Mosca e Cina si svincolano da SWIFT

Da pochi giorni la governatrice della Banca Centrale Russa,  Elvira Nabiulina, ha annunciato  la realizzazione di un circuito bancario e monetario indipendente da SWIFT, Clearstream ed Euroclear  – cioè dal sistema di camere di compensazione gestito monopolisticamente  da “Europa”  ed Usa (SWIFT, Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, ha sede in Belgio;  ma il deep state Usa ha il permesso assoluto di guardare dentro ogni transazione europea, con la scusa della “lotta al terrorismo globale”, ficcando il naso negli affari  e segreti commerciali): la Russia è minacciata di essere espulsa  da tre anni,  dalle sanzioni europee ed americane. L’espulsione, avvenuta per  esempio  contro il Vaticano di Ratzinger (e in atto da anni contro Teheran)  provocherebbe un collasso dell’economia. Adesso, Nabiulina ha annunciato che la Russia,  nel caso, può passare da SWIFT al sistema sovrano suo proprio, SPFS, e in caso di blocco dai circuiti Mastercard e Visa,   il 90  per cento dei bancomat può continuare a funzionare grazie al circuito autonomo “Mir”.

http://www.cogitoergo.it/la-russia-putin-si-rende-indipendente-dal-sistema-bancario-internazionale/

Ma non basta: una banca di clearing è stata creata a Mosca per le transazioni  in rubli-yuan cinesi.  E, scrive Sputnik, “una misura cui si sta pensando è l’organizzazione congiunta degli scambi in oro.  Cina e Russia sono stati i più attivi compratori d’oro negli  ultimi anni”.   L’idea  sarebbe di   coinvolgere nel sistema aurea anche tutti i BRICS, (Brasile, Russia, India, China, e Sud Africa) : i quali hanno effettivamente parlato di questa “nuova architettura finanziaria” nel loro vertice dell’ottobre 2016,   per sottrarsi alle  ingerenze del Fondo Monetario e   ai suoi metodi, e parzialmente al dominio del dollaro nella finanza mondiale.

http://www.maurizioblondet.it/la-ue-vuol-cambiare-legge-russa-le-provocazioni-anti-putin-si-aggravano/

Immigrazione

Lo scorso gennaio, abbiamo visto (1) come le ONG (Organizzazioni Non Governative, NdVdE), in collaborazione con il Governo italiano, hanno continuato a trasportare immigrati dalle coste della Libia all’Italia,  e come questo abbia condotto a uno sfruttamento degli immigrati nelle aziende agricole italiane e nel business della prostituzione, in collusione col crimine organizzato.

I primi dati disponibili, relativi all’inizio del 2017, mostrano che l’affare è in pieno boom: si registra un aumento del 57% rispetto ai primi mesi del 2016, aumento che diventa dell’81% se consideriamo l’intero periodo invernale (2), mentre la percentuale degli immigrati trasportati dalle navi delle ONG è passata dal 5% al 40% nel 2016, passando a più della metà del totale negli ultimi mesi (3). In pratica, nel Mediterraneo le ONG si stanno sostituendo ai trafficanti di persone.

Il quotidiano italiano “Il Giornale” è riuscito ad infiltrarsi nel business dei trafficanti, e ha confermato il ruolo attivo delle ONG: i trafficanti ricevono tra i 2.600 e i 3.200 dollari per organizzare le spedizioni umane da Libia, Tunisia, Egitto e Siria; imbarcano circa 45 persone per ogni nave e percorrono solo poche miglia, dopo di che i migranti vengono presi in carico dalle “missioni umanitarie” (4). Per i trafficanti questo significa poco lavoro e molto profitto, mentre le ONG ottengono la gratificazione personale di aver aiutato i migranti a realizzare il loro sogno di sbarcare in Europa. Le autorità italiane stanno attualmente condicendo indagini sul ruolo delle ONG, dato che trasportare persone attraverso i confini nazionali senza autorizzazione, anche se non a scopo di lucro, potrebbe costituire un atto illegale (5). I dati definitivi del 2016 rivelano che 180.000 immigrati hanno messo piede sul suolo italiano, con un tasso di respingimento di 60 (6), la qual cosa, comunque, non significa che son stati rimpatriati. In febbraio il Primo Ministro ad interim Paolo Gentiloni ha firmato un accordo con le autorità libiche per gestire gli afflussi (7), tuttavia le attività delle ONG non cadono sotto questi accordi. Frontex e il Commissario Europeo Dimitris Avramopoulos dicono che il rimpatrio degli immigrati illegali dovrebbe essere accelerato (8), il che non significa che l’obiettivo della Commissione europea sia di fermare l’afflusso: vogliono solo trasformare l’immigrazione caotica in un trasferimento organizzato di massa della popolazione: a marzo, in una conferenza a Ginevra (Svizzera), Avramopoulos stesso ha ammesso che l’obiettivo è di creare centri di smistamento sulle coste africane, da cui i migranti possano cercare lavoro e un futuro in Europa, così da accogliere fino a 6 milioni di persone nei prossimi anni per compensare il declino demografico europeo (9).

Un recente rapporto, apparso sul quotidiano tedesco Die Welt, ha dato ulteriori indicazioni sulla reale posizione dei leader europei: l’accordo stretto dalla Cancelliera Merkel, dal Primo Ministro Olandese Rutte e dal Presidente turco Erdogan riguardo i rifugiati siriani include una clausola precedentemente secretata circa il trasferimento annuale in Europa di 150.000 – 300.000 persone cosiddette rifugiate dalla Turchia all’Europa (10).

La logica economica dietro la politica delle “frontiere aperte”, come l’ha definita il Commissario al Commercio Cecilia Malmstrom (11), è di fornire lavoratori a basso costo alle aziende europee e rispondere alla scarsità di forza lavoro causata dalla popolazione che invecchia. Tuttavia, recenti ricerche hanno rivelato che questa logica è errata: il livello sempre più alto di automazione ha provocato la sparizione dei lavori che richiedono basse competenze (12). Per esempio, un tipico lavoro fatto da immigrati con basso livello di competenze, ossia il tassista, si trova ormai sull’orlo dell’estinzione, dovendo affrontare la concorrenza del trasporto privato di Uber e nel prossimo futuro delle macchine con auto pilota. I piani di migrazione di massa della Commissione europea sembrano quindi mal progettati e probabilmente finiranno per mettere milioni di persone del terzo mondo sotto la permanente dipendenza dallo stato sociale europeo, già oggi pesantemente a corto di risorse. I dati OCSE confermano che nella maggior parte dei paesi OCSE, in particolare in quelli che affrontano grossi afflussi di stranieri, come la Francia, la Germania, il Belgio, l’Olanda o l’Italia, la disoccupazione tra gli stranieri è più alta (quasi il doppio in alcuni casi, e anche di più) che tra gli autoctoni (13).

http://vocidallestero.it/2017/03/24/boom-di-immigrazione-di-africani-in-italia-con-laiuto-delle-ong-e-della-politica-delle-frontiere-aperte/

Riferimenti

1. Perchè il governo italiano non riesce a risolvere il problema dei trafficanti di immigrati? Perché non vuole farlo.
2. Secondo i dati, il numero di migranti salvati nel mediterraneo registra il massimo da tre anni.
3. Ong che salvano i migranti: due procure sospettano complicità con gli scafisti.
4. Il trafficante: Vai in Italia, ti vengono a prendere loro.
5. Ong che salvano i migranti: due procure sospettano complicità con gli scafisti.
6. Applications and granting of protection status at first instance: 2016.
7. Migranti, Gentiloni: “Accordo Italia-Libia è svolta”.
8. Migranti. Monito Ue: paesi ricollochino o rischio sanzioni; servono più rimpatri, impedire la fuga.
9. L’Europe va avoir besoin de 6 millions d’immigrés.
10. Report: Merkel and Rutte made concrete promises with Turkey over refugee quota.
11. EU may fill ‘void’ in global trade left by U.S. under Trump: Malmstrom.
12. Secular Stagnation? The Effect of Aging on Economic Growth in the Age of Automation.
13. Foreign-born unemployment.

Impero e Islam

A distanza di un anno esatto dagli attacchi terroristici di Bruxelles ed a sette giorni dall’avvio dei negoziati per il divorzio tra il Regno Unito e l’Unione Europea, Londra è stata teatro di un attentato carico di significati: un’auto ha travolto i passanti sul ponte di Westminster, per poi schiantarsi contro i cancelli del Parlamento britannico. Cinque i morti, una quarantina di feriti ed un inequivocabile messaggio: la Brexit non destabilizzi ulteriormente la già moribonda Unione Europea. Che lo stesso Parlamento inglese, braccio politico della City per più di due secoli, sia oggetto di un attentato intimidatorio, è sintomo della degenerazione raggiunta dall’ordine mondiale “liberale”, sempre più vicino al collasso.

Westminster e la City: mai così distanti

Viviamo “anni interessanti” che, iniziati con la bancarotta di Lehman Brothers nel settembre 2008 e proseguiti sino ad oggi, coincidono con lo sfaldamento dell’impero angloamericano, di cui la UE/NATO sono la storica propaggine sul continente euroasiatico. È un periodo inquieto e tormentato, in cui si è assistito ad un’esplosione del terrorismo come non si vedeva gli anni ‘70, quando la presa di Washington e Londra sul resto del mondo sembrò mancare una prima volta. Certo, il terrorismo si è adeguato ai tempi e anziché essere “marxista-leninista”, “fascista” o “palestinese”, è oggi “islamista”, opera del letale quanto sfuggente “Stato Islamico”. Sono così frequenti gli attentati e così spudoratamente maldestra la loro esecuzione, che è persino inutile dissipare energie per smontare la versione ufficiale degli attacchi terroristici: il lavoro di analisi può dare un valore aggiunto solo collocando i singoli episodi in una cornice allargata, uscendo dalla narrazione del terrorismo islamico per entrare nel territorio della guerra ibrida combattuta dall’establishment atlantico contro il resto del mondo.

Leggi tutto su http://federicodezzani.altervista.org/lattentato-a-westminster-lisis-sbarca-in-regno-unito-in-vista-della-brexit/

Picciotti

Ne parlò il presidente della Commissione Antimafia Carraro il 20 giungo 1974 rivolgendosi al ministro degli esteri Aldo Moro: “La commissione è stata informata dell’esistenza di un documento, fino ad ora non reso pubblico, che sarebbe allegato all’articolo 16 del trattato di armistizio (l’armistizio lungo) stipulato nel 1943 tra l’Italia e le potenze alleate. Poiché detto documento- che conterrebbe l’indicazione di numerosi elementi mafiosi cui sarebbe stata assicurata l’impunità- si rivela di enorme interesse ai fini della ricostruzione del fenomeno mafioso in Sicilia …, la Commissione ha deliberato di acquisirlo agli atti”. Si fa riferimento all’armistizio siglato da Badoglio ed Eisenhower il 29 settembre 1943 a Malta, ma dalla ricerca negli archivi che ne susseguì si scoprì la strana mancanza di questa postilla, ovviamente da allora non se ne parlò più, la carriera di Carraro venne stroncata all’istante. Ma nel trattato di pace stipulato a Parigi nel febbraio 1947 l’articolo 16 imposto dagli Stati Uniti recita così: “L’Italia non perseguirà, ne disturberà i cittadini italiani, particolarmente i componenti delle Forze Armate, per il solo fatto di avere, nel corso del periodo compreso tra il 10 giungo 1940 e la data dell’entrata in vigore del presente Trattato, espresso la loro simpatia per la causa delle potenze Alleate ed Associate od avere condotto un’azione a favore di detta causa”. Il riferimento ai civili e non ai soli militari non lascia dubbi, si tratta dei mafiosi e di tutta la pletora di massoni, ex-fascisti ed anticomunisti riuniti dai servizi segreti americani nel complotto anticomunista. L’impunità di cui ha goduto la mafia è presto spiegata, quella stessa impunità che oggi hanno ereditato i politici italiani, specie quelli coinvolti negli scandali legati alla corruzione; dunque non deve sorprendere l’andazzo delle cose italiche, in Italia l’impunità è legge, il nostro paese è una vasta area criminale dove gli americani in mezzo secolo e le multinazionali oggi imperversano indisturbate. Negli anni che seguirono il dopoguerra la C.I.A. (costituita daTruman nel 1947, riformando l’Office of Strategic Services, ndr) fidelizzò i picciotti della mafia anche in altre operazioni militari e paramilitari, celeberrima l’operazione Mongoose nota anche come The Cuban Project dove è provato il coinvolgimento di un piccolo esercito di picciotti che avrebbero dovuto spazzare via Fidel Castro; l’operazione fallì miseramente e John Fitzgerald Kennedy abbandonò sull’isola i siculo americani che vennero successivamente rimpatriati in cambio di viveri, trattori e medicine. La mafia se la legò al dito. Nella ricostruzione di Gianni Bisiach nel suo libro “Il presidente, la lunga storia di una breve vita” sono evidentissime le prove che collegano l’assassinio di tutti e due i Kennedy alla mala siciliana, segnatamente nelle figure dei boss Sam Giancana e Charles Nicoletti; si tratta di personaggi legati a doppio filo alla C.I.A.

http://www.controinformazione.info/mafia-esercito-della-c-i-a-spuntano-le-prove/

La trama si infittisce

Donald Tusk, l’appena riconfermato presidente del consiglio europeo contro il parere del governo polacco, è accusato  di aver congiurato con Vladimir Putin per nuocere agli interessi polacchi, in relazione al disastro aereo di Smolensk, dove rimasero uccisi il presidente  Lech Kaczynski, sua moglie ed altri 94 dignitari e accompagnatori polacchi.

Defence Minister Antoni Macierewicz s

Ad accusare Tusk è  nientemeno che il ministro della Difesa,  Antoni Macierewicz.  Il quale ha dichiarato al quotidiano  Gazeta Polska Codziennie: “Tusk ha fatto un contratto illegale con Putin e deve essere penalmente responsabile”.  La procura generale di Varsavia ha confermato  di aver ricevuto la denuncia. Ora ha trenta giorni per decidere se procedere o archiviare.

http://www.maurizioblondet.it/ministro-accusa-donald-tusk-della-tragedia-smolensk-oscura/

La Ciociara

Infatti, un comunicato attribuito al generale Juin ai suoi uomini, recita: ““Soldati! Questa volta non è solo la libertà delle vostre terre che vi offro se vincerete questa battaglia. Alle spalle del nemico vi sono donne, case, c’è un vino tra i migliori del mondo, c’è dell’oro. Tutto ciò sarà vostro se vincerete. Dovrete uccidere i tedeschi fino all’ultimo uomo e passare ad ogni costo. Quello che vi ho detto è promesso e mantengo. Per cinquanta ore sarete i padroni assoluti di ciò che troverete al di là del nemico. Nessuno vi punirà per ciò che farete, nessuno vi chiederà conto di ciò che prenderete”. L’autenticità di questo proclama è stata spesso messa in dubbio, ma Juin, come si legge nei trattati giurisprudenziali dell’epoca, poteva riferirsi legittimamente a una antica norma del diritto internazionale di guerra che prevedeva il “diritto di preda bellica”, tra cui lo stupro. Tant’è che le vittime furono, in fretta e furia, dopo la guerra, risarcite con minimi compensi economici solo attraverso un procedimento amministrativo, invece che dopo un regolare processo penale. Gli indennizzi furono erogati prima dai francesi e poi dallo Stato italiano. Con ottime probabilità, il proclama di Juin è, quindi, da ritenersi autentico.

 

Secondo Lucioli, questo discorso fu poi diffuso ad arte per limitare nello spazio-tempo le violenze che, de facto, durarono ben più di 50 ore: dal luglio ’43 all’ottobre ’44 quando i franco-coloniali lasciarono l’Italia e si imbarcarono per la Provenza ancora occupata dai nazisti. Solo nell’imminenza del ritorno in Francia, alcuni dei violentatori furono puniti. Un partigiano della brigata rossa “Spartaco Lavagnini” ricorda: “Sei marocchini vennero fucilati sul posto perché avevano violentato una donna. Il capitano (francese n.d.r.) ebbe a dirmi: “Questa gente sa combattere benissimo, però meno ne riportiamo in Francia, meglio è”. Poco prima che i marocchini toccassero il suolo provenzale, i loro comandanti, quindi, avevano deciso di riportarli severamente all’ordine tanto che non si registrarono mai violenze ai danni di donne francesi. Una volta in Germania meridionale, invece, potranno dare nuovamente sfogo ai loro istinti sulle donne tedesche, come riportano alcuni recenti studi. Segno, quindi, che le efferatezze di queste truppe avrebbero potuto essere certamente controllate e disciplinate.

 

Un reparto di Goumiers marocchini

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=58516

 

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Agroindustria

Altro che Mediterraneo, antico e naturale. Il grano aureo, svevo e pigreco della Barilla, viene commercializzato dalla Syngenta AG, vale a dire una multinazionale svizzera che produce semi e prodotti chimici per l’agricoltura. La società è nata il 13 novembre 2000 dalla fusione di Novartis Agribusiness e Zeneca Agrochemicals. Da uno studio del 2009 la società risulta essere il terzo rivenditore al mondo di semi e prodotti biotecnologici, dietro alla Monsanto e alla DuPont Pioneer. La corporation elvetica malgrado sia stata fondata nel 2000, vanta origini remote. Novartis scaturì nel 1995 da una fusione tra Geigy, Sandoz Laboratories e Ciba, società che concentravano le ricerche nel mondo biotecnologico. Zeneca Agrochemicals faceva parte di Imperial Chemical Industries, colosso britannico fondato nel 1926. Per la cronaca documentata: nel 2005 Syngenta si oppose alla messa al bando delle coltivazioni OGM per un periodo di 5 anni stabilito dal governo svizzero. Il 28 novembre 2005 lo stop agli OGM venne attivato, malgrado il parere contrario della Commissione europea e le proteste delle major del settore. Syngenta, come altre società del settore, pratica forme di lobbying nei confronti di partiti politici e candidati a cariche pubbliche.

Che singolare coincidenza. Nel giorno in cui firma un  accordo triennale con cui si impegna ad aumentare del 40 per cento i volumi acquistati di “grano duro sostenibile” italiano di alta qualità, Barilla annuncia il suo disappunto all’etichettatura della pasta con l’origine del grano: «l’origine da sola non è sinonimo di qualità» ha detto Luca Virginio, responsabile relazioni esterne del gruppo. Secondo Barilla indicare in etichetta solamente l’origine non è sinonimo di qualità. Inoltre, non incentiverebbe i coltivatori italiani a produrre grano con gli standard richiesti dai pastai, compromettendo anziché rafforzare la competitività dell’intera filiera. «Tutto a svantaggio del consumatore”, precisa il responsabile Barilla, “che potrebbe addirittura pagare di più una pasta meno buona. E l’industria della pasta, con un prodotto meno buono, perderebbe quote di mercato soprattutto all’estero».

Non è tutto. Il giornale Il sole 24 ore ha annunciato trionfalmente un accordo stretto dalla Barilla con i produttori della provincia di Taranto, un’area purtroppo notoriamente inquinata dall’Ilva ma non solo, in particolare con il consorzio Global Fresh Fruit che ha sede a Massafra, dove è attivo da anni un gigantesco inceneritore di rifiuti del gruppo Marcegaglia:

«Nella Puglia segnata dalle proteste per la guerra del grano, con Coldiretti regionale che denuncia da luglio del 2015 ad oggi nei porti della regione sono stati scaricati oltre 2milioni di tonnellate di grano estero per fare pane e pasta – in testa, nelle importazioni, Ucraina con più 315 per cento di grano tenero per il pane e Canada col 4 per cento in più di grano duro per la pasta – ci sono realtà, nel Tarantino, che, oltre a puntare su produzioni di qualità, sono diventate anche fornitrici di un gruppo di rilievo come Barilla, stipulando contratti che le mettono al riparo dalla svendita del prodotto. La qualità è chiamata «grano aureo» e attraverso il consorzio «Global Fresh Fruit» da due anni i produttori cerealicoli tarantini hanno in piedi un contratto di filiera con Barilla che acquista il loro frumento ad un prezzo minimo garantito. Il contratto funziona così: a settembre, prima ancora della semina, viene sottoscritto un accordo. Da un lato le aziende agricole si impegnano a coltivare sui loro fondi frumento rispettando precisi standard qualitativi, tali da garantire al compratore un prodotto «top quality». Dall’altro, invece, Barilla si impegna ad acquistare tutto il loro raccolto ad un «prezzo minimo garantito» prestabilito. Prezzo che può eventualmente aumentare in base a un calcolo basato sulla media, in un determinato periodo, del prezzo del grano duro al listino della Borsa merci di Foggia. Il contratto di filiera è il primo realizzato nel settore cerealicolo nel Sud e permette di garantire sia i produttori, sul piano del prezzo, che l’acquirente, sul piano della qualità del prodotto e dei quantitativi. Il «grano aureo» è una qualità che si coltiva solo in Italia. Nasce nel 2009, in seguito ad una ricerca e collaborazione del gruppo Barilla con l’azienda «Produttori Sementi Bologna». Col «grano aureo», si evidenzia, si garantiscono parametri d’eccellenza (contenuto proteico e forza del glutine) che classificano questa tipologia come alta qualità, raggiungibile in genere solo in ambienti con condizioni climatiche particolari. Il consorzio «Global Fresh Fruit» ha sede a Massafra ed è stato costituito da sei soci ai quali, con contratti di produzione annuale, si sono via via aggregate altre aziende. Il primo anno sono state 18, quest’anno 56, mentre per la prossima produzione si prevedono circa 150 produttori. Le aziende si trovano in una zona molto estesa del Tarantino che va da Laterza a San Giorgio Jonico. L’anno scorso i produttori del consorzio hanno raccolto 2mila quintali di grano per un valore di 90mila euro, mentre quest’anno hanno raccolto, sui 150 ettari destinati a coltivazione di qualità, circa 6mila quintali per un valore di 180mila euro. Per l’anno prossimo, invece, è stata assicurata a Barilla la coltivazione di 250 ettari che dovrebbero produrre 10-11mila quintali».

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=58496

Ancora Siria

Il quotidiano israeliano Haaretz arrivava a scrivere, “Presumibilmente la salva antiaerea siriana è stato un segnale ad Israele che la politica di moderazione verso le incursioni aeree non rimarrà la stessa. I recenti successi del Presidente Bashar Assad, in primo luogo la conquista di Aleppo, hanno apparentemente aumentato la fiducia del dittatore. Israele dovrà decidere se l’esigenza operativa, per contrastare l’invio di armi avanzate ad Hezbollah, giustifichi anche il possibile rischio di abbattere un aviogetto da combattimento israeliano e un conflitto con la Siria. Vi è la domanda interessante se un sistema radar sia stato schierato dal nuovo grande amico d’Israele, la Russia, proprio una settimana dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu era tornato da Mosca, dopo l’ennesima visita al Presidente Vladimir Putin. Si può immaginare che la comunità d’intelligence sarà interessata a sapere se la decisione siriana di rispondere al fuoco sia stata coordinata con i collaboratori e partner di Assad: Russia, Iran e Hezbollah”. Il delirio di onnipotenza dei sionisti, non li sottrae dal terrore di trovarsi di fronte l’Asse della Resistenza tutt’altro che indebolito, ma in via di rafforzamento e consolidamento; e questo dopo non solo che le varie organizzazioni terroristiche islamo-atlantiste (al-Qaida, Stato islamico/Gladio-B, Esercito libero “siriano”, bande salafite, naqshbandi, di traditori sadamiti, neo-ottomani ed altro pattume) vengono demolite dalle forze armate siriane, irachene, iraniane e della Resistenza, ma anche le organizzazioni terroristico-spionistiche di NATO, Turchia, Israele e petromonarchie associate, con le relative appendici (governo al-Saraj in Libia, Sudan, Eritrea, Giordania), vengono devastate sia sul campo che nell’infosfera, tanto che le alleate multinazionali della disinformazione (CNN, FoxNews, LeMonde, Reuters, ANSA, AFP, AP, ecc.) invocano la repressione dell’informazione, vedendosi costrette a stringere i ranghi con i supporter della loro supposta “libera informazione”, ovvero le intelligence di USA, Regno Unito, Israele e Stati-vassallo della NATO e relative appendici “mondane”, come ONG (quali i Caschi Bianchi o Emergency), massmedia pseudo-indipendenti (un’infinità), organizzazioni filo-taqfirite (come la sinistra italiana, dal sindaco Sala ai centri sociali), financo ad autori, attori, registi, soubrette, boldrine, chiese di finti oppositori al sistema, ed altri spacciatori.
Il 2016 è stata una tale debacle per questa frazione elitaria dell’occidente, che oramai, preda del terrore e agendo come una scimmia armata di pistola, circola sparando a tutto ciò che non si conforma al bel mondo virtuale che si è fabbricato con solerzia fin dal 1989.

Schieramento dei 5 siti per i missili antiaerei S-200 in Siria.

Fonte:
Defense News
Defense and Strategy
FARS
Russia Insider
Russia Insider
SANA
Sputnik
Archiviato in:Covert Operation, Difesa, Imperialismo Tagged: aerei militari, aeronautica militare siriana, anti-egemonia, anti-egemonismo, anti-terrorismo, antiatlantismo, anticolonialismo, antimperialismo, antisionismo, antiterrorismo, armamenti missilistici, armamenti tattici, arsenale tattico, Asia del sud-ovest, Asse della resistenza, atlantismo, Baath, Barack Obama, Bashar al-Assad, Bashar Assad, black operation, Blocco americanista occidentalista, Blocco antiegemonico, Blocco BAO, blocco eurasiatico, CIA, complesso mediatico-disinformativo, controguerriglia, controinsurrezione, controterrorismo, covert operation, Covert Operations, Damasco, Difesa, disinformazione strategica, Esercito Arabo Siriano, esercito siriano, Forze speciali, geo-influenza, Geoeconomia, geoinfluenza, Geopolitica, Geostrategia, Gladio, Gladio-B, guerra asimmetrica, guerra coloniale, guerra coperta, guerra d’influenza, guerra d’informazione, guerra d’intelligence, guerra di 4.ta generazione, guerra di liberazione nazionale, guerra per procura, guerra psicologica, Hetz, Imperialismo, intelligence, intelligence militare, invasione, islamo-atlantismo, islamo-imperialismo, Israel Defense Forces, Israele, legione islamista, Medio oriente, medioriente, Mediterraneo, mercenari, missioni segrete, Mondo Multipolare, multipolarismo, NATO, neocon, neoimperialismo, North Atlantic Treaty Organization, Nuovo ordine mondiale, operazioni belliche, operazioni coperte, operazioni speciali, organizzazioni terroristiche, Politica della difesa, politica della sicurezza, politica internazionale, politica regionale, psico-guerra, psy-op, psy-ops, psy-war, psyop, psyops, psywar, relazioni internazionali, Repubblica araba di Siria, Repubblica Araba Siriana, Russia, sabotaggi, sabotaggio, sabotatori, servizi di sicurezza, servizi segreti, sfera d’influenza, Sionismo, Siria, sistema d’arma, sistema di difesa aerea, sistema missilistico, sistemi aerospaziali, sistemi di difesa, sistemi radar, sovranismo, sovranità, special operation, special operations, spionaggio, Stati del Golfo e Turchia, strategia, sub-imperialismo, tattica, tattiche, tecnologia aerospaziale, tecnologia della difesa, tecnologia militare, terrorismo, terrorismo di Stato, terroristi, truppe speciali, USA, velivoli da combattimento, velivoli da guerra, vicino oriente

Di cosa dovete avere paura

Questi “Grandi Orientamenti”   imperativi sono il modo con cui l’oligarchia UE governa l’economia dei paesi sudditi; quello per l’Italia  è addirittura introvabile nei documenti europei, ma c’è.   Perché, ad esempio,  anche la guerra dei governi pd  contro i taxisti è iscritta anche nelle “Grandes Orientations” per la Francia, nel quadro della direttiva imperativa “eliminare gli ostacoli all’attività nel  settore dei servizi”:  il che, tradotto dalla neolingua  orwelliana di  Bruxelles, significa de-regolamentare  tutti i mestieri attualmente regolamentati:   si comincia con i taxisti e si continua coi farmacisti, per finire coi medici,  che  devono diventare dipendenti sotto-remunerati di società private, quindi per definizione “competitive”. Eccetera.   Potete leggere qui come il segreto degli “orientamenti” europei sia ben protetto.

http://www.wikistrike.com/2017/03/le-secret-bien-garde-les-grandes-orientations-de-politique-economique-2016-2017-pour-la-france.html

Le politiche che i vostri governi “spontaneamente” adotteranno nel 2017 , sono scritte tutte lì.

E’ incredibile, o cittadini, quanti accordi segreti a vostro danno riescono a farvi accettare facendovi paura.

Miracoli della “politica della paura”: no a Wilders, sì alla UE

Siamo arrivati al punto   che l’Onu – ed è tutto dire – ha chiesto a Germania, Francia, Regno Unito e Usa, di smettere di usare “la  carta della paura” (testuali parole)  per infilare  nella legislazione leggi  liberticide con la scusa di difendere i cittadini dal terrorismo “islamico” .

Qui potete leggere il rapporto dell’incaricato speciale per la difesa della vita privata, Joseph Cannataci, uscito l’8  marzo:

http://www.ohchr.org/EN/Issues/Privacy/SR/Pages/SRPrivacyIndex.aspx

 

http://www.ohchr.org/EN/Issues/Privacy/SR/Pages/SRPrivacyIndex.aspx

Lì, l’incaricato Cannataci dubita della “efficacia di misure estremamente intrusive introdotte in Francia, Germania, Regno Unito   ed Usa” per  debellare il terrorismo –  ricordiamoci che in Francia è sempre  in vigore lo stato d’emergenza – ma che servono benissimo per controllare le mail  e le telefonate dei cittadini ignari, e ridurre la loro possibilità di esprimersi su  Internet. Cannataci dubita della volontà degli stati occidentali a far sì che “la protezione della vita privata sia rispettata come   un vero diritto universale”.

Secondo il suo mandato, Cannataci   denuncia la “politica della paura” usata per l’abolizione della privacy. Così non ha  bisogno di denunciare con quanta forza la politica della paura venga usata dalle oligarchie, oggi, per mantenere il loro potere: paura  di uscire dall’euro (i media e gli economisti di corte vi terrorizzano), paura dei “populismi”  paura della Le Pen  all’Eliseo …. In Olanda,  la paura per Wilders al governo – ingigantita senza alcun senso, Wilders non avrebbe mai vinto   alcun governo  – ha fatto sì che i paurosi abbiano dato il trionfo a Mark Rutte.  Quello che ha colluso con la Merkel, in base ad un piano segreto, per riempirci di stranieri indiscriminati,  non selezionate, ad ondate di 250 mila l’anno.

Beh, ma Orban aveva profetizzato 400-500 mila.. Sbagliava per eccesso? Attenzione: nel settembre 2015, prima della crisi delle ondate migratorie, il vice-cancelliere Sigmar Gabriel  gettato lì, come per  caso, che il paese  poteva assorbire  500 mila   immigrati l’anno.  E Gabriel è “di sinistra”. Quindi,  i germanici  governati dalla paura,  o voteranno Merkel per paura dell’AfD (partitino ingigantito dai media per farvi paura), o voteranno Schulz perché gli sembrerà più rassicurante della Merkel. E farà le stesse politiche.

E’ inutile dire che  i francesi paurosi manderanno al potere Macron de’ Rotschild per paura che all’Eliseo vada Marine Le Pen – possibilità zero, ma paurosamente agitata quanto basta dai media per creare il terrore nell’elettorato “progressista” che sente la minaccia del “populismo”.

…avete votato il vostro rimpiazzo.

Così, con Mark Rutte ancora al governo in Olanda,  i paurosi e ignoranti hanno garantito la  riuscita dell’esperimento sociale  è più colossale della storia, il Gran Rimpiazzo, concordato con Erdogan nel 2015,  e denunciato invano da Orban.  Ché poi, per sventare la possibilità di un vostro risveglio, o paurosi,  e magari di una iniziativa referendaria che potrebbe interrompere l’esperimento sociale, sappiate,  o tedeschi, che il Commissario Federale per  i Rifugiati e Migranti ha già raccomandato di dare diritto di voto ai migranti residenti  fissi in Germania, regolari o no. Sulla linea, in fondo, di ciò che “raccomanda” il senatore Manconi, e  di cui si intravvede lo  scopo finale: fare degli stranieri  i cittadini a pieno diritto, e a voi sottrarre  i diritti politici. Ma tranquilli, in cambio vi hanno dato le nozze gay,  l’adozione dei bambini strappati alle madri naturali;  il suicidio assistito è dietro l’angolo, e presto vi daranno il diritto all’eutanasia. Pensate che conquista: così vi eutanisserete, mentre i migranti voteranno  al vostro posto.

Sapete come si chiama il Commissario Federale che propone   questo?  Aydan Özoguz.

Il fatto è che hanno fatto miracoli, a forza di farvi paura.  E voi, maggioranza, ci cascate sempre.  Perché   la politica della paura non consiste   solo nell’impaurirvi, ma nel non farvi aver paura di ciò che dovrebbe spaventarvi.

Per esempio, torniamo all’Olanda che ha votato Rutte per paura di Wilders. E  perché Rutte, in fondo,  è stato duro con Erdogan, ha impedito i  comizi  del turco…

Ma sapete cosa hanno scritto i giornali turchi?  Hanno  ricordato come i  caschi blu olandesi si comportarono a Srebrenica, nel 1995, quando  per viltà lasciarono massacrare  dagli scherani del generale Mladic centinaia  di musulmani inoffensivi, bosniaci-erzegovini.

(Per ricordare: http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2017/03/14/srebrenica-massacro-davanti-ai-caschi-blu-olandesi_6a894c49-27a2-4628-8b2f-54abb69a188c.html)

Un giornale turco ha persino scritto:   sapete quanti uomini conta l’esercito dei Paesi Bassi? 48 mila uomini. E quanti immigrati turchi ha l’Olanda? 400 mila. Magari gli sono venute delle idee.

Di questo dovevate aver paura, Olandesi. Invece avete avuto paura di Wilders.  E voi europei avete paura di Orban, che vi ha detto la verità..

 

L’articolo Orban diceva il vero: il patto segreto Merkel-Erdogan esiste. è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.

La stangata

In realtà,  la finanza non è mai stata una scienza certa come a partire dal 1992 . Non vi è nulla di aleatorio ma dal 1992 solo tecniche di borsa e strategie che determinano una perdita certa già alla stipula per i cliente  in favore degli hedge fund e delle loro banche d’affari. Una volta che è conferita ad una persona e non alla domanda ed offerta del mercato il potere di variare il tasso, il gioco è fatto : è sufficiente impartire a tale persona di variare il tasso al ribasso ossia nella direzione che consente poi alle banche d’affari di vincere sui derivati sul tasso. Un gioco semplice che però occorso circa  20 anni di studi e ricerche per comprenderlo…

I vertici degli hedge fund,  scrive Luyendijk,  pag 170,  guadagnano molto di più degli AD delle banche, secondo le ultime dichiarazioni dei redditi, i gestori di hedge fund , giungono a guadagnare anche oltre 10 MILIARDI di DOLLARI all’anno ciascuno, non milioni di dollari , ma miliardi di dollari all’anno .

Non si è mai sentito però di un gestore di un hedge fund condannato  per esempio per   l’ordine che egli ha  impartito a qualche trader di Goldman Sachs e di Barclays di vendere per esempio allo scoperto 33 miliardi di euro  di  BTP italiani tra Giugno e Settembre 2011, decretandone il crollo della quotazione e pertanto determinando un maggior  tasso di interesse che lo Stato italiano ha dovuto pagare sui BTP, decretando quindi l’aumento dello spread tra BTP e BUND e pertanto la caduta  del governo italiano in carica, che aveva deciso di rifornirsi col gas dalla Libia attraverso l’ENI .

Il dollaro americano è stampato dalla Federal Reserve i cui azionisti sono ovviamente le  cinque banche commerciali USA (Jp Morgan, Citigroup, Bank of America Merryl Linch, Bank of NY Mellon, Well Fargo ) che sono di proprietà di hedge fund  (gli hedge fund Vanguard , State Street, Fidelity , Black Rock/Blakstone, Northern Trust, Jp Morgan Trust, Bnp Paribas Trust , T-Rowe Price, Franklyn Templeton,…)  a loro volta di proprietà delle banche dei Rothshild  ed in misura minore delle banche dei   Rockfeller, dei Warburg , dei  Lazard , dei Loeb.

. I detti hedge fund anglo –caucasici sono anche i maggior azionisti delle 500 società multinazionali più grandi al mondo , quelle che, mosse dal profitto immediato (dividendi semestrali) ,   via via hanno de localizzato, per risparmiare sul costo del lavoro, in paesi a basso costo della manodopera (Cina , India , Vietnam, Bielorussia,…).

Il  saldo della globalizzazione dopo 25 anni è fortemente negativo : è vero che 1 miliardo di persone negli ultimi 25 anni sono passate dalla fame alla soglia di sopravvivenza , ma è anche vero che 3,5 miliardi di persone sono passate da una situazione di classe media ha una situazione vicina alla soglia di sopravvivenza . La classe media britannica , statunitense , quella italiana, francese , spagnola , greca,…  si è fortemente impoverita negli ultimi 25 anni, vessata da  tecniche di anatocismo sempre più aggressive, da derivati che l’hanno indebitata sempre più , tecniche e pratiche messe in pratica da banche nel cui capitale flottante, è stato scoperto ,  si sono insinuati appunto questa decina di hedge fund speculatori anglo-caucasici detenendone oltre il 98%, i veri amminstratiori delle banche quotate , amministratori di fatto pertanto, civilmente, penalmente e fiscalmente responsabili al posto della banca ai sensi della Cassazione italiana per tutti i danni arrecati alle banche stesse italiane, ai loro risparmiatori , a  famiglie, imprese italiane ed agli  enti locali italiani per derivati e tecniche di anatocismo sempre più aggressive applicate.

I sevizi segreti per l’estero di Stati Uniti e Regno Unito (CIA e MI 6)  hanno come obbligo statutario dicasi statutario il  difendere gli interessi, NON di  Stati Uniti e Regno Unito all’estero, ma delle aziende di Stati Uniti e Regno Unito all’estero. I servizi segreti per l’estero di Stati Uniti e Regno Unito (CIA e MI 6)  pertanto difendono prevalentemente gli interessi delle società dei Rothshild all’estero .

Il sistema transatlantico, anglo –americano, pensato e voluto dai vincitori della Guerra nel 1946 a Bretton Woods e che prevedeva l’obbligo della convertibilità del dollaro in oro per consentire pace e sviluppo all’Europa distrutta e che ha portato tutti i 180 PIL del mondo a crescere,  è stato sostituito nel 1968 da un’ altro sistema quello deciso dai vertici finanziari e dai banchieri del Club di Roma (fonte Treccani , stampa del 1977) ed ha portato alla abolizione dell’obbligo di convertibilità del dollaro in oro il 15 Agosto 1971 ed alla possibilità tecnica, purtroppo,  di creare con un clic,  in qualche parte del  mondo,  l’importo  dei prestiti concessi alla clientela, negli  Stati  dove sarebbe poi stata anche abolita la separazione tra banche di prestito e banche speculative, prima di allora alle Bahamas nel 1973 dove Sindona ed un altro gruppo di finanzieri eseguirono la prima creazione monetaria elettronica per 68 miliardi di dollari.  Quest’ultimo sistema che definiamo “Rothshild” dal nome del principale banchiere mondiale, non ha però portato ai risultati  sperati di sviluppo dell’Europa, ha pertanto fallito :  i  popoli degli Stati , in cui i Rothshild  hanno assunto il controllo al voto delle banche quotate, in Italia questo è avvenuto  a partire dal 1992,  stanno peggio,  invece che meglio.

liberamente estratto da https://nicolettaforcheri.wordpress.com/2017/03/13/locchio-del-mondo-muticentro/

Nota:https://it.wikipedia.org/wiki/Rothschild

Lo sbarco in Sicilia

L’uragano di fuoco navale

Le truppe da sbarco di Patton erano in crisi, così le navi angloamericane ricevettero l’ordine di intervenire per salvare la situazione. Contro gli italo-tedeschi si scatenò, allora, un inferno di fuoco navale prodotto dai cannoni da 340 mm che “aravano” letteralmente sezioni di terreno procedendo di 100 metri alla volta, disintegrando qualsiasi forma di vita vi si fosse trovata. Poi si aggiunsero le bombe degli aerei inglesi, che erano finalmente riusciti a partire da Malta. I difensori dovettero ritirarsi. In un caso, un reparto italiano fu costretto ad arrendersi perché gli americani utilizzavano prigionieri di guerra come scudi umani. Nella “Relazione cronologica degli avvenimenti” del XVIII Comando Brigata Costiera, infatti, il generale Orazio Mariscalco annotò: “Il col. Altini comunica che la 49a btr. si è arresa perché il nemico veniva avanti facendosi coprire dai nostri soldati presi prigionieri…”.

 

Fu una carneficina per i giovani della “Livorno”, come ricorda Pierluigi Villari ne “L’onore dimenticato”: resisteranno ad oltranza per 24 ore tra i ruderi di Castelluccio di Gela. Un soldato così annotava nel suo diario: “Eravamo stretti uno all’altro, immersi nella polvere; era un martellare implacabile di una quarantina di cannoni navali, di pezzi di artiglieria campale, i colpi ci piovevano vicinissimo tutt’attorno mentre schegge, pallottole, sassi fischiavano sulla nostra testa”.

 

In totale, la “divisione fantasma”, come recita il titolo di un saggio di Camillo Nanni, lasciò sul campo, tra morti, feriti e dispersi, 7.200 uomini dei suoi 11.400 effettivi.

Anche nel settore inglese, più ad est, la divisione di fanteria “Napoli” insieme al Kampfgruppe “Schmalz”, combatté strenuamente fino all’annientamento. I pochi elementi superstiti si sacrificarono per permettere agli alleati tedeschi di ritirarsi sul fiume Simeto.

 

Alle due divisioni “Livorno” e “Napoli” che, pure, avevano giurato fedeltà al Re e non al Duce, sono stati negati per decenni, in nome della politica, la memoria e l’onore che spettavano loro per aver difeso, fino all’estremo sacrificio, il proprio paese.

 

Furono ben 630, infatti, le medaglie al valore – per gran parte postume – concesse ai militari del solo Regio esercito (escludendo Marina e Aeronautica) che difendevano la Sicilia. Di essi si ricordano il caporal maggiore Cesare Pellegrini, che impegnato in furiosi corpo a corpo, fu alla fine pugnalato nel fortino di Porta Marina; il sottotenente carrista Angelo Navari che col suo carro armato riuscì a impegnare una intera compagnia di soldati americani; il colonnello Mario Mona che resistette a oltranza di fronte alla spropositata preponderanza nemica per poi scomparire nella mischia; il sottotenente Luigi Scapuzzi che si sacrificò a Leonforte per permettere ai suoi colleghi e ai suoi uomini di poter ripiegare.

 

La stragi sconosciute dei prigionieri italiani

Ai soldati che caddero prigionieri, non sempre capitò una sorte migliore dei loro commilitoni caduti. Sono, purtroppo, diverse le stragi compiute dagli americani ai danni di militari italiani arresi e civili inermi. A questi eccessi contribuì in modo determinante lo spirito particolarmente aggressivo infuso da Patton ai suoi uomini. Riportiamo uno dei suoi discorsi agli ufficiali precedenti lo sbarco: «Se si arrendono quando tu sei a due-trecento metri da loro, non badare alle mani alzate. Mira tra la terza e la quarta costola, poi spara. Si fottano, nessun prigioniero! È finito il momento di giocare, è ora di uccidere! Io voglio una divisione di killer, perché i killer sono immortali! » Molti subalterni lo presero alla lettera, come dimostra, ad esempio, il Massacro di Biscari che vide 76 prigionieri italiani e 12 civili cadere sotto le mitragliate del capitano John Compton e del sergente Horace West. Come riferisce Andrea Augello in “Uccidi gli italiani”, Compton si giustificò dichiarando che credeva di aver ben interpretato le parole del generale Patton. Anche gli otto carabinieri di Gela che si erano arresi dopo una breve resistenza fiaccata dal tiro navale, come ha rivelato il saggista Fabrizio Carloni, furono passati per le armi senza motivo. E ancora, le stragi e gli ammazzamenti di Piano Stella, di Comiso, di Castiglione, di Vittoria, di Canicattì, di Paceco, di Butera, di Santo Stefano di Camastra e vari altri paesi sono stati indagati dai testi di Giovanni Bartolone (“Le altre stragi”), Franco Nicastro (“Le stragi americane”) e Gianfranco Ciriacono (“Le stragi dimenticate”). Quasi tutti i responsabili, nei casi in cui furono sottoposti a corte marziale, furono assolti o condannati a pene irrisorie. Pubblichiamo la sentenza di assoluzione del capitano Compton, solo per breve tempo desecretata dagli archivi americani. Justin Harris, in una tesi di laurea dell’Università di San Marcos, in Texas, spiega che la sentenza fu “not guilty” – non colpevole, perché la commissione che giudicò Compton apparteneva alla sua stessa divisione, la 45esima. Harris ha anche pubblicato i nomi di tutti i militari che facevano parte del gruppo di fuoco.

 

A Troina (EN), poi, cominciarono gli stupri, le uccisioni e le razzie del reparto Tabor, composto da 832 militari marocchini sbarcati al seguito della 3° divisione americana, che si protrarranno per quattro mesi fino alla Toscana segnando le vite di 60.000 italiani. Il dato si riferisce alle denunce raccolte dall’Istituto nazionale per le vittime di guerra, ma è sottostimato considerando che denunciare uno stupro, all’epoca, richiedeva molto coraggio. Notizie sulle cosiddette “marocchinate”, sono riportate da Bruno Spampanato in “Contromemoriale”.

 

Uomo e natura

Il fiume Po è in secca con lo stesso livello idrometrico della scorsa estate ad agosto ed inferiore di due metri rispetto allo stesso periodo del 2016, per effetto di un andamento climatico del tutto anomalo in Italia dove anche a febbraio è caduto l’8% di pioggia in meno e le temperature minime sono state superiori di ben 3 gradi rispetto alla media secondo l’Ucea. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sul più grande fiume italiano a Pontelagoscuro (Ferrara) dove il livello idrometrico e’ di -4,9 metri, lo stesso di agosto 2016. In un inverno caldo e asciutto, ricorda l’Ansa, la sala operativa della Protezione civile della Lombardia ha addirittura emesso un avviso di criticità per rischio incendi boschivi poiché su alcune zone prealpine e sull’Appennino si prevedono infatti condizioni particolarmente favorevoli all’innesco e alla propagazione. La situazione del più grande fiume italiano è in realtà rappresentativa della carenza che riguarda tutti i principali bacini idrografici.

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Denunciato per aver provocato un incendio che a Lame, frazione di Zocca, in provincia di Modena, ha mandato in fumo diecimila metri quadrati di sottobosco. I carabinieri hanno identificato un 76enne originario di San Giovanni Persiceto (Bologna): secondo gli accertamenti il pensionato avrebbe dato vita al maxi incendio mentre stava bruciando delle sterpaglie vicino a casa sua, appunto a Lame.
Evidentemente non è riuscito a controllare il fuoco, che si è allargato arrivando fino alla vegetazione. I vigili del fuoco, accorsi sul posto sia da Pavullo che da Bologna, hanno impiegato ore per domare il rogo. Il 76enne è ora indagato per incendio boschivo colposo.

 

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