Sebbene si opponga ad ogni teoria cospirazionistica, Naomi Klein nel suo Shock Economy descrive minuziosamente come le multinazionali più potenti del pianeta traggano profitti enormi dai cataclismi ambientali, dai disastri, persino dal surriscaldamento globale. “Date le temperature bollenti, sia climatiche sia politiche, – scrive la giornalista canadese – i futuri disastri non avranno bisogno di cospirazioni segrete. Tutto lascia pensare che, se le cose restano come sono ora, i disastri continueranno a presentarsi con intensità sempre più feroce. La generazione dei disastri, dunque, può essere lasciata alla mano invisibile del mercato. Questa è un’area in cui il mercato funziona davvero”.
http://www.ilcambiamento.it/articoli/geoingegneria_manipolazione_climatica
Ma in breve: dal 1972 l’ONU ha creato lo United Nations Environment Programme, UNEP che s’è arrogato il seguente compito: “Tiene sotto controllo le variazioni climatiche e, insieme ad altri partnership, si impegna a rallentare questi processi rapidi che compromettono il benessere pubblico”. Sempre per il nostro bene.
UNEP è un ente gigantesco, con sei uffici regionali, dunque sparso nel mondo; il quale “Per eseguire le sue funzioni, opera in coordinamento con gli altri programmi e agenzie delle Nazioni Unite, con le altre organizzazioni internazionali, con gli Stati nazionali, con le ONG [ecco qua la parte per Soros] e con gli esponenti del settore privato e della società civile”; e d è in stretta “In collaborazione con l’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) valuta quali cambiamenti climatici si sono avuti». Questo IPCC è stato colto più volte in flagrante alterazione dei dati scientifici sul riscaldamento climatico. Ma passi: andiamo al sodo.
Trump ha rovinato un business titanico ai globalisti?
L’UNEP ha proliferato altre entità sovrannazionali, come UNCED, United Nations Conference on Environment and Development; – UNFCCC, United Nations Framework Convention on Climate Change.. Questo ultimo, UNFCCC , ha istituito il Green Climate Fund (Gcf), Fondo Per il Clima Verde, che presenta come “un meccanismo per assistere i paesi in via di sviluppo in pratiche di adattamento e mitigazione per contrastare il cambiamento climatico” (“a mechanism to assist developing countries in adaptation and mitigation practices to counter climate change“).
Per finanziare queste attività di mitigazione nei paesi poveri, il World Development Report (un rapporto ONU, ovviamente) ritiene stanziabili 140-175 miliardi di dollari annui per i prossimi vent’anni, per l’adattamento, fra i 30 e i 100 miliardi annui. Sono già cifre colossali e che fanno molta gola; ma ancora non bastano. Per i nuovi investimenti in energie rinnovabili, “con quelli in energie rinnovabili comprendenti il 60 per cento del totale”, il rapporto stima 16.900 miliardi di dollari. Avete letto bene: 16.900 miliardi, di cui il 60 per cento da investire in energie alternative. Un business astronomico.
http://www.maurizioblondet.it/riscaldamento-climatico-adottare-la-teoria-del-gender/