlamento.  Anche perché la sua mozione, a firma  di Forza Italia  avrebbe già l’appoggio di Italia Viva, 5 Stelle e PD, ossia le forze già impegnate nella dittatura della malevolenza  – e quindi la mozione avrebbe già la maggioranza pronta a d approvarla.

Contro questo tradimento ulteriore del popolo, occorre una mobilitazione. Dura. Perché  è molto grave il rischio a cui la Gelmini e  i suoi complici – con l’obbligo della vaccinazione anti-flu –  espongono  intere categorie di persone indifese al prossimo assalto del prossimo (immancabile?) Coronavirus.

Infatti, il progetto Gelmini  pone “ l’obbligo di vaccinazione influenzale  per tutte le categorie a cui oggi è   soltanto raccomandata, segnala un lanciatore d’allarme sul web, che faccio mio:

Ossia , oltre agli  Over 65

  • Persone a rischio di complicanze da influenza
  • Donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
  • Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
  • Asmatici
  • Diabetici
  • Cardiopatici
  • Obesi
  • Malati di tumore
  • Immunodepressi (per malattie)
  • immunocompressi (da farmaci o HIV)
  • Persone con malattie infiammatorie e sindromi intestinali
  • Persone che hanno programmato importanti interventi chirurgici
  • Persone con epatopatie croniche
  • Bambini e adolescenti in trattamento con acido acetilsalicilico o a rischio di Sindrome di Reye
  • Obesi con BMI >30
  • Ospiti di strutture per lungodegenti
  • Medici e personale sanitario
  • Familiari e contatti di soggetti a rischio complicanze
  • Forze di polizia
  • Vigili del fuoco
  • Altre categorie socialmente utili (definite su base regionale)
  • Lavoratori particolarmente esposti
  • Allevatori
  • Addetti al trasporto di animali vivi
  • Macellatori e vaccinatori
  • Veterinari pubblici e libero-professionisti
  • Donatori di sangue

Praticamente,  una grossa quota della popolazione italiana verrebbe sottoposta all’obbligo vaccinale, e  dunque al rischio di prendere il Covid-19  ( o quello che ci daranno in autunno) in forma grave e letale. Chi  vuole una estensione della “strage lombarda” a tutta  Italia? 

La mozione Gelmini prevede anche di

2) introdurre l’obbligo vaccinale, attualmente previsto solo «per medici e personale sanitario di assistenza in strutture che attraverso le loro attività sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali», a tutti gli operatori sanitari indipendentemente dall’età;

3) estendere la raccomandazione oggi prevista per gli ultra sessantacinquenni, ai soggetti con più di sessant’anni.

Vorrei ricordare che:

– le province di Bergamo e Brescia quest’anno hanno avuto campagne vaccinali particolarmente intense;

– secondo studi dello stesso Istituto Superiore di Sanità e della prestigiosa associazione internazionale di medici e scienziati Cochrane (che valuta in maniera indipendente – o almeno lo faceva fino a pochi mesi fa, finchè qualcuno non ha allungato anche lì i suoi tentacoli – l’efficacia dei farmaci) il vaccino antinfluenzale ha un’efficacia che va da molto modesta (protegge in un caso su 52) a nulla o addirittura negativa; – secondo un recente studio effettuato in ambito militare, il vaccino influenzale aumenta del 36% le possibilità di contrarre altri virus respiratori, fra cui i coronavirus;  – i neovaccinati con antinfluenzale sono contagiosi (il 630% in più dei non vaccinati)

– il vaccino influenzale è particolarmente INEFFICACE sugli anziani, meno reattivi dal punto di vista immunitario; – alcuni ceppi influenzali nel vaccino (quest’anno, A H1N1 e Yamagata) possono dare. FALSI POSITIVI al tampone Covid, complicando le diagnosi invece che agevolarle come da obiettivo dichiarato di questa mozione.

– come ha denunciato il dr. Mariano Amici, che ha fatto ricorso al Tar contro l’obbligo già imposto da Zingaretti in Lazio, il vaccino influenzale oltre ad avere efficacia molto scarsa, rende chi vi si sottopone immunodepresso per settimane: chi in quel periodo incrociasse il Covid, rischierebbe la vita (https://www.italiasera.it/dottor-mariano-amici-un-virus-che-ti-contagia-nelle-prime-settimane-dopo-il-vaccino-rischia-di-ucciderti/)”.

Chi ferma questo  colpo al popolo italiano?  Anche perché interessi sempre più discutibili   si consolidano sul busines Covid

Parte seconda

Ed eccoci arrivati agli anni ’90. L’Italia è diventata una grande potenza economica, ma priva di sovranità e priva di una classe dirigente che sappia o che voglia condurre la sua azione a vantaggio della nazione. Ecco il Britannia, ecco le privatizzazioni selvagge, ecco l’ingresso nell’euro: le tappe della svendita del Paese e del tradimento ai danni del suo popolo. Francia e Gran Bretagna, superate dall’Italia, sia pur di poco, sul piano economico, avendo però conservato delle classi dirigenti degne di questo nome, sono riuscite a riprendersi. Si pensi all’azione di risanamento dell’economia avviata da Margareth Thatcher, quando la Gran Bretagna pareva avviata a un inesorabile declino. Anche l’Italia avrebbe potuto riprendersi e tornare a giocare la grande partita, ma non ha avuto la minima chance, perché la sua classe dirigente aveva già deciso di tradirla e di badare solamente ai propri affari e soprattutto alla conservazione dei propri privilegi. Meglio un potere in conto terzi, che nessun potere: così essa ha ragionato, e così ragionano ancor oggi i Gentiloni, i Renzi, i Zingaretti, i Di Maio, i Grillo, e tutti gli altri che non vale neppur la pena di nominare tale è la loro inconsistenza e nullità sul piano della competenza, specialmente i ministri dell’Economia e dei dicasteri ad essa collegati di questi ultimi due decenni. La storia dell’Italia nell’euro è la storia di un suicidio assistito, di una eutanasia programmata. La prova del ruolo subalterno cui le classi dirigenti italiane si sono adattate è che ogni qualvolta un governo ha cercato di riguadagnare qualche margine di autonomia, è stato riportato all’ordine, o fatto cadere, da manovre speculative e ricatti finanziari, la salita dello spread e i giudizi impietosi delle agenzie di rating; ogni volta che al potere è salito un governo docile (preferibilmente non eletto dal popolo: vedi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni e, ora, il Conte Bis) i poteri forti della finanza hanno allentato un po’ la presa, distribuendo elogi a quei primi ministri e assegnando all’Italia lo zuccherino per essere stata buona e obbediente.
Altro esempio. Come è possibile che un manager pubblico, dopo aver portato al disastro l’azienda che gli era stata affidata, venga liquidato con il massimo della buonuscita e degli onori? In un Paese normale, cioè dotato di sovranità, un simile signore verrebbe sottoposto a inchiesta e probabilmente processato. Evidentemente, quel premio e quelle gratifiche attestano che egli ha fatto bene il suo lavoro: che non era quello di far prosperare l’azienda a lui affidata, ma di affossarla. Altro esempio ancora. In un Paese sovrano, il governo non consente che i suoi più grossi imprenditori si trasferiscano tranquillamente all’estero, senza aver restituito un centesimo di quanto hanno ricevuto dallo Stato per anni e per decenni: eppure la FIAT ha fatto questo, e ora in Italia non paga nemmeno più le tasse, dopo aver licenziato tutti gli operai che non le servivano quando ha decisi di andarsene. Curioso, vero? Ciò accade quando la classe dirigente e l’interesse nazionale viaggiano su binari diversi e del tutto divergenti. Quel che è buono per la classe dirigente è cattivo per quella nazione. I magistrati che lottano seriamente contro la mafia vengono trasferiti o assassinati, quelli che fingono di non vedere i boss latitanti che girano per la strada a viso aperto, restano e fanno carriera. Una selezione all’incontrario, appunto: vince chi fa peggio. La cosa è tanto evidente che perfino i ciechi dovrebbero vederla.
E tuttavia, il popolo italiano stentava a rassegnarsi: possedeva ancora una spina dorsale, quella eroica classe di piccoli imprenditori, artigiani e commercianti che nonostante tutto, benché spremuti da un fisco assurdamente rapace e ostacolati da normative europee tanto capziose quanto irrazionali, ha seguitato a lavorare, a produrre, a risparmiare. Bisognava abbatterlo, perché solo spezzando la spina dorsale del popolo italiano si sarebbe potuta realizzare l’agenda assegnata dai poteri forti della finanza internazionale alla classe dirigente italiana. L’emergenza sanitaria per il Covid-19 è servita a questo: a distruggere quell’ultimo nucleo di resistenza, quell’irriducibile zoccolo duro. Alcuni mesi di blocco pressoché totale del fatturato avrebbero piegato l’ultimo ostacolo: ed è quel che il signor Conte sta facendo, scientemente e deliberatamente, per conto e nell’esclusivo interesse dei suoi padroni e burattinai. Di nuovo, si obietterà: ma gli italiani non sono obbligati a votare per della gente di tal fatta. Vero. Però, a parte il fatto che gente di tal fatta non ha bisogno del voto degli italiani per arrivare a palazzo e chiudervisi dentro tutto il tempo che vuole, se non c’è la sovranità dello Stato, non ci può essere una classe dirigente capace di rappresentarli e interessata a farlo, ma solo una classe di servi che più o meno si equivalgono, a sinistra, al centro o a destra.
Prendiamo il caso del Movimento 5 Stelle: si è presentato come antisistema, è stato votato perché diceva di voler uscire dall’euro; e cosa ha fatto, non appena giunto a palazzo? Si è incollato alle poltrone e ha fatto esattamente il contrario di ciò che aveva promesso agli elettori. Questa è la situazione. E ci siamo arrivati per gradi, lentamente, partendo dall’8 settembre del 1943. Il merito è stato abolito e la carriera è stata assicurata ai mediocri, purché obbedienti e allineati. Migliaia di italiani colti, intelligenti, preparati, onesti, sono rimasti al palo, ignorati dal sistema: hanno fatto carriera gli altri, quelli che si sono messi in vendita sul mercato delle vacche. Lo stiamo vedendo anche nell’ambito medico e scientifico, proprio in questi giorni di emergenza sanitaria. Non parliamo del giornalismo e dell’informazione: è arrivato il momento della più grave crisi mai vissuta dal Paese dopo la Seconda guerra mondiale, e quasi tutti hanno mostrato il loro volto di mediocri, di servi, di mercenari pronti a vendersi. Si son messi a ragliare, a grugnire, a latrare secondo gli ordini del padrone. Padrone che, lo ripetiamo, non si trova in Italia, perché essa non è più uno Stato sovrano. Come ne usciremo? Male, malissimo, se non correremo ai ripari: fermando e processando i traditori. Ma per farlo ci vogliono fierezza e idee chiare. Dove trovarle, se non tornando al Dio dei nostri padri?

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/una-classe-dirigente-che-tradisce-va-processata

Parte prima

L’8 settembre 1943, con la logica premessa del 25 luglio, segna il ritorno alle Italie anteriori al 1861, coi loro particolarismi e i loro egoismi, e soprattutto con le loro classi dirigenti ben decise a reggersi in sella a qualsiasi costo, anche al prezzo del tradimento più ignominioso, accettando il ruolo sub-coloniale di chi governa, ma solo di nome, per conto di un potere estraneo, senza alcun riguardo per l’interesse effettivo del proprio popolo. La fuga di Pescara di Badoglio e Vittorio Emanuele III è la rappresentazione plastica di tale divorzio fra la classe dirigente e il popolo: l’una preoccupata solo di se stessa, l’altro abbandonato al peggiore dei destini.
Questa premessa e necessaria per capire come siamo arrivati alla situazione attuale. La Repubblica del 1946 nasce su un colossale inganno e una sistematica mistificazione, per nascondere a tutti, ma specialmente al popolo italiano, che l’Italia ha perso la sua sovranità, e più precisamente che la sua classe dirigente l’ha venduta in cambio del privilegio di restare formalmente al potere, ma in conto terzi. Perciò, da quel momento, è stata fatta una capillare e incessante opera di falsificazione della storia: i peggiori sono diventati i migliori, e viceversa. Nel campo della cultura, per esempio, i più servi, i più invidiosi e meschini, come Benedetto Croce, sono assurti alla gloria dei libri di testo, e celebrati come grandi personaggi; i più fieri e originali, come Giovanni Gentile per la filosofia e Gioacchino Volpe per la storia, sono stati condannati alla damnatio memoriae o, nel migliore dei casi, all’oblio, perché avrebbero dato ombra ai vincitori. La stessa cosa è avvenuto nella politica, nella pubblica amministrazione, nella magistratura, nell’impresa statale, nella ricerca scientifica, ecc. Quelli che potevano vantare un pedigree antifascista, magari raffazzonato all’ultimo momento, sono passati a ruoli dirigenti; quelli che non hanno voluto rinnegare il loro passato fascista sono stati emarginati o esclusi. Per non parlare dell’ambito governativo.
Togliatti, che prendeva ordini direttamente da Stalin e se ne fregava sia dei comunisti rifugiatisi in URSS durante il fascismo, sia dei soldati dell’ARMIR caduti prigionieri, è assurto al rango di grande statista; i partigiani comunisti, ladri, assassini e stupratori, promossi a eroi senza macchia e senza paura, con tanto di canzoncina pseudo patriottica, Bella ciao, da insegnare ai bambini nelle scuole; e le vittime di quei massacri, di quegli stupri, coperte di disprezzo e storicamente condannate senza appello. Silenzio di tomba, poi, sulle foibe e sul dramma dei profughi giuliani (è curioso: oggi che i profughi, anzi i falsi profughi, sono africani, quella stessa sinistra che allora accoglieva a sputi e parolacce gli istriani, i fiumani e i dalmati, oggi predica il dovere dell’accoglienza e dell’inclusione ad ogni costo). È stata una selezione all’incontrario: il servilismo al posto del merito, l’obbedienza canina al posto della indipendenza di pensiero e di azione. E così l’Italia si è trovato a essere governata da due poteri: uno apparente, la sua classe dirigente sempre più inefficiente, corrotta e ferocemente egoista, e uno reale, il potere politico e finanziario dei vincitori, che di quella classe dirigente si è servito, carezzandola nei suoi peggiori difetti e nei suoi vizi storici, per tenere l’Italia costantemente legata alla catena e con la museruola.
Bisogna pur dire, a questo punto, che nonostante il suo peccato d’origine, nel complesso la classe dirigente italiana si è sforzata, per due o tre decenni, di recuperare spazi di manovra, se non proprio di sovranità, in modo da tornare a svolgere una funzione utile non solo a se stessa, ma alla nazione: sempre però da parte di outsider e non di personaggi radicati nelle istituzioni, gente come Mattei, ad esempio, e non come Andreatta, tanto per fare un paio di esempi, l’uno in positivo, l’altro in negativo. Questi margini di autonomia guadagnati assai faticosamente e dietro l’apparente sottomissione al potere effettivo, si sono però gradualmente ristretti nel corso del tempo; la classe dirigente si è stancata di condurre questa politica del doppio binario e a un certo punto, forse anche dopo aver visto che chi non si piegava del tutto al potere effettivo, finiva male, in un modo o nell’altro (vedi i diversi casi di Moro e di Craxi), è tornata allo stile di Badoglio e alla tradizione dell’8 settembre: tutti a casa, e ciascuno per sé.

Cattive notizie (in Italia)

La crisi Coronavirus ci sta portando alla dittatura sanitaria. L’incredibile caso del TSO a Dario Musso

Cesare Sacchetti

Lacrunadellago.net

Se si legge il caso di Dario Musso, si ha la sensazione di ripercorrere una vicenda ambientata nel Cile di Pinochet o piuttosto nell’Argentina dei desaparecidos degli anni’70.

Tutto questo invece sta accadendo in Italia, non più giardino d’Europa, ma sempre più simile all’arcipelago Gulag narrato dalla penna di Solženicyn.

Il TSO contro Dario Musso

Il caso di Dario Musso non ha ricevuto praticamente nessuna attenzione da parte dei media mainstream. Lo scorso 2 maggio, il giovane di 33 anni aveva inscenato una protesta contro la quarantena e si era dotato di megafono mentre girava in auto per le strade della sua città, Ravanusa, gridando che non c’era nessuna pandemia.

L’uomo, in un video già condiviso su Twitter, era stato fermato da una volante dei carabinieri ed è stato sottoposto ad un TSO firmato dal sindaco della stessa cittadina, Carmelo D’Angelo.

Il TSO è un acronimo che sta per trattamento sanitario obbligatorio ed è regolato da una legge specifica, secondo la quale questo può essere eseguito “solo se esistano alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici.”

Se si guarda il video pubblicato dallo stesso 33enne prima di essere fermato dai carabinieri del posto e dagli operatori sanitari, si ha la netta impressione che Musso non fosse affatto in preda “ad alterazioni psichiche”.

L’uomo stava inscenando una protesta politica e il modo in cui è stato fermato in mezzo alla strada fa pensare che si è voluto dare un esempio a tutti coloro che stavano assistendo alla scena.

Placcato dai carabinieri nonostante non stesse facendo nessuna resistenza e subito dopo sedato da tre operatori sanitari.

Una scena che testimonia la brutalità di un regime che inizia sempre di più ad assomigliare alle feroci dittature totalitarie del secolo scorso.

Il video del giovane sottoposto a TSO in mezzo alla stradaDa quel momento, Musso si trova nell’ospedale Barone Lombardo di Canicattì, legato ad un letto e con un catetere senza la possibilità di parlare con la sua famiglia.

Il fratello, l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, ha provato più volte ad entrare in contatto con lui dal giorno del ricovero coatto, ma i responsabili del reparto gli hanno ripetutamente negato la possibilità anche solo di parlargli al telefono.

L’avv. Musso ha registrato le conversazioni avute dal 2 maggio in poi con gli operatori sanitari.

Ogni volta che il fratello e anche legale dell’uomo ricoverato prova a chiamare gli viene ripetuta la stessa risposta.

“Suo fratello sta dormendo.”

Le telefonate dell’avv. Musso con l’ospedale e le forze dell’ordineL’avvocato parla al telefono con una dottoressa che lavora nel reparto e le chiede conto del motivo per il quale il suo assistito si trova lì dentro.

Il medico spiega che c’è un TSO in corso e nega a Lillo Musso la possibilità di parlare telefonicamente con suo fratello.

Ma la legge sul TSO a questo riguardo è chiara. La famiglia ha il diritto di comunicare con la persona sottoposta a questo trattamento.

A questo punto, l’avvocato esasperato dai continui rifiuti chiama i carabinieri della stazione di Canicattì sollecitando un loro intervento, ma questi dicono che non hanno una volante a disposizione per intervenire e suggeriscono piuttosto di contattare il commissariato di polizia locale.

Il legale chiama il commissariato di Canicattì che prova subito a ributtare la palla ai carabinieri, sostenendo che la competenza è loro dal momento che sono stati i carabinieri a fermare l’uomo.

L’avvocato Musso racconta che l’ospedale continua a negargli la possibilità anche solo di parlare telefonicamente con suo fratello e denuncia un reato, ovvero la violazione dell’art.328 del codice penale che riguarda il rifiuto d’atti d’ufficio.

La polizia quindi sotto le pressioni dell’avvocato chiama l’ospedale e parla con la dottoressa che riferisce la stessa storia.

Dario Musso sta dormendo e non si può parlare con lui perchè non ci sarebbe un telefono cordless per passargli la comunicazione.

Lillo Musso non si arrende e richiama di nuovo l’ospedale.

“Suo fratello è contenuto. E’ meglio che dorme.”

L’avvocato di Ravanusa ribadisce che sono ben tre giorni che la famiglia non ha notizie del suo congiunto e chiede che cosa gli hanno somministrato.

L’impressione è che i vari responsabili del reparto si siano messi d’accordo per raccontare la stessa storia.

Ma se stanno rispettando la legge e stanno effettivamente somministrando al paziente medicinali non dannosi per la sua salute, perchè ogni volta avanzano la stessa scusa e impediscono all’uomo ogni comunicazione con l’esterno?

Per quattro giorni consecutivi, l’ospedale continuerà a negare alla famiglia la possibilità di parlare con Dario Musso.

La risposta è sempre la stessa. “Sta dormendo.”

Alla fine, Lillo Musso riesce a parlare con suo fratello solo grazie all’intervendo di un operatore sanitario del reparto che glielo passa finalmente al telefono.

L’uomo appare completamente stordito probabilmente per l’effetto dei sedativi che gli sono stati somministrati.

“Sono chiuso nelle mani e nelle braccia.” Questa la prima cosa che il 33enne di Ravanusa dice al fratello, facendogli sapere che è stato legato

Domani dovrebbe essere il suo ultimo giorno di ricovero coatto, ma la famiglia ha già presentato ricorso contro questo provvedimento che verrà discusso al tribunale di Agrigento il prossimo 4 giugno.

Il TSO è il manganello della nuova dittatura sanitaria

La vicenda di Dario Musso è estremamente preoccupante ed allarmante perchè testimonia la pericolosa deriva autoritaria che sta travolgendo l’Italia.

Recentemente, il CODACONS ha esortato ad usare il TSO a coloro che si rifiutano di sottoporsi al tampone.

E’ la nuova dimensione della dittatura sanitaria che sta prendendo forma. La presunta tutela della salute pubblica è divenuta il pretesto per colpire i dissidenti del regime.

“Se non obbedisci, ti faccio rinchiudere in un ospedale psichiatrico.”

Chi si rifiuta di seguire questo nuovo regime orwelliano potrebbe fare la fine di Dario Musso.

Sedato in mezzo alla strada come il più pericoloso dei criminali e trasportato all’ospedale negandogli i suoi diritti fondamentali.

Le leggi vengono calpestate. Gli abusi si stanno accumulando fino a diventare intollerabili.

Se si vuole avere ancora l’imprescindibile diritto costituzionale di poter esprimere liberamente la propria opinione, è vitale parlare di quanto è accaduto a Ravanusa, perchè potrebbe essere l’inizio del trattamento che questa dittatura totalitaria riserverà a tutti coloro che oseranno opporsi.

In una democrazia, il caso di Dario Musso avrebbe già sollevato un vespaio di polemiche e sarebbe sulle prime pagine dei giornali.

In una dittatura, questo caso viene ignorato. In una dittatura come quella che si è impadronita del Paese, il TSO è diventato il manganello per mettere a tacere la voce dei dissidenti.

https://comedonchisciotte.org/la-crisi-coronavirus-ci-sta-portando-alla-dittatura-sanitaria-lincredibile-caso-del-tso-a-dario-musso/

Buone notizie

Il 4 maggio scorso in un’intervista al New York Post, Trump aveva insistito che sebbene il virus fosse venuto dalla Cina, La leadership cinese (cioe Xi Jinping) “non l’aveva fatto apposta”. E quindi  il coronavirus non poteva diventare un casus belli in nessun caso. “Non voglio parlare di guerra, non parliamo di guerra! E’ una cosa triste, Avevamo abbiamo appena concluso un accordo commerciale con la Cina qualche mese fa. Prima di questo [la crisi del Coronavirus] avevamo appena concluso un accordo commerciale, c’era un grande ottimismo. E poi succede una cosa del genere… e diventa la cosa predominante su tutto.”

Trump si riferiva all’accordo commerciale raggiunto il 12 dicembre scorso e firmato alla Casa Bianca il 15 Gennaio dal vice premiere cinese Liu He e Trump. Proprio prima che il Coronavirus sconvolgesse tutto e portasse Cina e USA sull’orlo di una guerra calda. Trump aveva lavorato per lungo tempo per arrivare ad un accordo, lo stesso, apparentemente aveva fatto il presidente Xi. Nell’aprile del 2019, in una delle tappe negoziali alla Casa Bianca, Trump aveva teatralmente chiesto a Liu He cosa pensasse del “ridicolo” ammontare speso in armamenti  dai due paesi.        “Stanno producendo tante armi, armi tremende. Anche noi. Avevamo appena approvato $ 716 miliardi per l’esercito l’anno scorso, e ora probabilmente faremo di più quest’anno”, aveva esclamato Trump ai giornalisti alla Casa Bianca . “Tra Russia e Cina e noi, stiamo tutti spendendo centinaia di miliardi di dollari di armi, compreso il nucleare, il che è ridicolo”. Un accordo commerciale sarebbe seguito da un accordo sul disarmo, che ne pensa il vicepremier? E, pronto, Liu He aveva risposto a gran voce: “Penso che sarebbe un’ottima idea!” Uno scambio pubblico che aveva gelato il sangue ai grandi predatori del Complesso Militare Industriale. Avevano visto in faccia la fine del loro enorme potere.

Poi era arrivato il Coronavirus…

Oggi

Il Dipartimento di Giustizia ha ufficialmente scagionato da ogni accusa la prima grande vittima del tentato golpe, il consigliere presidenziale per la sicurezza nazionale, il generale Michael Flynn, intrappolato illegalmente con accuse visibilmente  false per ordine di Comey.

Flynn, ex direttore del Defense Intelligence Agency (DIA) era ed e l’uomo che sa dove sono sepolti gli scheletri a Washington. Flynn era rimasto in carica solo tre settimane. Si preparava a ripulire le stalle di Augia del Deep State. Ma i suoi nemici sapevano bene che non avrebbero avuto scampo contro un uomo che conosceva tutti i loro più inconfessabili traffici.

Perciò era stato preso in una trappola dell’FBI scattata pochi giorni dopo l’inaugurazione di Trump. Dopodiché era stata scatenata l’Operazione Impeachment diretta da un altro ex direttore dell’FBI, James Mueller.

Da quel momento è stato un susseguirsi di trucchi sporchi attuati col sostegno totale dei media. Tutto è stato tentato per impedire il consolidarsi dell’amministrazione Trump e, in particolare, per impedire una collaborazione tra Trump e Putin entrambi colpevoli di non essere al servizio dei grandi oligarchi finanziari.

Una collaborazione tra i due presidenti e col presidente cinese Xi Jinping come rappresentanti degli interessi e aspirazioni dei rispettivi popoli sarebbe stata una campana a morto per gli interessi finanziari che avevano dominato gli Stati Uniti e gran parte del mondo per parecchi decenni. Erano state questi predatori finanziari che avevano distrutto la grande opportunità emersa nel 1989 con la caduta del muro di Berlino.

Erano state queste forze che avevano impedito la dissoluzione della NATO (ormai inutile dopo la fine dell’Unione Sovietica) e l’avevano trasformata nelle legioni dell’impero mondiale usando come base la cosiddetta superpotenza americana che nel frattempo veniva saccheggiata economicamente.

Questa era stata la ragione per cui gli americani avevano votato Trump il cui programma era fine delle guerre senza fine (le legioni della NATO) e fine del saccheggio dell’economia reale.

L’articolo Trump e Putin annunciano un piano di disarmo e cooperazione Russia-USA-Cina proviene da Blondet & Friends.

Fase 2

.2) Rispetto a quanto deciso dal governo, questo scaglionamento sarebbe potuto avvenire in modo differenziato a livello regionale. Invece che porre delle date generiche, che di per sé non hanno molto senso, si sarebbe potuto far dipendere i livelli di apertura dal tasso di contagi. Per quanto l’iniziativa dalla Regione Calabria sia da stigmatizzare per le forme, è vero che nelle regioni prossime a zero contagi almeno le attività all’aperto (che non implicano assembramenti) potrebbero riaprire subito.

III.3) Rispetto a quanto deciso dal governo, i sistemi di intervento sanitario precoce e domiciliare dovrebbero essere attivati sistematicamente, su tutto il territorio nazionale, e dovrebbero essere accompagnati da direttive precise sulle procedure di contenimento in caso di necessità di spegnere un focolaio. Non è chiaro se qualcosa in questo senso sia stato fatto. Se è stato fatto non è stato comunicato. Sono stati commessi errori gravi con la prima ondata del virus, ma in qualche misura scusabili per la scarsa conoscenza delle caratteristiche del medesimo; ma un secondo errore sul piano degli interventi sanitari sarebbe imperdonabile.

III.4) Rispetto a quanto deciso dal governo, la famosa ‘app’ per rintracciare i contatti dovrebbe essere resa obbligatoria. La debolezza oggettiva dell’esecutivo si vede in questo come in altri comportamenti: di fronte alle pressioni abbozza e cede. Questa app, nelle forme ampiamente descritte sui media, presenterebbe rischi per la privacy infinitamente inferiori a quelli che corriamo da anni davanti all’uso commerciale delle nostre informazioni. Va bene richiedere cautele e controlli pubblici, ma qui La levata di scudi libertaria è e resta una pagliacciata. Quella app, se adeguatamente funzionante e di uso generalizzato, sarebbe una garanzia di poter spegnere qualunque nuovo focolaio. E una volta superata la crisi la si può disinstallare (oppure cambi lo smartphone, se ritieni che la Spectre brami conoscere i tuoi spostamenti). Qui limitarsi alla ‘moral suasion’ renderà la app inutile e renderà molto più probabile la necessità di procedere a blocchi più estesi.

Andrea Zhok in https://www.ariannaeditrice.it/articoli/sulle-strategie-da-corona-virus-seconda-parte

Su questa ultima parte pesa l’incognita sollevata nel precedente post: fino a che punto questo governo opera per il bene del nostro paese?