il grafene contenuto nei vaccini, e non dichiarato, facilita la qualità elettromagnetica del corpo, la sua connessione con i vari “devices”, e se è altrettanto vero che il siero sperimentale rischia di modificare il codice genetico umano, rendendo quest’ultimo geneticamente modificato e pertanto brevettabile (Corte Suprema USA, sentenza https://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/new-supreme-court-decision-rules-that-cdna-is-patentablewhat-it-means-for-research-and-genetic-testing/)
E se è vero che, come è vero, esiste già l’idrogel iniettabile con tanto di nanochip (Darpa, Profusa) che non provoca reazioni di rigetto dal corpo umano, è chiaro che questa tecnologia dovrebbe servire nella mente malata di questa casta di grandi creditori – tali perché hanno le masse di “credenti” o “creduloni” che gli credono – per sviluppare e attuare perfettamente la criptovaluta con mining umano, il cui brevetto è stato depositato dalla Microsoft l’anno scorso, come strumento monetario collegato alla rilevazione dei nostri dati biometrici.
E’ logico che con un sensore sottopelle, tale criptovaluta trova tutto il suo perché visto che la descrizione del brevetto 060606 parla nei minimi dettagli di quanto sia necessario che un sensore rilevi i dati delle attività corporee – temperatura, pulsazioni, frequenze cerebrali e via dicendo – e quindi è elementare desumerne che sarà più facile farlo se il sensore si trova sottopelle e non in uno smartphone o nel pc, voi che ne dite?
l meccanismo del payback sui dispositivi medici, introdotto nel 2015 e mai attuato, è una misura ormai obsoleta e andrebbe rimosso. Lo sostiene Paolo Belardinelli, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, nel Briefing Paper Il payback sui dispositivi medici. Analisi e conseguenze di una misura inapplicata. Il payback sui dispositivi medici prevede che siano i fornitori di dispositivi medici a sostenere il 50 per cento dell’eventuale superamento del tetto di spesa stabilito a inizio anno dalle regioni. Introdotto nel 2015 in una fase di forte pressione sul risanamento delle finanze pubbliche, non è mai stato attuato e oggi rappresenta un fattore di incertezza per l’intero mercato.
https://www.brunoleoni.it/payback-dispositivi-medici
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Forma di vita del vaccino COVID: “La cosa” di alluminio, bromo e carbonio
Allora cos’è questa cosa? Simile a quello che Madej ha trovato al microscopio, è una specie di creatura sintetica con tentacoli. Zalewski lo paragona a qualcosa di un film di fantascienza, incluso Matrix , che conteneva un’entità che “vola, aveva tentacoli e si attacca ad altre cose“. In questo caso, Zalewski ha misurato con attenzione “la cosa” e ha scoperto il rapporto tra la sua testa e le sue gambe (una testa di 20 micron/micrometri per gambe di 2,5 millimetri, che equivale a un rapporto di 1:125). Crede che “la cosa” crescerà e si svilupperà all’interno dei corpi delle persone, commentando:
“Sembra avere una testa e 3 gambe… Non è stato creato per stare lì seduto e non fare nulla… Questa è una forma di vita… È cresciuta/sviluppata in 4 giorni… Questa è una pianta? Polvere? ‘Un essere’ dato alle persone nelle uova in un ambiente fertile/adatto. Da qualche parte nelle vicinanze potrebbe esserci una sorta di segnale che ha fatto sì che quell’essere iniziasse a vivere. Proprio come i semi di pigna non crescono se non si trovano in un ambiente adatto su un terreno fertile, la stessa “quella cosa” sembra non muoversi. Potrebbe essere inattivo/addormentato… Spero che non venga attivato
Zalewski sottolinea anche di aver visto più di queste creature, mettendo a tacere qualsiasi affermazione che questa fosse solo una coincidenza. In effetti, con tutte le scoperte che sono state fatte ora, piene di immagini microscopiche, chiunque abbia guardato bene le prove potrebbe ancora credere che questa sia una gigantesca coincidenza piuttosto che l’agenda transumanistica freddamente calcolata? Zalewski suggerisce che il grafene nel vaccino agisca come una sorta di alimento o catalizzatore per “la cosa” perché il vaccino contiene le uova della “cosa” che sembrano schiudersi in presenza di grafene.
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